3 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Inugurata da Giuliano Pisapia lo scorso 6 ottobre, la Fondazione Welfare Ambrosiano ha iniziato ad operare con il progetto "Microcredito Milano". Abbiamo chiesto all’assessore Cristina Tajani di raccontarci di cosa si tratta.

Quali sono le ragioni del mancato avvio della Fondazione durante l’amministrazione Moratti?

Il mancato funzionamento della Fondazione è stato imputato a difficoltà tecniche relative soprattutto all’erogazione dei fondi, per la quale era necessaria la stipulazione di convenzioni con le banche. Dopo il mancato accordo con l’ABI, ritengo sia mancata la volontà politica da parte della precedente amministrazione di intervenire con decisione per trovare una soluzione più rapida

Cosa si è fatto e cosa si pensa di fare per avviare finalmente la Fondazione?

Abbiamo già stipulato convenzioni con Intesa Sanpaolo, Banca Prossima, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare Commercio Industria. Nonostante la copertura del servizio sia ora soddisfacente, continueremo a coinvolgere le banche per stipulare nuove convenzioni.
Chiuse le convenzioni e ultimati i corsi di formazione per i volontari agli sportelli, la Fondazione è partita nei primi giorni di ottobre.

Perché si è deciso di investire sul rilancio della Fondazione (e proprio tra i primi provvedimenti della nuova amministrazione comunale)? Il progetto si colloca all’interno di un piano più ampio di rilancio delle politiche sociali?

Lo Statuto della Fondazione non prevede solamente l’avvio del progetto di microcredito ai cittadini. Una parte consistente della dotazione, quattro dei sei milioni di euro a disposizione, è destinata a sostenere iniziative innovative di welfare locale cui stiamo lavorando insieme con i soci della Fondazione e il Terzo settore. Fondazione Cariplo e Caritas Ambrosiana sono coinvolte nella pianificazione e realizzazione dei progetti.

Quali sono le potenzialità della Fondazione?

La grande scommessa della Fondazione sta, a mio parere, nel grado di innovatività progettuale che riuscirà a raggiungere. Il Comune e gli altri soci fondatori sono aperti alle novità e alle collaborazioni esterne. Con Assolombarda, ad esempio, siamo in contatto per realizzare iniziative comuni e partnership.
Con riferimento al progetto di microcredito abbiamo anche previsto un sistema di monitoraggio che ci consenta tra un anno di valutare i risultati ed eventualmente “correggere il tiro”.

Quale sarà il ruolo del Comune all’interno della Fondazione? A chi è affidato il ruolo “di regia”? Quale ufficio si occuperà invece degli aspetti amministrativi?

La governance della Fondazione è duale, esercitata dal Consiglio di indirizzo e dal Comitato di gestione. Il direttore è la figura operativa, chiamata a concretizzare le linee guida provenienti dagli organi decisionali. Il Presidente della Fondazione è il Sindaco Pro-tempore di Milano, il quale ha delegato me di sostituirlo alla Presidenza.
6- E quello del Terzo Settore (es. la “Rete” di associazioni no profit che gestisce l’erogazione)?
In aggiunta agli sportelli attivati presso i sindacati e gestiti da volontari della categoria bancari di CGIL, CISL e UIL, verranno aperti nuovi punti di richiesta anche presso soggetti non soci. La collaborazione con il privato sociale non finisce qui: lo statuto della Fondazione prevede la possibilità di collaborazioni con enti esterni per la realizzazione di progetti per la comunità, e questi “canali laterali” di dialogo sono già stati aperti.

Quale ruolo ricoprono i sindacati all’interno della Fondazione? Quali sono le loro preferenze in termini di progetti da attuare?

La voce dei sindacati, benchè non spesso univoca circa le prospettive future, è di forte stimolo allo sviluppo della Fondazione. La rotabilità del fondo, ottenuta privilegiando progetti di finanziamento come il microcredito rispetto all’erogazione a fondo perduto, deriva proprio dalla volontà dei sindacati di creare una dotazione economica che possa durare nel tempo. Anche la scelta di promuovere il lavoro, come imprenditorialità e inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro, deriva dalla presenza dei sindacati all’interno del progetto. E’ importante ricordare che l’idea di istituire la Fondazione nasce proprio dal desiderio dei sindacati di reinvestire quel “tesoretto” accumulato negli anni ’70 per progetti di sviluppo sociale, e mai utilizzato a causa delle difficoltà di coordinamento con gli enti locali. Proprio questo capitale donato alla città ha dato il via al progetto. Inoltre i Sindacati esprimono il Vice Presidente della Fondazione.

E’ previsto che si aggiungano altri soci per aumentare la dotazione della Fondazione (si era parlato di Fondazione Cariplo…)? Il Comune intende “allargare” il progetto a privati/privato sociale e/o aumentare la dotazione di fondi?

Al momento riteniamo che la Fondazione non abbia bisogno di fondi aggiuntivi. Occorrono invece idee e proposte per il miglior utilizzo delle risorse a disposizione, e siamo certi che Terzo settore e parti sociali daranno un contributo fondamentale in questa direzione.

Quando inizierà ad operare la Fondazione?

La Fondazione è ormai operativa. La prima iniziativa è quella relativa almicrocredito, presentata ufficialmente dal sindaco Pisapia in veste di presidente della Fondazionelo scorso 6 ottobre.

 

Approfondimenti sul nostro sito:

Fondazione Welfare Ambrosiano e microcredito: come nasce e come funziona

Intervista al direttore generale della Fondazione Welfare Ambrosiano Romano Guerinoni

 

 

Torna all’inizio