Con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione negli scorsi decenni è cambiato anche il linguaggio e il concetto di identità. Il processo di disintermediazione, per cui abbiamo tutto alla portata di un click, ha dato origine a una rivoluzione vera e propria del linguaggio e persino a un capovolgimento nella percezione della gerarchia sociale. Quello che viviamo online, infatti, ha pari importanza di quello che viviamo offline.
ActionAid ha realizzato l’indagine Let’s APP! con il supporto di Fondazione Vodafone Italia, coinvolgendo quasi 700 ragazze e ragazzi tra i 16 e i 29 anni di Milano, Carmagnola (Torino), Lecce, Palermo e Agrigento. L’obiettivo era conoscere le loro percezioni dei rischi e delle opportunità rese possibili dagli strumenti digitali e dai social. Se, infatti, i social e il digitale sono strumenti che offrono opportunità sempre più fondamentali, come quelle formative e professionali, dall’altro lato i rischi della vita offline vengono vissuti anche nella vita online.
La violenza di genere, ad esempio, è un problema strutturale diffuso anche online che colpisce sia ragazze che ragazzi indipendentemente dalle differenze sociali e geografiche. L’orientamento sessuale, l’identità di genere, la disabilità e l’aspetto fisico sono spesso fattori scatenanti di attacchi nel mondo virtuale per i giovani della Gen Z in misura maggiore rispetto a quanto accade per le persone adulte. Dal rapporto emerge come per contrastare la normalizzazione della violenza online occorra fornire strumenti per riconoscere i comportamenti violenti al fine di promuovere interventi legislativi adeguati.