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Secondo quanto emerso dai dati recentemente pubblicati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla data del 16 aprile 2018 sono 9.952 i contratti attivi che prevedono forme premiali correlate alla produttività. Di questi, 8.261 sono accordi aziendali e 1.691 territoriali.

Dai dati del Ministero si evidenzia però una distribuzione "a macchia di leopardo" di queste forme di contrattazione all’interno del contesto italiano. Sembrano infatti essere maggiormente diffuse: al Nord (78%; contro il 16% del Centro e l’6% del Sud), nel settore dei servizi (58%) e in quello dell’industria (40%), e – tenendo conto della composizione del tessuto imprenditoriale italiano, composto quasi nella sua totalità di piccole e medie imprese – nella aziende che contano più di 100 dipendenti (32%; contro il 53% delle realtà che hanno meno di 50 addetti e il 15% di quelle con numero di dipendenti compreso fra 50 e 99).

Per quanto riguarda le materie regolamentate dai contratti considerati, dei 9.952 accordi attivi, 7.832 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 5.785 di redditività, 4.943 di qualità, mentre 1.467 prevedono un piano di partecipazione. Sono, infine, 4.139 quelli che prevedono misure di welfare aziendale (il 42% circa).

La decontribuzione per le misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Il Ministero ha reso noti anche i dati relativi alle richieste di decontribuzione pervenute dalle imprese a seguito del Decreto Interministeriale del 12 settembre 2017. Tale Decreto (di cui vi abbiamo parlato qui) ha riconosciuto la possibilità di accedere ad ulteriori sgravi contributi a quelle aziende del settore privato che prevedono misure di conciliazione tra vita professionale e privata e, più in generale, interventi di welfare aziendale. In totale, per queste forme di decontribuzione sono stati stanziati 110 milioni di euro.

Stando a quanto dichiarato dal Ministero, alla data del 16 aprile 2018 sono pervenute 1.192 dichiarazioni di conformità per l’accesso alle agevolazioni; sono state accettate dall’INPS 312 istanze.

Le caratteristiche delle imprese che hanno avuto accesso alla decontribuzione rispecchiano quelle sopra evidenziate. Infatti, nel 69% dei casi hanno sede al Nord (18% al Centro e 13% al Sud), appartengono per il 57% al settore dei servizi e per il 43% a quello dell’industria e sono realtà con più di 100 dipendenti per il 43% (il 14% ha un numero di addetti compreso tra i 50 e i 99 e il 43% ne ha meno di 50).