pensioni

La riforma Fornero ha assicurato un contenimento della spesa di 68 miliardi entro il 2020, al netto dei 12 miliardi impegnati per le salvaguardie degli esodati. Ma nonostante questo, l’attenzione della Commissione Europea sulla “partita pensioni”, come confermato dal "Rapporto sulla sostenibilità fiscale 2015" redatto da Bruxelles, è sempre molto alta. Perché? Alberto Nalin sul Il Punto propone alcuni numeri per capire le ragioni di questo atteggiamento della Commissione.
Il cantiere della legge di Stabilità sta per aprirsi ed ecco arrivare, puntali come orologi, nuove proposte in materia di pensioni. Quest’anno non si tratta solo di salvaguardie per gli esodati o deroghe per questa o quella categoria. Si vorrebbe ripristinare la pensione di anzianità generalizzata a partire da 62 anni, non appena il totale fra età e durata della contribuzione raggiunge «quota 100».
La recente sentenza della Consulta ha aperto una controversia spinosa e delicata: a differenza di precedenti pronunciamenti, questa volta i giudici costituzionali hanno scelto di non considerare il quadro generale del nostro sistema previdenziale e del nostro bilancio pubblico. Il governo si trova ora costretto a un difficile atto di equilibrismo perché nessuno sia escluso dalle tutele.
Mutualità e bilateralità vanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell'arena del welfare nazionale, rendendo più efficiente un sistema di tutele che, fino ad oggi, si è basato quasi esclusivamente sull’intervento dello Stato. A queste dinamiche sarà dedicata la tavola rotonda che Percorsi di secondo welfare organizza all’interno della Giornata Nazionale della Previdenza.
Nei confronti delle partite Iva con la Legge di Stabilità erano stati commessi due errori e con due emendamenti inseriti nel decreto Milleproroghe il Governo ha rimesso le cose al loro posto. Bisogna tuttavia passare dalle "pezze" a una fase costruttiva, che cerchi di tenere insieme riconoscimento professionale, promozione, welfare e carico fiscale anche per partite Iva e freelance.
Il decreto 90 sulla pubblica amministrazione è in fase di conversione in Parlamento. Maurizio Ferrera riflette sui possibili esiti di questa misura, l’ennesima sul fronte pensionistico. Se determinati aggiustamenti sono necessari al fine di correggere esiti sottovalutati, l’assenza di un'adeguata base tecnica rischia di compromettere efficacia finanziaria ed equità distributiva.
Incentivare la ripresa dell’economia italiana mediante un maggiore investimento domestico dei fondi pensione? La proposta ha generato non poche perplessità per la sicurezza dei patrimoni degli iscritti e il timore di operazioni più rischiose e rendimenti meno redditizi. Abbiamo chiesto a Silvio Bencini, partner di European Investment Consulting, la sua opinione.
C’è tempo fino al 20 marzo per presentare il proprio progetto alla Call4Ideas sulla previdenza complementare lanciata da Assogestioni, associazione che rappresenta la maggioranza delle società di gestione del risparmio operanti nel nostro Paese, e ItaliaCamp, realtà non profit che nasce con l’obiettivo di sostenere e promuovere l’innovazione sociale.
E’ stata presentata a Torino l’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2013, un progetto annuale del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo che grazie alle sue serie storiche consente di comparare le scelte di risparmio dei cittadini dal 1983 a oggi. Quest'anno le donne sono al centro dell'indagine.
Giovani contro anziani, un problema molto italiano – ma non solo – su cui è stato detto e scritto di tutto, fatto molto poco. Ma aldilà dei luoghi comuni e delle polemiche che spesso accompagnano il dibattito, quali sono queste diseguaglianze? E’ importante capirlo, perché ritrovare l’equilibrio e la coesione tra generazioni è una delle vie dirette per creare delle società solide e sostenibili, oltre che un aiuto per recuperare risorse e superare la fase nera della crisi economica.
E’ stata presentata a Roma lo scorso 11 dicembre la seconda indagine sulla percezione degli italiani rispetto ai rischi sociali, realizzata da Censis e Forum Ania Consumatori. Il secondo rapporto registra un peggioramento della già rilevata sfiducia da parte dei cittadini nei confronti della tutela pubblica, e più in generale un sentimento di sconforto di fronte alla crisi economica che non passa. Gli italiani si aspettano un ulteriore arretramento della copertura pubblica, e giudicano inadeguati i servizi per la tutela dei “nuovi rischi”, primo tra tutti quello della non autosufficienza.
Nel corso degli ultimi anni le politiche sociali e occupazionali europee hanno evidenziato come la società vada verso un progressivo prolungamento della vita lavorativa e dell’età di pensionamento reale. Nei paesi dell’Unione Europea il tasso di occupazione tra i 65 e i 69 anni di età è salito dall’8,8% al 10,5% tra il 2005 e il 2011. Ma chi sono oggi i pensionati lavoratori? Quali attività svolgono? Quali iniziative possono intraprendere policy-makers, datori di lavoro e pensionati per gestire al meglio l’impatto di questa tendenza sull'intera società?
L’esecutivo guidato da Mario Monti ha accompagnato la severa riforma fiscale a provvedimenti mirati a modificare la legislazione in materia di lavoro e competitività dei servizi. Interventi che, non lasciando inalterato il sistema di welfare, influiscono inevitabilmente sul costo sociale della crisi finanziaria. Questo è lo scenario descritto dal recente studio pubblicato da Swiss Re, che presenta un'analisi del contesto macro-economico, demografico e sociale del paese al fine di aprire alla discussione circa le sfide e le prospettive di sviluppo del settore assicurativo in Italia.
E’ scaduto il termine per l’invio di osservazioni sul nuovo regolamento in consultazione relativo ai limiti agli investimenti dei Fondi Pensione. Abbiamo chiesto un parere circa le nuove disposizioni e le prospettive per gli investitori istituzionali al prof. Riccardo Cesari, in occasione del suo intervento al seminario tecnico organizzato da Mefop lo scorso 12 luglio.
Quali conseguenze comporterà l’attivazione delle misure di revisione della spessa pensate dal Governo Monti? Cerchiamo di capirlo analizzando brevemente il decreto principale del provvedimento e alcune opinioni apparse sulla stampa nazionale nelle ultime settimane.