Impresa sociale

In Provincia di Treviso il progetto “Colonia Agricola” sviluppa percorsi terapeutici, riabilitativi e di integrazione sociale, valorizzando le risorse agricole e ambientali del territorio e creando posti di lavoro. Una vera e propria colonia dove si coltivano prodotti biologici ed è possibile trovare una piccola fattoria sociale, una bottega agricola e un ristorante/caffatteria.
Ad un anno dall’apertura della Casa della Memoria di Empoli abbiamo chiesto a Cristina Dragonetti, Presidente della Cooperativa Minerva, di provare a fare un bilancio della sperimentazione, o più esattamente un “bilancio di secondo welfare”, che tenga cioè conto dell’andamento economico, dello sviluppo di rete e dell’impatto sociale provocato.
In Trentino è nata recentemente "Casa alla Vela": una soluzione abitativa ai molteplici bisogni di anziani e studenti che sono qui ospitati - in un edificio di tre piani - gestito in una nuova forma di "abitare collaborativo" che coniuga insieme il modello del senior cohousing con una modalità legata alla soddisfazione di alcune esigenze delle giovani generazioni.
A causa delle polemiche legate all’inchiesta Mafia Capitale ora il rischio è di veder notevolmente depotenziato l'impianto riformatore, gettando a mare il lavoro fatto fino a questo momento. A pagare il conto più salato potrebbe essere l'attesa revisione della legislazione sull'impresa sociale. Dove guardare per andare oltre la retorica e i luoghi comuni che si sono affermati negli ultimi mesi?
Solo otto dei ventotto Paesi UE – tra cui l’Italia – hanno introdotto politiche per sostenere lo sviluppo dell’impresa sociale. La Commissione europea ha pubblicato per la prima volta un rapporto che “mappa”, misura e compara gli “eco-sistemi” delle imprese sociali nei diversi paesi, individuando i punti di forza e di debolezza di queste realtà e il loro ruolo all'interno del contesto europeo.
Mercoledì 27 agosto, nel corso della 35ª edizione del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli di Rimini, si è svolto l’incontro “Testimonianze dalle periferie: libertà dietro le sbarre”. A confrontarsi sull’articolato tema del recupero dei detenuti all’interno delle carceri sono stati esponenti delle cooperative sociali operanti all'interno delle case circondariali, i dirigenti di alcuni istituti di pena e un magistrato di sorveglianza del Tribunale di Milano. Ad unire i diversi interventi la convinzione che il reinserimento dei detenuti all’interno della società passi anzitutto dalla possibilità per questi ultimi di incontrare, già dietro le sbarre, esperienze in grado di valorizzare le loro capacità, attitudini e speranze, anzitutto attraverso il lavoro e la formazione.