Lavoro

Gli approfondimenti di Percorsi di secondo welfare sui nessi che il mondo lavoro ha con il settore del welfare

Il “Jobs Act degli autonomi” è legge. Dopo due anni di rimbalzi tra Camera e Senato, quest’ultimo ha dato il via libera al provvedimento che inizia a riconoscere diritti e tutele anche ai lavoratori autonomi, in particolare a quegli autonomi che, non rientrando neanche negli ordini professionali, si trovavano fortemente penalizzati nel mercato del lavoro e nel sistema di previdenza attuale. Ma cosa cambia in campo welfare?
In March 2014 the Italian Cabinet led by Matteo Renzi presented a draft bill on a comprehensive labour market policy reform, known as the “Jobs Act”. The Jobs Act was adopted at the end of the same year, and led to the introduction of significant policy measures throughout 2015 such as the easing of dismissal rules for open-ended workers, and the reform of the Italian unemployment benefit system. But which is the main results of the Jobs Act after two years?
Il futuro del lavoro non è mai stato tanto arduo da prevedere. Eppure ogni volta la nascita di nuovi lavori ha finito per compensare nel medio-lungo termine l’estinzione di attività tradizionali provocata dall’introduzione di nuove tecnologie, il più delle volte migliorando la stessa qualità delle condizioni di lavoro. Gianluca Salvatori, Amministratore Delegato di Euricse, offre alcuni spunti emersi nel orso di una recente conferenza dell'International Labour Organization delle Nazioni Unite su questi temi.
La riforma delle politiche attive del lavoro è stata descritta da molti commentatori attraverso la metafora della "terza gamba del Jobs Act". A due anni dall'introduzione dei contratti a «tutele crescenti», il cambiamento delle politiche attive del lavoro in Italia appare ancora lontano dall'essersi realizzato. Al di là degli annunci, la concreta realizzazione delle norme adottate presenta infatti un ritardo significativo. Ma le novità introdotte sembrano comunque rilevanti.
Il volume “La signorina Kores e le altre. Donne e lavoro a Milano 1950-1970” intende colmare un vuoto concernente un brano importante della storiografia sul lavoro: quello riferito a Milano ed alla storia del lavoro femminile durante gli anni del “boom” economico italiano. Giovanni Scansani ci racconta questo libro di storia e di storie, quasi un diario collettivo, che descrive la possibilità di emancipazione che il capoluogo lombardo ha offerto in quegli anni di ricostruzione, prima, e di crescita roboante poi.
Sul Jobs act è in atto un vero e proprio tiro al piccione. Eccettuati (alcuni) esperti, gli unici a parlarne bene sono ormai i commentatori stranieri. Dal dibattito politico nazionale solo critiche. In parte si tratta di mosse tattiche in vista delle scadenze elettorali. Una sindrome auto-lesionista che secondo Maurizio Ferrera non ci consente di cogliere i progressi lenti e graduali, svaluta il pragmatismo e alimenta la sfiducia dei cittadini.
Il 12 ottobre scorso è stato presentato il rapporto 2016 del CNEL sul mercato del lavoro. Dallo studio emerge come il nostro Paese si trovi in fondo alla maggior parte delle classifiche europee per due ragioni principali: da un lato, l’assenza di un sistema istituzionale europeo di governo delle tendenze economiche che sia democraticamente legittimato e, dall’altro, un ritardo nell’adeguare le proprie strutture economiche e sociali alle sollecitazioni esterne.
Sono gli “I-pros”, i protagonisti del volume “Le reti del lavoro gratuito” di Emiliana Armano ed Annalisa Murgia, in cui attraverso sette saggi si affrontano le recentissime trasformazioni del mondo del lavoro cognitivo nella metropoli milanese. Un’analisi molto acuta delle attuali condizioni del lavoro della conoscenza in relazione con lo sviluppo materiale e virtuale dello spazio urbano contemporaneo. La recensione di Vittorio Sergi.
On September 13th the Members of the European Parliament voted in favour of the resolution “Creating labour market conditions favourable for work-life balance”, a clear political commitment of the European Parliament to strengthen work-life balance opportunities for European women and men. According to the Lithuanian co-rapporteur Vilija Blinkevičiūtė, by passing a resolution, the Parliament sends a clear message to the Commission.
I parlamentari europei hanno approvato la risoluzione "Creazione di condizioni del mercato del lavoro favorevoli all'equilibrio tra vita privata e vita professionale", un chiaro impegno politico del Parlamento europeo per rafforzare le opportunità di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa per le donne e gli uomini del Vecchio Continente. Bianca Luna Fabris ci spiega il contesto di applicazione e le prospettive di questa decisione.
L’indennità di malattia non sembra correlata per forza con i diritti nazionali del lavoro, con la retribuzione media o con la soddisfazione lavorativa. È quanto emerge da un report realizzato dal portale britannico Vouchercloud, che ha cercato di individuare le differenze a livello europeo in tema di indennità di malattia garantite dallo Stato. Dalla classifica si nota che a livello settimanale i Paesi europei garantiscono in media il 65% della retribuzione, mentre mensilmente si sale al 70%.
Nella giornata di oggi si è svolta la prima riunione tecninca tra Governo e le parti sociali per discutere delle misure che saranno implementate in tema di ammortizzatori sociali per le aree in crisi. Come ha dichiarato il Ministro Poletti, Il Governo nel decreto correttivo sul Jobs Act prevede di stanziare circa 370 milioni di euro a copertura di diverse forme di ammortizzatori sociali a valere sul 2016.