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La leva della prossimità: investire sulle relazioni

La Festa dei Vicini, nata a Parigi nel 1999 e oggi diffusa in 49 Paesi con oltre 30 milioni di partecipanti, mira a rafforzare i legami di prossimità e promuovere relazioni sociali nelle comunità. A Torino si tratta di un modello ormai consolidato, capace di creare legami tra cittadini, valorizzare spazi comuni e sostenere il benessere locale. L’articolo, attraverso testimonianze dirette, analizza come eventi come la Festa dei Vicini contribuiscano a contrastare la povertà relazionale, generando effetti positivi in termini di coesione sociale, rafforzamento del senso di appartenenza e costruzione di fiducia reciproca tra gli abitanti.
Festa dei vicini come leva della prossimita_Borromeo_Guarna_Nessi #1

In un contesto locale segnato da frammentazione sociale e isolamento, alcune iniziative si rivelano efficaci nel rafforzare la coesione e il senso di appartenenza comunitaria. La letteratura evidenzia come un welfare di comunità possa stimolare un’identificazione più profonda con il proprio territorio, riducendo la povertà relazionale (Fong et al. 2021). Questo articolo approfondisce la Festa dei Vicini, nata per favorire i legami di buon vicinato e promuovere una cittadinanza europea condivisa.

La Festa dei Vicini: origini e cenni storici 

La Festa dei Vicini è un’iniziativa nata nel 1999 a Parigi su impulso di Atanase Périfan, all’epoca consigliere comunale e fondatore dell’associazione Paris d’Amis, attiva dal 1990 nel promuovere la solidarietà di prossimità. L’associazione ha avviato nel tempo diversi progetti di supporto alle fragilità, come affiancamento tra vicini in difficoltà, interventi per persone con mobilità ridotta e attività di accompagnamento sociale. In questo contesto, la Festa dei Vicini si è affermata come momento conviviale per rafforzare il senso di comunità tra abitanti dello stesso quartiere (ispirando anche progetti successivi di impegno civico, come L’Heure Civique). Nella sua prima edizione, l’iniziativa ha coinvolto oltre 10.000 parigini in 800 edifici. Il successo è stato tale da superare rapidamente i confini francesi: già nel 2003 è stata formalizzata una rete di città aderenti, con circa 3 milioni di persone coinvolte.

L’anno successivo, nel 2004, la manifestazione ha assunto ufficialmente il nome di European Neighbours’ Day (Giornata Europea dei Vicini), con la partecipazione iniziale di 7 Paesi e l’adesione di 22 città. Questa versione europea si avvale della collaborazione di numerosi partner istituzionali ed è patrocinata dal Parlamento Europeo, dal Consiglio Europeo e dalla Commissione Europea. Nel tempo, l’iniziativa ha continuato a crescere, estendendosi progressivamente a un numero sempre maggiore di città e Paesi coinvolti. Dal 2006 l’iniziativa ha mostrato una crescita costante passando da 580 comuni e 6 milioni di partecipanti, a 35 Paesi e 14 milioni nel 2012, fino a coinvolgere nel 2019 circa 1.390 comuni e 30 milioni di partecipanti in Europa e nel mondo. Attualmente l’European Neighbours’ Day si celebra in 1.450 città partner distribuite in 49 Paesi europei ed extraeuropei coinvolgendo oltre 30 milioni di persone (Barilari 2024).

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