giovani

Un inserto di Libération presenta la crescita di questo settore, che conta oltre 2,6 milioni di lavoratori impiegati, raccontando esperienze concrete e riflettendo sul ruolo di risparmiatori e investitori nel sostenerlo. Un’iniziativa realizzata insieme a FAIR, organizzazione francese che promuove la finanza a impatto sociale.
Fast Forward Foundation ha lanciato un progetto pilota per spingere studenti e studentesse ad aderire a fondi pensioni già negli anni degli studi accademici, integrando le risorse versate per tutta la durata del percorso universitario. L’obiettivo è costruire una cultura del risparmio e dell’investimento che possa durare per tutta la vita.
L’attuale proposta presentata dalla Commissione prevede una maggiore centralizzazione per la gestione dei fondi e, quindi, un ruolo marginale degli enti regionali. Con un modello simile a quello del PNRR. Quali sarebbero pro e contro in ambito sociale? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti.
La città trentina sta sperimentando un nuovo modo di costruire le politiche giovanili, basato su ascolto, partecipazione e collaborazione tra giovani e istituzioni. In questo articolo un po' di riflessioni che possono offrire spunti utili a chi vuole rendere le comunità più aperte e inclusive.
La Fondazione Ufficio Pio promuove nove borse di studio che adottando un modello di secondo welfare “di sistema” intendono accompagnare giovani meritevoli nei propri percorsi di studi. Un approccio che utilizza in maniera innovativa i lasciti testamentari e ridefinisce il concetto di merito, con l’obiettivo di accompagnare passo dopo passo le persone che ne beneficeranno.
Carlo Cafiero, responsabile delle statistiche sulla insicurezza alimentare e sulla nutrizione all’interno della Divisione Statistica della FAO e membro dell’Advisory Board di DisPARI, affronta con noi la complessa questione della misurazione della povertà alimentare per poter correttamente quantificare il fenomeno e guidare le politiche di intervento.
Costruire momenti di accoglienza dedicati può aiutare a trasformare il disorientamento in un'esperienza che crea appartenenza, con effetti positivi anche sulle organizzazioni che li promuovono.
Laddove mancano scuole, trasporti e opportunità culturali si generano circoli viziosi che ingigantiscono i divari tra persone e territori. Ma non si tratta di una condanna senza appello. In diverse zone del Paese la nascita di imprese di comunità sta permettendo di rispondere “dal basso” ai bisogni sociali apparentemente insormontabili.
La trasformazione demografica impone un ripensamento profondo delle politiche sociali, urbane e culturali, per garantire diritti, autonomia e partecipazione attiva agli anziani. Ne parla Salvatore Rao su Rivista Solidea.