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Terzo Settore

Le donne sono discriminate anche in carcere

A dirlo è il primo rapporto di Associazione Antigone sul tema, che propone numeri e storie che mettono in luce i problemi di un sistema pensato al maschile.

Di carcere si parla poco in generale. Di carcere al femminile si parla ancora meno. Forse perché le donne detenute sono poco più del 4% della popolazione carceraria italiana; un dato stabile nel tempo e in linea con quello a livello globale. Ma il fatto che siano poche non giustifica un sistema che ne ignora le esigenze. Lo mette in luce il report Dalla parte di Antigone. Primo Rapporto sulle donne detenute in Italia.

Il documento è frutto del lavoro svolto nei mesi scorsi da Associazione Antigone, che ha visitato le 4 carceri femminili presenti sul territorio italiano, le 44 sezioni femminili ospitate in carceri maschili e le carceri e sezioni femminili minorili, ma anche le sezioni per donne detenute trans in carceri maschili.  Nel rapporto vengono raccontati questi luoghi uno a uno, per far emergere uno spaccato di vita che non può ridursi, nelle sue peculiarità socio-giuridiche e nei suoi bisogni specifici, al carcere maschile.

Secondo Antigone, infatti, il nostro sistema penitenziario è declinato nelle norme e nell’organizzazione istituzionale al maschile. Non vi è una specifica attenzione rivolta alle donne detenute nelle leggi, nei regolamenti penitenziari e nel management penitenziario. Proprio per questo l’associazione avanza 10 proposte di innovazione normativa che possono permettere di superare questi problemi.

 

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Foto di copertina: Denis Oliveira, Unsplash