primo welfare

L'Italia presenta una grande anomalia: l’«acqua» della redistribuzione non arriva mai fino in fondo. Nel complesso della spesa pubblica, solo poche gocce raggiungono i più poveri. E il paradosso nel paradosso è che, anche quando una data prestazione è pensata per chi ha veramente bisogno, il grosso finisce nelle mani di chi bisogno non ha. È la sindrome di Robin Hood alla rovescia.
L’innovazione sociale, come ogni tipo di innovazione, presenta un tasso di fallimento particolarmente elevato. Dei vari tentativi di produrre innovazione, pochissimi giungono a termine e possono contemporaneamente essere considerati di successo. Esattamente in quest’ottica è sorto il modello dei social impact bonds, uno strumento innovativo che pretende di fare innovazione.
Il modello di flexsecurity del Jobs Act, basato su una maggiore flessibilità in uscita attraverso la riduzione delle tutele in caso di licenziamento e su una copertura quasi universale dei sostegni al reddito per chi ha perso il lavoro, rischia di fallire per l'insostenibilità del costo degli ammortizzatori sociali e per l'inefficienza dei centri per l'impiego. Le riflessioni di Roberto Cicciomessere.
Il dibattito sulla riforma della scuola è iniziato bene ma sta finendo malissimo. Dopo le consultazioni avviate dal governo, con l'inizio dell'iter parlamentare è scattato il tradizionale "richiamo della foresta": quel misto di corporativismo e ideologia del quale il nostro Paese sembra incapace di liberarsi. Eppure la posta in gioco è altissima.
Italia Camp ha scelto di investire sull'ultimo "miglio mancante" e costituire una S.r.l. per strutturare le proprie attività: un soggetto che sosterrà oltre 4.000 best practice che nel nostro Paese sono impegnate nel campo dell'innovazione sociale. Abbiamo chiesto a Francesco Pozzobon di raccontarci la genesi e lo sviluppo di questa nuova realtà, ed indicarci le prospettive per gli anni a venire.
Dalla fine degli anni Ottanta i sistemi sanitari europei sono soggetti a processi di riforma orientati a conciliare esigenze spesso contrapposte. Delle varie dimensioni di questo fenomeno del corso della VIII Conferenza annuale ESPAnet Italia dedicata alla sanità. C'è tempo fino al 25 maggio 2015 per presentare proprie proposte di paper.
In poche ore la protesta social #fuorileliste è riuscita a risolvere una questione che si protraeva ormai da 600 giorni. L'Agenzia delle Entrate, contrariamente alle nostre attese, ha risposto in maniera decisamente celere e in serata sono state pubblicate le agognate liste del 5x1000, necessarie alle realtà non profit per pianificare le proprie strategie per il futuro.
La recente sentenza della Consulta ha aperto una controversia spinosa e delicata: a differenza di precedenti pronunciamenti, questa volta i giudici costituzionali hanno scelto di non considerare il quadro generale del nostro sistema previdenziale e del nostro bilancio pubblico. Il governo si trova ora costretto a un difficile atto di equilibrismo perché nessuno sia escluso dalle tutele.
Di fronte ai risultati ottenuti in Trentino, il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione del marchio Family audit su tutto il territorio nazionale. In questo senso è stato promosso un Avviso pubblico che offrirà a 50 organizzazioni la possibilità di acquisire competenze e certificazione in materia di conciliazione.
Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno avviato la sperimentazione di strumenti finanziari, in particolare i cosiddetti social impact bond, per individuare nuove strade attraverso con cui rispondere ai problemi sociali. Il primo tentativo italiano ha come cornice Napoli, dove verrà intrapresa un progetto per affrontare il grave problema dei rifiuti che ormai da anni attanaglia la città.
L’OECD lo scorso mese ha pubblicato un corposo rapporto che affronta con una certa precisione il fenomeno dell’impact investing, cui come sapete abbiamo anche noi da tempo iniziato a dedicare qualche riflessione. L’aspetto particolarmente significativo di “Social Impact Investment. Building the Evidence Base” è la sua vocazione ad offrire indicazioni di policy agli stati membri dell’OECD e quindi anche all’Italia. Lo ha letto per noi Giulio Pasi riportando alcuni aspetti interessanti.
Nonostante abbia registrato il più alto aumento di poveri in UE dall'inizio della crisi, l'Italia non ha mai introdotto quella “rete di sicurezza” che negli altri Stati soccorre i più deboli. Ora, grazie al presunto "tesoretto" uscito dal DEF, il Governo ha l'occasione di fare finalmente qualcosa per chi si trova in difficoltà, come il Reddito d'inclusione sociale promosso dall'Alleanza contro la Povertà.
Un Paese in crisi può tornare a crescere puntando su innovazione sociale e impact investing? Quanto raccontato dal Ministro portoghese Miguel Poiares Maduro durante il Salone del Risparmio sembra dimostrare che non solo può, ma che già sta accedendo. L'intervento offre un'autorevole conferma ad una chiave interpretativa dell'imapct investing che più volte abbiamo segnalato.
Dopo aver dedicato ampio spazio al contesto, agli attori, agli strumenti e alle ragioni fondanti che contraddistinguono le "nuove frontiere della filantropia" descritte da Lester Salamon, Giulio Pasi riflette sulle potenziali conseguenze derivanti dai cambiamenti in corso nel mondo degli investimenti a finalità sociale, tra valutazioni positive e uno sguardo attento ai numerosi ostacoli e problemi.
La Cisl ha sviluppato un documento per riflettere sulle misure legate a maternità e conciliazione famiglia-lavoro che saranno adottate attraverso il Jobs Act. Il sindacato negli ultimi anni ha infatti prestato particolare attenzione verso le tante istanze provenienti da lavoratori e lavoratrici con carichi di cura, che sono state raccolte dai delegati e dagli sportelli del Patronato Inas.
Con il primo decreto attuativo del Jobs Act in materia di ammortizzatori sociali, l'Italia compie un significativo passo in avanti. Le novità introdotte dal decreto sono apprezzabili e mirano nella giusta direzione. Più che un punto di arrivo, questa riforma appare comunque una tappa di un percorso ancora da completare.
Aiuti alimentari per i più poveri, fornitura di materiale scolastico per famiglie in difficoltà, lotta alla povertà alimentare ed educativa di bambini che vivono in zone dell’Italia deprivate, sostegno materiale alle persone senza fissa dimora e ad altre persone fragili: è questo, in sintesi, ciò che prevede il Programma Operativo italiano legato al Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti.
Nei giorni scorsi è stata confermata la riduzione delle risorse pubbliche destinate al sostegno delle cooperative che lavorano all'interno delle carceri. Ora si dovranno quindi valutare strade alternative per rendere sostenibili, in particolare da un punto di vista economico, le attività svolte da questi soggetti. In questa situazione si può aprire una finestra interessante per la finanza sociale?
La finanza sociale potrebbe colmare una lacuna relativa non solo alla qualità dei servizi di welfare, ma che riguarda la crescente necessità di rivedere e sperimentare forme sempre nuove e più efficaci di servizi sociali, inevitabilmente sottoposti a pressanti spinte di cambiamento, soprattutto considerata la velocità con cui mutano rischi e bisogni della popolazione.
Una Comunicazione adottata l'altro ieri dalla Commissione apre margini non indifferenti per usi "virtuosi " di risorse pubbliche, aggirando la tagliola del Patto di Stabilità. L'Italia in particolare potrà sfruttare la cosiddetta "clausola delle riforme strutturali". Come? L'agenda è talmente ampia che abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. Ma è meglio concentrarsi su pochi realistici obiettivi.
La strategia “Europa 2020” ha posto l’obiettivo di ridurre a meno del 10% il tasso di abbandono scolastico entro il 2020. Un recente rapporto congiunto Cedefop/Eurydice ha analizzato il fenomeno degli abbandoni evidenziando un miglioramento del trend generale nei Paesi UE, sottolineando nel contempo come permangano grandi differenze di risultati.