Il secondo Rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, realizzato con la collaborazione di Percorsi di Secondo Welfare e dell’Università degli Studi di Milano, approfondisce le esperienze e le disuguaglianze legate al cibo tra gli adolescenti italiani. Il rapporto, scritto da Elisa Bordin, Carlo Cafiero, Ilaria Caracozza, Ilaria Madama, Franca Maino, Monica Palladino, Roberto Sensi ed Ezio Sorti – membri del team del progetto di ricerca DisPARI – approfondisce il fenomeno della povertà alimentare nel nostro Paese con uno sguardo specifico sulle esperienze degli adolescenti (qui è disponibile anche un’animazione grafica).
Il tema
La povertà alimentare, nel contesto italiano, non si manifesta più come semplice scarsità di cibo ma come una forma di deprivazione multipla che investe la sfera materiale, psicologica e relazionale delle persone. Il rapporto evidenzia come, soprattutto tra gli adolescenti, il disagio non risieda solo nel “non avere”, ma nel “non poter scegliere”: non potersi permettere un pranzo con i coetanei, rinunciare a una merenda o a un’uscita, sentirsi esclusi dai rituali sociali legati al cibo. In questa prospettiva, la povertà alimentare diventa una lente attraverso cui leggere disuguaglianze più profonde e forme di esclusione che toccano la salute, le relazioni e la possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale.
I contenuti
Il rapporto si apre con una riflessione sulla povertà alimentare, invitando a spostare l’attenzione oltre la scarsità materiale per coglierne la complessità sociale, psicologica e culturale. L’analisi mostra come le metriche ufficiali e le politiche di contrasto tendano ancora a concentrarsi sugli aspetti economici del fenomeno, trascurandone la dimensione relazionale e il legame con il benessere emotivo. Nei capitoli successivi, la ricerca dà voce a professionisti e professioniste che lavorano quotidianamente con adolescenti e, soprattutto, agli stessi ragazzi e ragazze coinvolti. Dalle loro esperienze emerge che la povertà alimentare si manifesta come limitazione della libertà di scelta e di partecipazione sociale. La parte finale del rapporto esamina le risposte oggi in campo, mettendo in evidenza come esse siano ancora orientate a logiche emergenziali e poco attente ai bisogni specifici degli adolescenti. Gli interventi restano spesso standardizzati e frammentati, più orientati alla distribuzione di cibo che alla promozione dell’autonomia e del benessere
Le raccomandazioni
Il Rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid e Percorsi di Secondo Welfare sollecita a ripensare le politiche contro la povertà alimentare, superando la logica emergenziale per costruire un sistema strutturato e integrato, fondato su dignità, diritti e autonomia. Inoltre, propone di rivedere la governance degli aiuti alimentari, rendendoli parte di un sistema coordinato che coinvolga stabilmente enti locali, scuola, sanità, ricerca e società civile, promuovendo collaborazione e inclusione. Infine, invita a riconoscere le persone adolescenti come destinatarie specifiche di interventi, vedendo la scuola come un luogo centrale non solo per la somministrazione dei pasti, ma come spazio educativo e relazionale dove promuovere equità, salute e partecipazione.