Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
Nascere a Milano o a Palermo, in una famiglia colta o con basso reddito, maschio o femmina: il destino socioeconomico di una persona in Italia nel 2025 è ancora fortemente condizionato da questi fattori di partenza. Dalla mobilità intergenerazionale bloccata ai divari territoriali e di genere nel lavoro, nel nostro Paese di delinea una mappa delle opportunità tutt’altro che uniforme.
Il rapporto dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas Diocesana restituisce un quadro preoccupante fatto di solitudini profonde e complessità crescenti, legate sempre più spesso a problemi abitativi. Dati e storie su cui riflettere, per provare a cambiare le cose.
A incidere negativamente sulla scelta sono gli stipendi troppo bassi, l’aumento del costo della vita e l’assenza di servizi. Lo rivela un'indagine di Legacoop e Ipsos, che indica come cresca il numero di giovani under 35 che rinunciano ad avere figli (25%) o abbiano scelto di fermarsi a uno (24%)
Per molto tempo avere un lavoro è stato considerato sufficiente per evitare situazioni di indigenza, ma oggi i dati dicono che in Italia 1 persona occupata su 10 è a rischio povertà. Cosa stiamo facendo per affrontare questa situazione?
Un report sul lavoro povero curato dall'associazione Adesso! e dal think tank Tortuga mette in luce come in città i più colpiti siano i giovani e le famiglie con figli. Guardando all’esperienza di Londra e puntando sulla contrattazione, il documento identifica alcune soluzioni concrete per affrontare la situazione.
Il Fondo, cancellato di fatto dalla Legge di Bilancio 2025, dovrebbe continuare a funzionare grazie al decreto Milleproroghe. Ma le risorse stanziate sono poco più che simboliche. Ora ne vanno trovate di nuove.
All’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano si è svolta una lezione aperta per riflettere sulla povertà come fenomeno strutturale e promuovere politiche integrate, capaci di superare l’approccio emergenziale e di affrontare le sfide attuali con dati e coordinamento istituzionale.