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Il prossimo giugno a Milano nascerà Cariplo Factory, un grande polo per l’innovazione digitale che favorirà il lavoro dei giovani, in particolare attraverso la strada dell’autoimprenditorialità. Fondazione Cariplo ha investito nel progetto ben 10 milioni di euro, con l’obiettivo di creare almeno 10.000 job opportunities nei prossimi 3 anni. In questo articolo vi spieghiamo ragioni, caratteristiche e obiettivi di questa interessante iniziativa, che dice molto sulla nuova strategia adottata dalla fondazione milanese.
Promuovere la transizione verso un’economia circolare, incoraggiare l’imprenditorialità tra i giovani e diffondere i valori dell’economia positiva. Sono questi gli obiettivi con cui Fondazione Bracco, in collaborazione con Positive Economy Forum San Patrignano, l’incubatore Speed MI Up e il fondo di investimento Oltre Venture, lancia la prima edizione del bando per startup innovative. Ai vincitori un finanziamento a fondo perduto e un anno di incubazione.
Quali sono le esigenze, le speranze e le difficoltà che si trovano ad affrontare i giovani che decidono di avviare un’impresa sociale? Di quale supporto avrebbero più bisogno? Qual è il modo migliore di offrirglielo? Sono questi i presupposti da cui parte il progetto ELYSE (European Learning for Youth in Social Entrepreneurship) che si pone l'obiettivo di sviluppare una ricerca tra i giovani imprenditori sociali di 6 Paesi dell'Unione.
Nel nostro Focus sulla Garanzia Giovani abbiamo cercato di ospitare un dibattito senza pregiudizi, partendo dall’idea che questa misura sia un’opportunità per ripensare l’intero sistema di governance delle politiche attive del lavoro in Italia. Questa settimana vi proponiamo tre articoli, firmati da Renata Lizzi, Daniele Fano e Francesco Seghezzi, che sviluppano e arricchiscono alcune considerazioni già precedentemente espresse in Percorsi di secondo welfare.
Il Ministero del Lavoro ha recentemente pubblicato sul suo sito il Decreto direttoriale n. 385 del 24 novembre 2015 con il quale si conferma la possibilità di usufruire dei bonus occupazione previsti dalla Garanzia giovani senza dover incorrere nei limiti del regime «de minimis», definito dal regolamento (Ue) n. 1407 del 18 dicembre 2013.
Nel nostro Paese c'è un grande bisogno di distinguere “ciò che funziona” da ciò che “non funziona” in modo da migliorare e rendere meno costoso il sistema di welfare. Eppure in Italia i casi in cui si è provato ad usare metodologie rigorose per verificare l’efficacia di un intervento sociale sono assai limitate. Uno sforzo in questa direzione è stato fatto dal progetto “Riunioni di famiglia”, che ha sperimentato l’utilizzo delle Family Group Conferences per migliorare il benessere dei ragazzi in difficoltà.
Il Governo stanzierà 300 milioni per dare ai diciottenni 500 euro da spendere in attività culturali: teatri, musei, cinema e libri. Un incentivo positivo, visto l'interesse reale dei giovani per questi ambiti. La misura però non tiene conto delle grandi disparità sociali e territoriali che vedono il Sud e gli immigrati profondamente svantaggiati, violando così il principio dell’eguaglianza di opportunità. A Renzi piacciono molto queste misure "universali", facili ed elettoralmente premianti, ma non è detto che siano corrette rispetto agli scopi che si vogliono raggiungere.A Renzi piacciono molto queste misure "universali", facili ed elettoralmente premianti, ma non è detto che siano corrette rispetto agli scopi che si vogliono raggiungere.
In pochi l'hanno segnalato, ma è evidente che esiste un nesso tra la capacità inclusiva dei nostri sistemi di welfare e il fenomeno terroristico che si è drammaticamente abbattuto su Parigi. Cosa ha offerto (o non ha offerto) la nostra società a chi dall’Europa va a combattere nelle file di formazioni terroristiche? Bisogna guardare al problema della coesione sociale in maniera integrale, chiedendosi anche quali siano gli stili o gli approcci di policy più adeguati allo scopo di trasformare la società in senso inclusivo.
La Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo ha approvato il documento programmatico con il quale sono stati definiti budget e indicazioni per sviluppare le iniziative nel corso del 2016. Complessivamente saranno stanziati oltre 152 milioni di euro per il sostegno di progetti sviluppati da enti non profit nel campo dell'arte e della cultura, per le attività nel settore ambientale, per il sociale e per la ricerca scientifica. Delle risorse complessivamente stanziate, 45.4 milioni di euro saranno destinati al settore servizi alla persona e volontariato.
Il bilancio sui numeri della Garanzia giovani restituisce attualmente un'immagine in chiaroscuro, dove per ora le ombre sembrano primeggiare. In particolare, si evidenzia la difficoltà del programma nello sviluppo di iniziative dedicate alle categorie più deboli e vulnerabili. Patrik Vesan offre alcuni primi spunti, con uno sguardo rivolto al futuro del programma, su un tema rimasto ancora sottotracia: la capacità della Garanzia giovani di porsi come esperienza generativa o di consolidamento di pratiche di secondo welfare.
La promozione del volontariato tra i giovani ha impatti positivi sia per la comunità che per le organizzazioni, oltre che per i giovani stessi. A partire dalla presentazione del progetto “Giovani e Volontariato in 3D”, realizzato nelle scuole del territorio di Piacenza, andiamo a verificare la fondatezza di queste affermazioni, per poi allargare lo sguardo sul più ampio orizzonte del volontariato giovanile in Italia, che è stato recentemente analizzato in alcune ricerche condotte da CSVnet.
Facendo leva anche sulle risorse messe a disposizione dalla Garanzia Giovani, il progetto NEETwork, promosso da Fondazione Cariplo in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, intende coinvolgere attivamente le organizzazioni del terzo settore della Lombardia in uno sforzo collettivo per garantire nuove opportunità ai circa 260 mila Neet della regione.
Per celebrare i suoi 25 anni di attività la Fondazione IBM Italia ha lanciato l'iniziativa "25X25 Talenti - tecnologie e competenze al servizio del sociale" un bando per stimolare la creatività di 25 giovani che, mediante le nuove tecnologie, abbiano così la possibilità di affrontare diverse tematiche sociali rilevanti per lo sviluppo del Paese. Tempo fino al 10 luglio per presentare la propria candidatura.
Nel marzo 2014, il Consiglio dell'Unione europea adottava una raccomandazione che introduceva un “quadro di qualità per i tirocini”, possibile complemento della strategia della Garanzia Giovani. Poco si è detto infatti in merito alla qualità della domanda di lavoro per i giovani. Andiamo dunque a vedere quali standard di riferimento sono stati adottati e come questi interagiscono col contesto italiano.
La recente sentenza della Consulta ha aperto una controversia spinosa e delicata: a differenza di precedenti pronunciamenti, questa volta i giudici costituzionali hanno scelto di non considerare il quadro generale del nostro sistema previdenziale e del nostro bilancio pubblico. Il governo si trova ora costretto a un difficile atto di equilibrismo perché nessuno sia escluso dalle tutele.
Un nuovo anno è iniziato e sul fronte dell'implementazione della Garanzia giovani continuano ad arrivare cattive notizie. La profezia del fallimento annunciato si sta dunque avverando. Almeno così sembra, anche se la situazione è in realtà più articolata. In particolare, il governo intende apportare alcuni correttivi in materia di profilazione e bonus occupazionali.
Fondazione Comunità Comasca mette a disposizione degli under 25 del territorio 150.000 euro per sviluppare iniziative di utilità sociale. Una call “tra pari”, visto che la scelta delle iniziative da sostenere sarà effettuata esclusivamente da un gruppo di giovani, mentre gli adulti si limiteranno a offrire assistenza tecnica e a verificare che tutto si realizzi nel rispetto della normativa vigente.
Partendo dalle ricerche di Eurofound abbiamo analizzato i flussi all'ingresso del mercato del lavoro, mettendo in luce come la "corsa a ostacoli" in cui è impegnata la Garanzia Giovani differisca sensibilmente da paese a paese, in particolare nell'Europa meridionale. Una riflessione per capire quali obiettivi potrebbero essere realisticamente perseguiti allo stato attuale.
Si fa sempre più acceso il dibattito sulla riforma del lavoro. In attesa di valutazioni circostanziate della riforma Fornero, il governo può però fare molte altre cose in tema di relazioni contrattuali, in primis la semplificazione del codice del lavoro e la sperimentazione di nuove forme di assunzione a tempo indeterminato ispirate alle pratiche virtuose di altri Paesi e rispettose delle norme protettive previste dalla Ue.
E’ stata pubblicata la Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale. Sebbene la crisi economica abbia ampliato le disparità regionali,la politica di coesione starebbe attenuando la drastica riduzione degli investimenti pubblici, iniettando risorse finanziarie indispensabili in molti Stati membri e creando la stabilità necessaria ad attrarre gli investimenti privati.
L’Unione Europea ha predisposto la creazione dell’EaSI, il programma europeo per l’occupazione e l’innovazione sociale, che dovrebbe iniziare a operare nel gennaio 2014. Un importante passo avanti nell’implementazione delle misure necessarie per il raggiungimento dei target di Europa 2020 in tutti gli Stati membri.