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Torna a crescere lo Smart Working in Italia

Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, dopo il calo del 2024 tornano a crescere gli smart worker, trainati da PA e grandi imprese, ma il potenziale resta ampiamente inespresso.

Dopo il lieve calo del 2024, nel 2025 tornano ad aumentare gli smart worker in Italia. Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, sono oggi 3,57 milioni le persone che lavorano almeno in parte da remoto (+0,6% rispetto all’anno scorso). La crescita è trainata dalla Pubblica Amministrazione (+11%) e dalle grandi imprese (+1,8%), mentre nelle PMI il fenomeno arretra.

Lo Smart Working è ormai una pratica consolidata: presente nel 95% delle grandi imprese e nel 67% delle PA, spesso attraverso policy strutturate. Tuttavia, il potenziale resta elevato: il 21% dei lavoratori che oggi operano solo in presenza dichiara di poter svolgere da remoto almeno metà delle proprie attività. Ciò porterebbe il numero potenziale di smart worker a 6,5 milioni, livello raggiunto durante la pandemia.

La ricerca evidenzia anche alcune criticità, come l’overworking che colpisce il 35% dei lavoratori da remoto, e l’importanza di approcci “collaborativi” nella gestione delle giornate di lavoro, associati a maggiore engagement e benessere.

Secondo i ricercatori, l’evoluzione dei modelli di Smart Working e l’adozione dell’intelligenza artificiale rappresentano oggi due leve cruciali per rendere il lavoro più sostenibile, innovativo e centrato sulle persone.

 

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Foto di copertina: Annie Spratt, Unsplash.com