Governi locali

La Regione Piemonte ha lanciato un bando che costruirà un nuovo sistema di promozione dell'assistenza familiare in grado di coniugare politiche per le pari opportunità, politiche sociali, politiche attive del lavoro e della formazione professionale. Il bando - che vi presentiamo in questo articolo - è stato elaborato sulla base dei risultati emersi da un'indagine preliminare a cui ha contribuito il Laboratorio Percorsi di secondo welfare.
Nati storicamente come centri di raccolta delle istanze politiche e sociali dei cittadini, i quartieri bolognesi nell’ultimo decennio hanno progressivamente perso molte funzioni gestionali poichè ricollocate a livello centrale. Recentemente hanno tuttavia accentuato i propri poteri consultivi e di rappresentanza, caratterizzandosi come luoghi della partecipazione in cui promuovere, anche con l'ausilio di nuove modalità sociali e tecnologiche, la presenza e il coinvolgimento della cittadinanza e di tutte le realtà del territorio.
Il Comune di Torino ha pubblicato un'istruttoria pubblica di co-progettazione per le attività del Centro per le Relazioni e le Famiglie. Gli attori torinesi del privato sociale avranno tempo fino al 31 gennaio per presentare proposte progettuali che implementino azioni di promozione dei legami familiari. Il Centro, attraverso l'istruttoria, intende rafforzare il suo ruolo di riferimento nella realizzazione di interventi improntati alla sussidiarietà e fondati sulla messa in comune di responsabilità e competenze fra pubblico e privato.
Istat ha pubblicato i dati provvisori sulla spesa sociale dei Comuni, relativi all'anno 2015. Con un ammontare complessivo pari a circa 6 miliardi e 932 milioni di euro, si conferma la tendenza alla crescita della spesa degli enti locali in welfare, con alcuni cambiamenti nell'articolazione degli investimenti. Restano profonde le differenze regionali.
WeMi è la rete di welfare diffuso lanciata dal Comune di Milano per meglio rispondere ai bisogni sociali dei cittadini. In un’ottica di “contaminazione” del territorio, accanto a una piattaforma virtuale, negli ultimi mesi sono nati anche alcuni spazi fisici: punti di ascolto, orientamento, incontro e sperimentazione dove è possibile trovare soluzioni ai propri bisogni grazie a operatori specializzati che aiutano a districarsi tra i servizi pubblici e privati presenti nei vari quartieri del capoluogo meneghino.
Un aiuto concreto per i genitori che guardano con apprensione al futuro dei propri figli con gravi disabilità. Lo offre il Piano regionale dell'Emilia-Romagna, che dà attuazione alla legge nazionale sul "Dopo di noi" mettendo a disposizione, per il 2017, 9 milioni 300 mila euro destinati a finanziare progetti che possano garantire un futuro di assistenza, indipendenza e autonomia ai disabili rimasti soli e privi di sostegno.
Il 19 novembre a Palazzo Chigi, alla presenza del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, sono stati firmati i 93 progetti che completano il piano per le periferie approntato dall'Esecutivo. Per la prima volta le città hanno attivato un processo di formulazione di progetti di rigenerazione urbana che integrano interventi fisici di trasformazione e riqualificazione con interventi immateriali di welfare, innovazione sociale e sviluppo economico. "Non è solo un investimento di cura" ha detto il premier "ma un investimento di sviluppo".
ATS Brianza, all'interno dei Piani Territoriali di conciliazione finanziati da Regione Lombardia, ha strutturato una Rete Territoriale composta da 97 realtà territoriali pubbliche e private, suddivise in due Alleanze locali: una nella provincia di Lecco e una in quella di Monza e Brianza. In totale è previsto un impatto economico di 520.000 euro a fronte di un finanziamento regionale di 390.000. Ecco l'analisi di Elena Barazzetta.
Il 25 luglio 2017 la Giunta regionale del Lazio attraverso la DGR 454 ha approvato le linee guida per l'attuazione della legge 112/2016. Con questo atto amministrativo la Regione Lazio imposta così la costruzione del "durante e dopo di noi" sull'integrazione sociosanitaria e annuncia l'avvio di una fase di valutazione che si basa sulla collaborazione tra l'Unità Valutativa Multidisciplinare, Servizio Sociale distrettuale ed enti locali.
Il 2 novembre è stato pubblicato il bando per l'attuazione della prima misura dell'Atto di Indirizzo sull'Innovazione Sociale "WeCaRe", approvato in Piemonte a maggio. Il finanziamento - pari a 6,4 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo - promuoverà la sperimentazione di iniziative di welfare territoriale in grado di rispondere in maniera innovativa ai bisogni locali.
La Regione Emilia Romagna riconosce il welfare aziendale e interaziendale come una delle aree di intervento privilegiate all'interno della sua attività presente e futura. Per questa ragione l'Assessorato al Welfare e alle Politiche Abitative ha promosso, in collaborazione con Unioncamere Emilia Romagna, una indagine sul welfare aziendale nelle aziende emiliano-romagnole affidandola ai ricercatori del Laboratorio Percorsi di secondo welfare. La ricerca è ora disponibile sul nostro sito.
Con riferimento al POR FSE 2014-2020, nell'ambito dell'azione regionale lombarda a supporto della conciliazione vita-lavoro (cioè le cosiddette Reti Territoriali per la Conciliazione), è partito con il nuovo anno scolastico un progetto destinato alla comunità lomellina volto all'implementazione di un piano di welfare innovativo attraverso il potenziamento della rete di servizi esistente. Vi spieghiamo di cosa si tratta.
Il 9 ottobre 2017 è stata annunciata la costituzione del Network Informativo Disabili, un patto sinergico tra Regione Piemonte, Agenzia delle Entrate, Inps, Inail e Agenzia Piemonte Lavoro finalizzato a fornire, attraverso un sistematico e costante scambio di informazioni, il panorama completo degli interventi disposti a favore delle persone con disabilità sul territorio e la titolarità delle rispettive competenze, garantendo così l’effettiva loro accessibilità.
Il Comune di Milano, dal prossimo mese di novembre, metterà a disposizione la "bebè card", una carta acquisti elettronica sui cui sarà caricato il contributo mensile di 150 euro. Si tratta di una prima esperienza a livello di Comuni italiani per la gestione del reddito di maternità. In questo articolo, vi spieghiamo come funziona questo strumento, chi ne ha diritto e come richiederlo.