Venerdì 30 novembre, dalle ore 9:00, presso la sala convegni di Cascina Triulza si terrà l’evento “Generazione #OP: luoghi, cittadini, professioni e legami nati oltre i perimetri del welfare”. La conferenza intende restituire a tutti gli stakeholder gli esiti del progetto #Oltreiperimetri, facendo sintesi e restituendo quali-quantitativamente l’impatto delle azioni e gli elementi innovativi messi in atto e contestualmente emersi in tre anni di attività nel territorio Rhodense. È infatti in questo contesto che dal 2015 Sercop ha promosso il progetto di welfare di comunità #Oltreiperimetri principalmente indirizzato alle persone che vivono situazioni di impoverimento e vulnerabilità.

L’ambito territoriale del Patto dei Comuni del Nord Ovest di Milano, che riunisce il Rhodense e il Garbagnatese, è stato tra quelli in cui la crisi economica degli ultimi anni si è fatto più sentire in Lombardia. Tutti i principali indicatori sociometrici segnalano una progressiva vulnerabilità delle famiglie, che in misura crescente fronteggiano difficoltà di tipo occupazionale, di mantenimento o accesso alla casa, di cura dei famigliari, di gestione della transizione biografica e generazionale (invecchiamento, separazioni, nuove nascite), aggravate da altre determinanti quali l’assenza di reti solidali, l’isolamento, le situazioni di indebitamento.

In questo contesto è stato avviato il progetto #Oltreiperimetri che prende il nome dall’idea di andare oltre i confini del tradizionale intervento sociale per avviare processi di cambiamento centrati sulla rigenerazione di legami di comunità e lo sviluppo di risorse auto-aiuto in un sistema di luoghi – gli #OPcafé – e azioni fuori dai perimetri dei servizi sociali tradizionali, coinvolgendo tutte le energie disponibili sul territorio.

Oltre i perimetri: idee per un welfare aperto alla comunità

Andare oltre i perimetri significa abbandonare la propria zona di comfort, per esplorare territori sconosciuti, disponendosi ad incontri inattesi, ma significa anche trasgredire i propri confini mentali, per provare a vedere i problemi da un’altra prospettiva, assumendo altri punti di vista. Questo movimento è stato richiesto – nel contesto progettuale – sia agli operatori sociali, sollecitati ad agire oltre la soglia dei servizi sociali tradizionali, sia ai cittadini, invitati ad uscire di casa, a frequentare il territorio per condividere con altri proposte per affrontare i problemi della quotidianità. Una duplice traiettoria che ha prodotto occasioni di incontro tra gruppi di persone che hanno scoperto di avere problemi in comune, ma anche di essere dotati di saperi, competenze e risorse utili per affrontare i problemi.

Andare oltre i perimetri ha significato, per alcuni, anche contrastare la solitudine e l’isolamento, ovvero quelle condizioni che amplificano ogni evento critico imprevisto, trasformandolo in sciagura. Ha anche permesso di superare l’autosufficienza e l’autoreferenzialità delle risposte istituzionali, ricordandoci che i problemi sociali non si possono risolvere con l’erogazione di una semplice prestazione, ma che richiedono una strategia sociale, orientata ad incrementare relazioni, legami, reti che possano supportare nel tempo le persone che si trovano in difficoltà.

Andando oltre i perimetri è stato possibile allestire e trasformare spazi funzionali in luoghi ad alta intensità relazionale, come è accaduto negli #OPcafé, promuovendo la creazione di “laboratori di comunità” formati da gruppi informali di persone in grado di contribuire attivamente all’arricchimento dell’offerta sociale. Inoltre ha permesso di mettere in campo un vero e proprio sistema per affrontare il problema dell’abitare e per ripensare i servizi che sostengono le politiche attive del lavoro.

Superando i perimetri è stato possibile inoltre scoprire che attorno ai temi del risparmio c’è una diffusa domanda di educazione finanziaria, ci sono persone interessate a ripensare i propri stili di consumo e a condividere possibili strategie per affrontare un momento di difficoltà economica; così come è stato possibile conoscere persone disposte a mettere a disposizione il proprio tempo a favore di chi vive problemi legati alle necessità di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro.

Le azioni messe in atto dal progetto e le prospettive future

Il progetto ha dato vita ad azioni pensate per accompagnare i cittadini vulnerabili a trasformare la propria condizione di disagio in una presenza consapevole all’interno della comunità, capace di co-generare nuove risposte, da progettare e gestire in modo partecipato e condiviso. In particolare, le aree di intervento del progetto hanno riguardato quattro ambiti principali:

  • Lavoro: attraverso il quale sono stati attivati interventi individuali e di gruppo a sostegno della ricerca lavorativa;
  • Risparmio: per una migliore gestione della situazione finanziaria;
  • Casa: per cui sono stati attivati servizi abitativi in risposta ai bisogni di cittadini e proprietari;
  • Famiglia: soluzioni pratiche per conciliare al meglio lavoro e famiglia

L’evento “Generazione #OP” del prossimo 30 novembre farà dunque parlare le esperienze che hanno caratterizzato il progetto, a partire dai luoghi che sono stati rigenerati (gli #OPcafé), dai soggetti che si sono resi protagonisti, dal metodo di lavoro che è stato sperimentato per favorire la connessione con le nuove progettualità, con i nuovi interventi di rigenerazione di spazi pubblici e di attivazione comunitaria.

L’incontro si propone inoltre come momento dal forte carattere simbolico per il passaggio del testimone dal progetto #Oltreiperimetri sostenuto da Fondazione Cariplo, nella prima edizione del bando “Welfare in azione” (che vi avevamo raccontato qui, ndr), alla progettualità Rigenerare Comunità e Abitare (RICA), in partnership con Città Metropolitana, sostenuta dal Bando Periferie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, incentrata sulla rigenerazione degli spazi urbani e sui processi di attivazione comunitaria.

RICA nei prossimi anni interesserà l’ambito territoriale esteso del Patto dei Comuni del Nord Ovest rappresentato dai 16 Comuni che costituiscono i due ambiti dei Piani Sociali di Zona del Rhodense e del Garbagnatese. Le azioni progettuali che potenziano e consentono di “mettere a sistema” gli importanti interventi avviati e realizzati in questi ultimi anni in materia di contrasto alla povertà, si svilupperanno lungo quattro assi d’intervento: sviluppo di comunità, educazione finanziaria, servizi per l’abitare, azioni per l’accoglienza.

Il welfare generativo e la rigenerazione territoriale che stanno connotando il Rhodense accompagnano il passaggio dal progetto #Oltreiperimetri a RICA. I nuovi generatori di energia sociale attivati nel territorio sono la principale dote che il progetto #Oltreiperimetri consegna a RICA, con la prospettiva di continuare a tracciare la via di un welfare di comunità nel quale si torna a scoprire che dai problemi si può solo sortirne insieme ad altri.