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Contrastare la solitudine, coltivare comunità: la strategia del Comune di Bergamo per una longevità attiva

La città ha sviluppato una strategia integrata che combina prevenzione, prossimità e capacitazione della comunità. Tra le principali azioni vi sono la trasformazione dei Centri per la Terza Età in Centri per Tutte le Età, il potenziamento della figura del custode sociale, l’introduzione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, e l’uso di tecnologie inclusive. Particolare rilievo è attribuito al riconoscimento della povertà relazionale quale criterio per l’accesso ai servizi. I risultati ottenuti confermano la rilevanza di un modello basato su prossimità, innovazione sociale e collaborazione con il Terzo Settore.
Anziani giocano a scacchi su una panchina in un parco. Immagine di copertina di un articolo sulla strategia del Comune di Bergamo per la longevità, scritto sulla rivista Nessi dall'Assessora Marcella Messina

C’è una sfida che attraversa le nostre città e i nostri quartieri in modo silenzioso ma profondo. È la sfida della solitudine (Schnepf et al. 2024). Non quella passeggera, fisiologica, talvolta persino necessaria; ma quella cronica, strutturale, che diventa povertà relazionale, disconnessione, senso di abbandono. A farne le spese, spesso, sono le persone anziane, il cui invecchiamento si accompagna a una progressiva rarefazione delle reti sociali e familiari, soprattutto nei contesti urbani (Ranci at al. 2023). In tale scenario, la solitudine diventa un moltiplicatore di fragilità, come evidenziato dall’OMS: riduce le capacità di autonomia, aggrava le condizioni di salute, amplifica il rischio di esclusione.

Nel Comune di Bergamo, dove il 25% della popolazione ha più di 65 anni – e dove l’indice di vecchiaia è cresciuto in modo costante negli ultimi vent’anni – affrontare questa sfida rappresenta una parte essenziale della nostra strategia di welfare. In un contesto segnato dal double ageing, cioè dall’invecchiamento progressivo della popolazione e dal contestuale calo della natalità, non si tratta di voler invertire una tendenza demografica ormai strutturale, ma di accompagnarla, riconfigurando servizi, relazioni e politiche per abilitare le persone a vivere con dignità, autonomia e protagonismo anche nella tarda età.

Per farlo, è fondamentale allargare lo sguardo alle politiche di Long Term Care, affiancando ai criteri che guidano gli interventi assistenziali un’offerta legata al mantenimento del benessere e del ruolo attivo delle persone anziane nella società. Non a caso nel Piano sociale di zona del Comune di Bergamo la longevità attiva è stata inserita come asse trasversale, capace di incidere sulle dinamiche della cura, dell’abitare, della partecipazione e della prevenzione.

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