secondo welfare

Il rapporto tra sociale, economia e cultura si gioca sempre di più intorno ai beni comuni, luoghi fisici e e spazi d’incontro e di partecipazione rigenerati da comunità di persone attive. Sul tema della costruzione di senso dei beni comuni, e quindi sulla loro valorizzazione, abbiamo chiesto a Marco Imperiale, direttore generale della Fondazione con il Sud, di spiegarci le strategie e gli obiettivi dei programmi sviluppati dall'ente filantropico nel Mezzogiorno, in particolare in relazione all’iniziativa sperimentale “Il Bene torna comune”.
I beni comuni possono essere una grande occasione per lo sviluppo delle comunità locali. La riappropriazione e la valorizzazione degli spazi pubblici, soprattutto dei beni culturali, può infatti rappresentare una preziosa opportunità di coesione sociale, sviluppo e occupazione. Giuseppe La Rocca ci racconta alcune interessanti iniziative nate nel Mezzogiorno che si sono rivelate capace di favorire la partecipazione dei cittadini nella costruzione dell’offerta di servizi di pubblica utilità proprio grazie alla valorizzazione dei beni comuni.
Il “Patto per il sociale della Regione Piemonte”, recentemente adottato dalla Giunta con una specifica delibera, mira a ridefinire gli strumenti di programmazione delle politiche sociali puntando sull’integrazione fra attori, organizzazioni e istituzioni. La costruzione del Patto è frutto del lavoro promosso dal'Assessorato alle Politiche Sociali e si è contraddistinto per una lunga attività di confronto con i territori. Abbiamo discusso dei contenuti e delle prospettive future del Patto con l’Assessore Augusto Ferrari.
A partire dal dibattito degli ultimi giorni sul cosiddetto IRI del Terzo Settore - che ha avuto tra i principali protagonisti Enzo Manes e Mario Calderini - Giulio Pasi offre una lettura dei cambiamenti in corso attraverso diverse lenti interpretative. Dalla reale comprensione di quanto sta accadendo sul fronte dell'impact investing, sia a livello globale sia nel nostro Paese, dipende infatti l’eventuale scelta di tentare nuove strade e quale grado di innovazione può essere ragionevolmente sostenuto.
Nella legge di Stabilità sembra emergere un disegno di politica economica e sociale probabilmente destinato ad accompagnarci per il resto della legislatura. I grandi obiettivi sono crescita, lavoro, investimenti, meno disagio, più merito. I principali strumenti sono la riduzione della pressione fiscale e la razionalizzazione della spesa pubblica. Come prima misura per favorire la crescita andrà alleggerita la pressione fiscale, ma la classe media dovrà essere disposta a spendere di più per il welfare.
Il restringimento dello stato sociale e la proliferazione di esperienze di secondo welfare si stanno trasformando in un’occasione per creare occupazione nel terziario all’insegna della sharing economy. E' questo il caso di Jointly, una start-up dell’innovazione sociale che ha avuto un’idea brillante: mettere in contatto attraverso una piattaforma web le aziende che vogliono condividere i servizi di welfare. Dopo la sharing economy è la volta dello “sharing welfare”?
Intesa San Paolo accelera sul welfare aziendale. Nel contratto di secondo livello siglato a inizio ottobre con i i sindacati, Ca’ de Sass ha concordato l’adozione di innumerevoli benefit per i propri dipendenti, confermando di essere una delle realtà italiane più innovative in materia. Ampio lo spettro di misure adottate, in particolare nel campo della conciliazione vita-lavoro, tra cui alcune misure ad hoc per i padri. Intesa conferma quindi la sua forte vocazione in tema di secondo welfare, anche se resta ampio spazio per migliorare.
La Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo ha approvato il documento programmatico con il quale sono stati definiti budget e indicazioni per sviluppare le iniziative nel corso del 2016. Complessivamente saranno stanziati oltre 152 milioni di euro per il sostegno di progetti sviluppati da enti non profit nel campo dell'arte e della cultura, per le attività nel settore ambientale, per il sociale e per la ricerca scientifica. Delle risorse complessivamente stanziate, 45.4 milioni di euro saranno destinati al settore servizi alla persona e volontariato.
Vincenzo Manes nei giorni scorsi ha annunciato la prossima nascita dell'IRI del Terzo Settore. Certamente una buona notizia, su cui ci pare tuttavia necessario riflettere prima di incorrere in troppo facili entusiasmi. Che tipo di attività finanziaria andrà a realizzare questo soggetto? Da dove proverranno i finanziamenti? Saranno a fondo perduto o remunerati? Quali saranno gli obiettivi dell'ente? Senza aver chiare queste questioni, il rischio è che la nuova realtà nasca basandosi su una visione passata del Terzo Settore e della filantropia.
Coop4job è il portale di Confcooperative attraverso cui l'associazione intende favorire l’incontro tra le cooperative che offrono lavoro e i giovani che cercano impiego. In poco tempo, sono stati circa 10.000 le persone entrate in contatto con il sito e con i servizi per l’impiego a esso collegati. Il portale si propone come la prima agenzia di lavoro non profit nata dal terzo settore, e può contare su una rete di oltre 60 sedi sul territorio nazionale accreditate a erogare servizi per l’occupazione.
Lo scorso 19 ottobre la Giunta regionale del Piemonte ha approvato “Il Patto per il sociale delle Regione Piemonte 2015/2017”. Il Patto risponde all’obiettivo di dotare l'ente regionale di uno strumento di programmazione delle politiche sociali ed è il risultato di un lungo lavoro di confronto con i territori promosso dall’Assessore Augusto Ferrari, avviato fin dal suo insediamento nella primavera del 2014.
Vi raccontiamo i primi risultati raggiunti dalle sperimentazioni condotte all'interno dell'Alleanza "Smart working, smart companies – lavorare meglio, con più equilibrio e più efficacia” della Rete Territoriale per la Conciliazione di Bergamo. Scopo dell'Alleanza è la realizzazione e l'analisi di azioni di lavoro smart all’interno delle 6 aziende aderenti al network: ABB, UBI Banca, Banco Popolare, Volvo Italia, Italcementi Group e Comune di Bergamo.
Sei mesi fa, a pochi giorni dall’apertura di Expo 2015, vi avevamo raccontato del progetto di legge regionale presentato dall'Intergruppo "Vita, Famiglia ed Economia sociale" del Consiglio regionale della Lombardia per contrastare povertà e spreco alimentare su tutto il territorio lombardo. A pochi giorni dalla chiusura dell’esposizione universale il Parlamentino del Pirellone ha finalmente approvato all’unanimità la “Legge di riconoscimento e tutela del diritto al cibo”, che simbolicamente diventa un lascito di Expo 2015 alla Regione.
La figura dell’Assistente Familiare va assumendo un ruolo centrale nelle odierne modalità di risposta ai crescenti fabbisogni della popolazione anziana. La formazione di queste professionalità, tuttavia, risulta ad oggi molto complessa a causa del peculiare funzionamento del mercato del lavoro su questo fronte. La proposta messa a punto all’interno del Progetto Casa Comune intende offrire percorsi alternativi che possano sviluppare nuovi modelli di assistenza domiciliare sui territori.
Nella seduta dell’8 ottobre 2015, la Regione Lombardia ha approvato il “Reddito di Autonomia”, un pacchetto di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L'insieme dei provvedimenti è stato adottato dopo che la Regione, la scorsa primavera, ha avanzato l'idea di avviare la sperimentazione di un reddito di cittadinanza su base regionale. Per l’implementazione di queste misure sono stati stanziati 50 milioni di euro per gli ultimi tre mesi del 2015 e 200 milioni per il 2016.
Il 21 ottobre a Roma, presso la Camera dei Deputati, è stato presentato il Libro verde per il dibattito pubblico “Lavoro e welfare della persona” realizzato da Adapt. Il testo affronta le complesse dinamiche che riguardano il sistema sociale del nostro Paese che - a causa dei cambiamenti demografici, ambientali e tecnologici in atto - è chiamato a rinnovarsi profondamente per evitare il tracollo, offrendo alcune riflessioni circa le strategie che potrebbero essere adottate in tale senso.
Chiara Agostini ha intervistato Stefano Sacchi, docente dell’Università degli Studi di Milano e consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, chiedendogli di raccontarci le principali novità introdotte dalla Legge di Stabilità sul fronte del contrasto alla povertà. Il testo attuale, che rende strutturale interventi da oltre un miliardo e mezzo per le fasce più deboli della popolazione, unificherà le prestazioni esistenti per arrivare a una misura unica di contrasto alla povertà, migliorando l’equità dell’assistenza sociale italiana.
Sono 212,1milioni i buoni lavoro per la retribuzione delle prestazioni di lavoro accessorio (i c.d. voucher di importo nominale di 10 euro), venduti da quando sono stati introdotti, nell’agosto del 2008, al 30 giugno 2015. E’ quanto si legge nel comunicato stampa del 9 ottobre dell’Inps, dove si informa che i dati del lavoro accessorio relativi al primo semestre del 2015, accompagnati un’analisi dell’andamento della distribuzione dei buoni lavoro dal 2008, sono stati pubblicati sul sito istituzionale dell’ente.
Meridonare è una start up che offre servizi di crowdfunding per sviluppare progetti con finalità sociale nel Mezzogiorno d’Italia. Questa società, nata grazie al contributo di diversi stakeholder del territorio, non si limita alla raccolta di risorse mediante la propria piattaforma online, ma offre servizi di consulenza mirati alla pianificazione, alla progettazione, alla realizzazione e al monitoraggio di campagne di raccolta fondi che favoriscano il coinvolgimento delle comunità interessate dalle iniziative.
Il Consiglio dei Ministri ha discusso e approvato il testo della Legge di stabilità 2016. Una manovra che vale complessivamente 27 miliardi di euro e che adesso passerà all'esame del Parlamento. Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di presentazione del provvedimento ha snocciolato, attraverso slide e tweet, i principali contenuti del testo. Tra le misure più interessanti in un'ottica di secondo welfare si segnala lo stanziamento di quasi 500 milioni di euro per sostenere e promuovere la contrattazione di secondo livello.
Nei giorni scorsi il Governo ha annunciato importanti novità sul fronte del welfare aziendale. Ci aspettiamo che, finalmente, saranno introdotte le modifiche alla normativa fiscale che disciplina il trattamento fiscale dei benefit offerti dalle aziende ai propri dipendenti. Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi è datato, ed è cruciale aggiornare la normativa e andare verso una sua semplificazione perché sia facilmente comprensibile e utilizzabile da aziende e rappresentanti dei lavoratori. Vi spieghiamo i problemi della legislazione attuale e le proposte avanzate per il migliorarla.
Un finanziamento di 600 milioni di euro dallo Stato, più 100 milioni derivanti da Fondazioni, Comuni e Terzo Settore. E' quanto la Legge di stabilità, secondo le anticipazioni fatte dal Premier Renzi, destinerà alle misure di contrasto alla povertà nel nostro Paese. Se la misura sarà confermata in sede parlamentare, rappresenterà un passo decisivo verso l'implementazione di una politica di lotta alla povertà più efficace, strutturale e ricca di risorse.
Siano essi legati alla non autosufficienza, alla cura e assistenza di minori, anziani, disabili, alla conciliazione tra vita e lavoro o ai processi di deospedalizzazione e costruzione di nuovi percorsi integrati di assistenza al domicilio, i white jobs oggi costituiscono uno dei punti nevralgici dei welfare europei. Ma quali sono le criticità che li contraddistinguono? Quali le opportunità di sviluppo future? Quali le politiche per incentivarli? Andrea Ciarini offre alcuni spunti interessanti partendo dal confronto tra Francia e Italia.