Rassegna Stampa
A Brave New Europe

Quando Montessori entra in Rsa

In provincia di Chieti, c’è una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) che, grazie ai fondi di coesione UE, applica i principi del metodo Montessori alla cura delle persone anziane. Ne parla Gabriele Cruciata con un articolo per Slow News, parte del progetto ABNE.
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Le Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali, sono comunità in cui vivono prevalentemente persone anziane con patologie o che necessitano di assistenza quotidiana. Il tutto è coadiuvato dal lavoro di personale medico, infermieristico, ma anche operatori e operatrici del socio-sanitario e assistenti sociali.

All’interno dell’ospedale di Casoli, un paese in provincia di Chieti, c’è una Rsa diversa da tutte le altre. A renderla tale è l’applicazione dei principi del metodo Montessori alla cura delle persone anziane. Così facendo, come accade normalmente con bambini e bambine in ambito educativo, le persone possono essere lasciate libere di decidere quale attività svolgere, secondo dunque gli interessi e le passioni di ciascuna.

Il progetto, nato nel 2015, è stato reso possibile anche grazie ai fondi della Strategia nazionale per le aree interne (Snai), a sua volta finanziata grazie ai fondi europei. Attualmente l’area fa parte dei progetti di Next Generation Eu e della programmazione dei Fondi di coesione Ue per il ciclo 2021-2027. Ne parla Gabriele Cruciata per Slow News.

L’articolo è parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation che, tra le altre cose, si occupa anche della cura degli anziani.

Quando Montessori entra in Rsa
Gabriele Cruciata, Slow News