social housing

TO HOUSING è il nuovo co-housing sociale di Torino che accoglie le persone LGBT in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità. Prima esperienza con queste caratteristiche in Italia, accoglierà fino a 24 ospiti in 5 appartamenti di proprietà ATC non destinati alle graduatorie per le case popolari. Il progetto nasce per rispondere all'emergenza abitativa ma anche per attivare, proprio a partire da un bisogno primario e fondamentale come la casa, percorsi di reinserimento sociale e contrasto alla marginalità.
Negli ultimi anni, anche e soprattutto a seguito della crisi economica, il profilo degli homeless si è modificato, includendo persone tradizionalmente neppure considerate a rischio. Questo cambiamento ha fatto emergere nuove studi e riflessioni sul fenomeno. Una recente indagine ha cercato per la prima volta di approfondire il fenomeno sul territorio metropolitano torinese.
Il Programma Housing della Compagnia di San Paolo sostiene lo sviluppo di esperienze abitative innovative a uso sociale finalizzate a migliorare le opportunità abitative di persone in situazione di vulnerabilità, sviluppando nuove pratiche e servizi inerenti l’abitare sociale. Per il Bando 2016 sono previste due le tipologie di intervento: la realizzazione di offerta abitativa e la creazione di servizi e attività di formazione all’abitare, ricerca abitazione e mediazione tra domanda e offerta.
Italian social protection expenditure dedicates several resources to old age. However, welfare services are not sufficient anymore for satisfying the large and complex demand of the aging population. It is consequently urgent to think about alternatives in diverse sectors, such as the housing policies one, where proposals such as cohousing could have a very positive outcome but still aren’t well-known. What is cohousing and which viability can it have in Italy?
L'Emilia Romagna ha approvato il Piano coordinato e pluriennale delle politiche abitative, strumento di programmazione volto al coordinamento e all’integrazione delle politiche abitative. Tra i principali contenuti la promozione del social housing, la rigenerazione del patrimonio abitativo pubblico e l’aggiornamento delle regole per l’accesso agli alloggi ERP.
E’ stata firmata la convenzione con cui Comune di Milano e Fondazione Welfare Ambrosiano hanno dato vita all’Agenzia sociale per la locazione. Obiettivo? Favorire l’incontro tra la domanda di quelle famiglie che hanno un bisogno abitativo intermedio tra l’edilizia popolare e il libero mercato e l’offerta dei proprietari privati di alloggi, incoraggiando la stipula di contratti a canone concordato.
In Trentino è nata recentemente "Casa alla Vela": una soluzione abitativa ai molteplici bisogni di anziani e studenti che sono qui ospitati - in un edificio di tre piani - gestito in una nuova forma di "abitare collaborativo" che coniuga insieme il modello del senior cohousing con una modalità legata alla soddisfazione di alcune esigenze delle giovani generazioni.
Molto è stato scritto sugli scontri che stanno coinvolgendo le periferie di Roma e Milano. Quello che emerge è che sono il frutto della crisi ma anche sintomo di un forte bisogno di investimenti in politiche di welfare che siano adeguate ai nuovi bisogni sociali, a dimostrazione di come esse restino fondamentali per prevenire il conflitto e la deriva populista, soprattutto in fasi di crisi come quella attuale.
Quando si passa da una fase di crescita ad una fase di recessione si effettuano delle azioni di ridimensionamento che rischiano di lasciare interi edifici, se non intere aree, in stato di abbandono, con pesanti ripercussioni in termini di equilibrio urbano e sociale. Ecco perché, dai governi nazionali ai singoli cittadini, crescono i movimenti per il recupero urbano.
A causa della crisi sono sempre più frequenti le proposte per la creazione di condomini solidali come “Vicini più vicini”, progetto che sta prendendo vita a Sassari grazie al sostegno della Provincia, di numerose associazioni locali e di Fondazione CON IL SUD.
E’ stato inaugurato ieri Cenni di cambiamento, uno dei progetti simbolo del social housing in Italia, perché primo complesso costruito interamente in legno sul territorio nazionale, per un totale di 123 alloggi in classe A. L’evento ha visto anche il blitz di Asia e del comitato contro gli sfratti, che si sono detti contrari a progetti di housing sociale e alle nuove edificazioni proponendo, in alternativa, l’autorecupero degli edifici Aler e di edilizia popolare già esistenti.
L’impiego e la conoscenza del social housing nel nostro Paese sono ancora piuttosto limitati. Marco Gerevini e Giordana Ferri, della Fondazione Housing Sociale, ci spiegano come opera la Fondazione e perché la diffusione di queste esperienze può avere effetti positivi sulla questione abitativa italiana.
Si trova a Torino A Casa di Zia Jessy, un “condominio solidale” dove convivono generazioni, culture e percorsi di vita diversi. Uno spazio dove trovare un alloggio temporaneo durante una fase di fragilità o mentre si ricerca la propria autonomia. Ma anche un interessante esempio di secondo welfare nato dalla collaborazione tra Comune, Compagnia di San Paolo e Terzo Settore.
Con la crisi economica torna la povertà abitativa, un problema che deve essere affrontato attraverso l’uso di strumenti nuovi, tra cui il social housing, politica abitativa ancora poco diffusa, ma con un grande potenziale di aspetti virtuosi. Come dimostra Parma Social House, un ambizioso progetto che dovrebbe portare alla costruzione di 852 alloggi a prezzo sostenibile.
Creare nuove soluzioni abitative migliorando il tessuto socio-economico del territorio. Offrire non solo un alloggio, ma anche servizi. Sono alcuni degli obiettivi dello Sharing Hotel Residence di Torino, un esempio virtuoso di housing sociale temporaneo, un “condominio solidale” dove trova casa una popolazione eterogenea: da chi si trova in emergenza abitativa alla giovane coppia, dal padre separato al turista, a conferma che il disagio abitativo sta acquisendo forme sempre più diverse e mutevoli nel tempo.
La Commissione Europea ha dichiarato che l’housing exclusion è forse la manifestazione più seria della povertà e dell’esclusione sociale nella nostra società. Assicurare a tutti i cittadini il diritto alla casa è considerato, quindi, un obiettivo fondamentale per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale. A questo scopo i paesi dell’Unione Europea, sebbene con differenze enormi, hanno messo in atto politiche di social housing che la crisi economica sta rendendo sempre più difficili da sostenere ma, al contempo, sempre più necessarie. Cerchiamo di capire a che punto siamo a partire dal rapporto The Housing Europe Review 2012 pubblicato da Cecodhas Housing Europe.
Il Terzo Settore è attore di primo piano nello sviluppo del “social housing”: progetti innovativi nati per fornire alternative dignitose, e sempre più spesso eco-sostenibili, di fronte all’emergenza del disagio abitativo delle persone, sempre più numerose, che non possono permettersi le soluzioni offerte dal mercato.