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Welfare socio-culturale

Lo sviluppo di condizioni di reale benessere, autonomia ed equità oggi passa sempre più spesso anche dalla dimensione culturale. Un migliore accesso al sapere, il superamento del divario digitale, il contrasto all’analfabetismo funzionale, la diffusione opportunità di informazione, l’aggiornamento delle conoscenze, la partecipazione momenti di coesione e di interazione “civica” sono infatti sempre più importanti per formare cittadini coscienti delle sfide che deve affrontare la nostra società.

Per questo abbiamo iniziato a parlare di esperienze di welfare socio-culturale, in grado cioè di tenere insieme le diverse e numerose declinazioni della cultura con la tutela del benessere complessivo della persona al fine di permetterne un empowerment solido e continuativo.

In questo senso appare particolarmente significativa la nascita e lo sviluppo di luoghi come biblioteche, centri culturali e poli museali in grado di generare e rafforzare questa sinergia. Spazi di aggregazione per le comunità, luoghi dove studiare, sperimentare la promozione del lavoro agile e sostenere misure di conciliazione o, ancora, laboratori in cui costruire processi di inclusione per individui e gruppi che corrono il rischio di restare ai margini della società.

Ve le raccontiamo in questa sezione.

Come una cooperativa sociale di tipo B sta provando a usare innovazione e digitale per garantire l’accesso alla cultura a tutta la cittadinanza, a partire da quella più fragile.
Sul Corriere della Sera è stata pubblicata un'inchiesta, a cui ha contribuito anche il nostro Laboratorio, che approfondisce come le biblioteche possano diventare luoghi ospitali per il secondo welfare
Andare verso le persone, ascoltarle e progettare insieme a loro. Sono questi i punti centrali emersi durante gli Stati generali delle biblioteche che si sono svolti a Milano
Si tratta di Book2Book, una piattaforma che genera connessioni tra le persone, crea rete tra enti pubblici e del privato sociale mettendo in circolo capitale culturale letterario inespresso. Un’esperienza interessante in un'ottica di welfare socio-culturale.
"17 storie per il 2030" è un progetto promosso dalla Fondazione Unipolis per raccogliere storie propositive e favorire il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile.
Il Capitolo 5 del Quinto Rapporto sul secondo welfare, dedicato alla expert survey sul welfare di prossimità, evidenzia come le reti territoriali multi-attore abbiano prodotto soluzioni capaci di dare un risposta ai bisogni emersi durante la pandemia. Le differenze territoriali restano però un forte ostacolo.
Software Boy ha creato un murales per la nuova campagna di Adidas e Foot Locker che verrà venduto come opera certificata tramite NFT. Il ricavato verrà devoluto ad Action Aid per contrastare la povertà educativa.
In questi giorni in varie città italiane sono comparse opere di street art con una figura ricorrente: una donna che allaccia le scarpe a un bambino sorridente. Si tratta di un’opera d’arte corale promossa da Acri e Assifero.