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Le donne in Italia nascono pari, ma crescono dispari. E’ così che esordisce Cristina Molinari, presidente del Comitato Pari o Dispare, all’apertura del convegno “Questione femminile, questione Italia”, tenutosi a Roma lo scorso 26 gennaio. Un appuntamento importante per discutere di lavoro e parità effettiva tra uomini e donne, giunto ormai al secondo anno.
Perché essere ottimiste proprio oggi, nel pieno della crisi economica? Nonostante il duro colpo inflitto alla causa delle donne dalle manovre di agosto, che hanno letteralmente “divorato” i 4 miliardi di euro destinati al supporto della non autosufficienza – spiega Molinari – le crisi non consentono staticità e sono quindi in qualche modo abilitatori di cambiamento. E’ ormai chiaro che un utilizzo migliore di quella metà di risorse del Paese, cioè le donne, può cambiare le sorti dell’intera collettività.

Pari o Dispare è un comitato di donne, ma aperto a tutti. Le sostenitrici, tra cui la presidente onoraria Emma Bonino, si impegnano per il raggiungimento della parità di genere nel lavoro attraverso la meritocrazia, monitorando i comportamenti di imprese, parti sociali, associazioni di professionisti, Pubblica Amministrazione Locale o Centrale, ed Enti pubblici o privati.

Presente all’incontro Elsa Fornero, Ministro del Lavoro, del Welfare e delle Pari Opportunità, per discutere di lavoro e questione femminile insieme alle altre leader donne che hanno partecipato all’evento. Non solo rappresentanti delle istituzioni ma anche del mercato del lavoro, come aziende e società di servizi.

Elsa Fornero, nella duplice veste di Ministro e professoressa, inquadra con chiarezza i problemi delle donne lungo tutto l’arco della loro vita. Le pari opportunità non sono necessarie solo nell’ambito di maternità e lavoro, ma anche in tema di formazione, eventi destabilizzanti come un divorzio, e naturalmente nell’affrontare i rischi legati alla terza età. E’ importante ricordare che l’equità tra i generi passa anche attraverso l’equità tra generazioni, richiamata spesso a proposito della riforma della previdenza.
Se è vero che la “linea continua” di lavoro, come accadeva nel mondo pre-globalizzazione, non esiste più per i lavoratori uomini, è altrettanto vero che il trend di reddito continuo crescente per le donne è ancora oggi una chimera, a causa della maggiore difficoltà di accesso alle professioni e della elevata discontinuità nei rapporti di lavoro. Le donne fanno più fatica a fare carriera pur essendo in media più istruite degli uomini, e i loro redditi crescono molto più lentamente nel tempo.
Le politiche “compensative” del passato, che danno alle donne trattamenti relativamente favorevoli a fronte della mancanza di una effettiva parità sul mercato del lavoro, non possono più funzionare oggi, con la crescente e spietata concorrenza internazionale. Il Ministro ha anche ricordato che il 2012 è l’anno europeo dell’invecchiamento attivo: l’Europa chiede ai Governi di supportare chi non è più giovane attraverso politiche che ne incoraggino l’attività lavorativa e sociale, perché i cittadini anziani siano visti come una risorsa e non come un peso sociale.
La società deve distribuire meglio i rischi tra i cittadini: le donne ne affrontano in caso di divorzio, e da anziane sono in povertà più frequentemente degli uomini. E non è un caso che abbiano un tasso di conoscenza finanziaria molto inferiore a quello degli uomini: le donne dovranno essere responsabili in prima persona del proprio benessere, anche attraverso un cambiamento culturale. Negli altri paesi le giovani che lavorano fanno più figli, mentre da noi questo non accade per la mancanza di servizi sul territorio, una condizione drammatica in alcune regioni.

Una sezione del convegno, dedicata proprio alla domanda di lavoro e di servizi, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di diverse aziende e organizzazioni, tra cui il network Valore D, di cui abbiamo già parlato in relazione all’azienda Luxottica, che è membro fondatore. Presenti inoltre diversi fornitori di servizi per il lavoro e la conciliazione famiglia-lavoro, tra cui l’agenzia per il lavoro Men at Work e l’azienda leader nell’emissione di buoni servizio Edenred Italia, a cui abbiamo dedicato un approfondimento.

Durante questa seconda parte dell’evento è stata anche presentata la ricerca “Donne in Italia. Una grande risorsa non ancora pienamente utilizzata”, condotta da Italia Lavoro, ente strumentale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale, che “fotografa” esigenze e bisogni delle donne in Italia. Come ricorda Paolo Reboani, A.D. di Italia Lavoro, l’idea del rapporto è nata dalla lettura di uno studio sull’occupazione femminile e gli strumenti di bilanciamento vita-lavoro realizzata negli Stati Uniti dall’amministrazione Obama.

Lo studio di Italia Lavoro evidenzia dati allarmanti. Con l’aumento della longevità e la bassissima natalità, l’Italia è uno dei paesi europei più vecchi, specialmente per quanto riguarda l’indice di vecchiaia delle donne (fig. 1). Come già ricordato dalla Presidente Molinari, in Italia solo poco più della metà delle donne in età lavorativa sono occupate o cercano lavoro, con significative differenze territoriali. Il tasso di inattività delle donne italiane è tra i più alti d’Europa (fig. 2).

Figura 1. Indice di vecchiaia delle donne nei paesi dell’Unione Europea – Anno 2010


Figura 2. Tasso di attività femminile (15-64 anni) nei paesi Europei – Anno 2010


Fonte: Rapporto “Donne in Italia. Una grande risorsa non ancora pienamente utilizzata”, Progetto “Lavoro Femminile Mezzogiorno” (LaFemMe) Italia Lavoro.

 

Riferimenti

Segnaliamo l’interessante articolo di Arianna Visentini, che racconta del convegno Pari o Dispare e dell’evento tenutosi a Bruxelles lo scorso 25 gennaio per presentare il Libro Bianco sul Welfare dell’Assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione, e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia.

Il programma dell’evento

La registrazione integrale del Convegno

Il sito del Comitato Pari o Dispare

Il documento prodotto in occasione del primo convegno “Questione femminile, questione Italia” del 19 gennaio 2011

Work-Life Balance and the Economics of Workplace Flexibility
The Council of Economic Advisers
March 31, 2010

Il rapporto di Italia Lavoro “Donne in Italia. Una grande risorsa non ancora pienamente utilizzata”, 2012.

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