Offrire un’analisi approfondita e documentata del ruolo crescente che le istituzioni culturali hanno nella promozione di inclusione sociale, coesione territoriale e sviluppo sostenibile, con particolare attenzione per quanto accade nel Mezzogiorno. È l’obiettivo del rapporto di ricerca “Quando la cultura incontra le comunità. Musei, siti archeologici e biblioteche come leva di partecipazione inclusiva e capacitante a livello locale” di SRM e Percorsi di Secondo Welfare, quinto volume della collana “Cultura e Archeologia per un turismo sostenibile di qualità”. Il documento è stato realizzato dal gruppo di lavoro coordinato da Salvio Capasso e Franca Maino, a cui hanno collaborato Alessia Borromeo, Agnese Casolaro, Autilia Cozzolino e Alice Sofia Fanelli, con il contributo esterno di Marta Saulle.
Il tema
La cultura, quando diventa patrimonio condiviso, può trasformarsi in una vera e propria infrastruttura sociale. Le agenzie culturali – come musei, biblioteche e siti archeologici – possono infatti divenire spazi di partecipazione e coesione, capaci di generare legami, attivare processi educativi e favorire lo sviluppo sostenibile dei territori. In quest’ottica la cultura non è soltanto conservazione del passato, ma una leva contemporanea di welfare comunitario: un ambito in cui le persone, attraverso la partecipazione, costruiscono appartenenza e rafforzano la cittadinanza attiva.
Principali contenuti
Il Rapporto offre una lettura articolata e documentata delle pratiche culturali in atto nei territori italiani, con particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno. Per farlo si articola in quattro sezioni. La prima presenta una mappatura quantitativa delle agenzie culturali in Italia, con un focus sul Mezzogiorno. La seconda approfondisce le forme partecipative che rendono musei, siti archeologici e biblioteche spazi di cura relazionale e attivazione sociale. La terza sezione offre un’analisi comparativa di cinque esperienze virtuose in Sicilia, Campania, Puglia e Sardegna, attraverso analisi desk e interviste a testimoni privilegiati. L’ultima sezione propone invece alcune raccomandazioni operative per rafforzare gli approcci collaborativi e partecipativi e un focus sul volontariato culturale come pilastro di cittadinanza attiva e trasmissione del patrimonio.
Indicazioni
Il Rapporto invita a riconoscere la cultura come leva strategica per il welfare territoriale, superando una visione puramente conservativa o turistica del patrimonio. In questo senso, si propone di promuovere politiche integrate che mettano in dialogo istituzioni culturali, scuola, sanità e Terzo Settore, rafforzando i legami tra cultura e benessere collettivo. Il documento inoltre incoraggia un uso più ampio dei partenariati pubblico-privato come strumento di innovazione e corresponsabilità, capace di garantire accessibilità, partecipazione e sostenibilità nel tempo. Infine, suggerisce di valorizzare il ruolo dei volontari e delle comunità locali come co-protagonisti della vita culturale, trasformando i luoghi della cultura in veri spazi civici di incontro, apprendimento e inclusione.