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In un precedente articolo abbiamo illustrato "Milano Sei l’Altro", il progetto di welfare comunitario, finanziato da Fondazione Cariplo e dal crowdfunding civico, che continua a evolvere e strutturarsi. Recentemente infatti è stata promossa una nuova iniziativa dal nome "Truck CuCù – Cucine & Culture", che si propone di realizzare soluzioni di welfare aziendale per promuovere l’occupazione femminile e l’integrazione. L’abbiamo approfondita qui, grazie ai chiarimenti fornitici dagli organizzatori e dai partner aderenti: Gaia Rossi, operatrice di Farsi Prossimo, Ombretta Sparacino, responsabile Comunicazione di Chico Mendes Altromercato, Donatella Forconi, founder di Cuochi a Colori, Maria Teresa Cervi, collaboratrice di Cuochi a Colori, Dordevic Pamela, Fatima e Navini, tre ragazze che hanno beneficiato del progetto.

Il sostrato e il contenuto di Truck CuCù – Cucine & Culture

Con l’obiettivo di produrre soluzioni di conciliazione vita-lavoro secondo logiche partecipate e comunitarie, il progetto “Milano Sei l’Altro” ha già promosso l’intervento “Isole di Wendy”, un arcipelago di luoghi a sostegno della genitorialità con servizi di informazione e supporto della gestione familiare (ne abbiamo parlato con la Project Manager Francesca Savi in un precedente articolo). Ora, con “Truck CuCù – Cucine &” Culture”, il focus è posto sulla componente “lavoro”.

La nuova iniziativa nasce dalla comune volontà di creare un business sociale con l’obiettivo di trasformare un servizio di street food in un modello a sostegno dell’occupazione e dell’integrazione di donne straniere in difficoltà economica e sociale, che sia al contempo uno strumento di promozione di iniziative sociali sul territorio e nelle aziende in un’ottica di sviluppo di welfare di comunità.

L’idea consiste nel portare “Truck CuCù – Cucine & Culture” all’interno delle aziende e nei luoghi anche periferici della comunità, con una proposta di cibo sostenibile e sano, perché sia veicolo di interculturalità e di socialità sia sul luogo di lavoro che fuori. “Grazie alla caratteristica itinerante, – come ci ha illustrato Francesca Savi – lo street food viaggerà per le strade del territorio milanese portando con sé le culture e le tradizioni di molti paesi vicini e lontani. Attraverso diverse attività verranno inoltre presentati e promossi eventi sociali che coinvolgeranno le persone del quartiere e i lavoratori delle aziende”.

Operativamente, per realizzare l’attività di rete è stata costituita un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) che si propone di valorizzare la diversità e la complementarietà delle competenze dei partner. Streeteat e “Milano Sei l’Altro” (espresso dalla cooperativa Spazio Aperto Servizi), coordinano la progettazione e la messa a punto del modello di business sociale, gestendo logistica, marketing commerciale e promozione sociale. Cuochi a Colori e M’ama Food – Farsi Prossimo invece si occupano del coinvolgimento delle beneficiarie, della preparazione dei pasti e della fornitura al pubblico, mentre Chico Mendes funge da fornitore di materia prima e garante della filiera corta e sostenibile per molti dei prodotti proposti.

I partner e le expertises condivise

Per realizzare il progetto, sono state quindi coinvolte imprese sociali che già operano nell’ambito del food e del catering etnico e solidale, in grado di offrire un’esperienza specifica, oltre a coinvolgere le prime cookers attingendo ai propri team. I partner coinvolti nell’iniziativa hanno infatti una consolidata esperienza nel territorio milanese, una pregressa conoscenza del settore dell’alimentazione e una profonda vocazione per le tematiche sociali. Streeteat, il primo aggregatore Europeo di food truck, propone molti servizi organizzativi e operativi; Chico Mendes un’impresa cooperativa che promuove, dal 1990, una economia etica e responsabile; M’ama food, un servizio di catering per sostenere le donne rifugiate ospiti con i propri figli al Centro di accoglienza del Comune di Milano di via Sammartini; Cuochi a Colori, un progetto dell’Associazione Arcobaleno, dedicato a coinvolgere cuochi e cuoche milanesi d’adozione, ma originari da diversi paesi, in servizi di catering, cucina a domicilio, corsi di cucina e laboratori didattici.

Intervistando promotori e partecipanti riguardo le motivazioni e le opportunità di conoscere ed aderire al progetto, si comprende come la pregressa collaborazione con Spazio Aperto Servizi (partner di “Milano Sei l’Altro”) abbia giocato un ruolo fondamentale. Inoltre, come ci ha spiegato la Responsabile Comunicazione di Chico Mendes, Ombretta Sparacino, anche il forte impatto sociale prodotto dall’iniziativa è stato un fattore decisivo.

Le cookers attive nel progetto

L’intervista alle cuoche attive nel progetto mostra poi una distribuzione geografica vasta, con provenienze dal Marocco, dallo Sri Lanka e dalla Serbia. L’occasione di partecipare a “Truck CuCù – Cucine & Culture” viene vissuta dalle partecipanti – intercettate dalle pregresse attività svolte con Cuochi a Colori e M’ama Food – come “un’opportunità molto bella per poter lavorare tanto e far conoscere i piatti insegnati dalle mamme (Fatima)”, “crescere nel lavoro e ricordare le proprie origini, creando un ideale ponte con le terre native, tanto lontane (Navini)” e “coltivare una passione, dedicare del tempo a creare qualcosa di buono per gli altri, che sono tutti felici davanti a un piatto cucinato e servito con cura e attenzione (Dordevic Pamela)”.

Dalle parole si ricava il grande spirito reattivo e proattivo, la visione lucida del funzionamento del mondo del lavoro e il forte desiderio di miglioramento personale delle partecipanti, tutte animate dal desiderio di “poter imparare nuove cose, sicuramente a gestire al meglio gli spazi, e anche ad organizzarsi al meglio, con precisione e attenzione ai dettagli. Penso che questa possa essere una buona palestra per avvicinarmi al mio sogno di aprire un ristorante tutto mio (Dordevic Pamela)”.

Progetto finalista di “Welfare, che impresa!”

Truck CuCù – Cucine & Culture” è attualmente anche tra i finalisti per la Categoria Nord e Centro del Concorso “Welfare, che impresa!”, l’iniziativa che premia interventi di welfare di comunità proposti da start up sociali (ne abbiamo parlato qui). Con esso Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli, Fondazione Snam e UBI Banca – con il contributo scientifico di AICCON e Politecnico di Milano – TIRESIA e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub, SocialFare e Campania NewSteel, sulla piattaforma digitale ideaTRE60 – supportano i progetti che producono benefici in termini di sviluppo locale e generano impatto occupazionale, nei settori agricoltura sociale, valorizzazione del patrimonio culturale e conservazione del paesaggio, welfare culturale e inclusivo, servizi alla persona e welfare comunitario.

Qualora “Truck CuCù – Cucine & Culture” verrà giudicato la migliore idea progettuale, potrebbe aggiudicarsi un premio in denaro di 20.000 euro; un finanziamento fino a 50.000 euro, a tasso 0%, e un conto non profit online gratuito. E’ inoltre previsto un percorso di incubazione o accelerazione della durata di 4 mesi, ottenendo così supporto a future implementazioni e strutturazioni evolutive.

Come ci ha illustrato la Project Manager di “Milano Sei l’Altro” Francesca Savi, “le opportunità di finanziamento e incubazione verrebbero utilizzate, per sviluppare un piano di comunicazione e per realizzare attività di fundraising e peopleraising, creando occasioni di incontro e per presentare il progetto e coinvolgere le persone disposte a condividere le proprie risorse, le proprie competenze e il proprio tempo a supporto della nostra idea. Entrambe queste attività sono attualmente realizzate a spese dei partner e sicuramente un contributo esterno in questo senso permetterebbe di ricavare un maggiore margine da dedicare al supporto di altri progetti sociali del territorio. Oltre a ciò, il premio sarà anche utilizzato per lo sviluppo del business nella forma di eventi, fiere e collaborazioni con altre figure professionali freelance”.

Truck CuCù – Cucine & Culture come esempio di progetto di welfare composito

Il progetto “Truck CuCù – Cucine & Culture” è un interessante esperimento di strutturazione di progetti di welfare composito ad un duplice livello. Oltre a coinvolgere in rete soggetti di differente natura – sociale e strettamente commerciale -, riesce anche a dare risposta a problemi diversi. Nel completare l’azione di conciliazione vita-lavoro avviata da “Milano Sei l’Altro”, infatti, sono promosse anche opportunità di impiego e di integrazione multi-etnica. L’iniziativa è inoltre un ulteriore esempio di sviluppo territoriale tramite strumenti originali volti a promuove, anche a Milano, la riqualificazione di luoghi non centrali con tecniche innovative, orientamento già seguito in altri Comuni (abbiamo illustrato le iniziative già avviate in questa direzione a Torino e a Varese).

Davvero riuscita risulta poi l’idea di far ruotare l’iniziativa attorno al cibo, un elemento centrale nella cultura italiana come occasione di socialità, che diviene così, metaforicamente, componente nutritivo anche di tentativi di affrancamento economico femminile e di inclusione di persone straniere. L’iniziativa ben si inserisce in una metropoli come Milano, che con Expo 2015 si è affermata come capitale economica del settore alimentare, e mostra come la cucina di strada contemporanea possa diventare uno strumento di comunicazione quando parla di storie antiche e legate alle tradizione, come in “Truck CuCù – Cucine & Culture”.

Riferimenti

Il progetto Truck CuCù
Il sito di Milano sei l’altro