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E’ stato pubblicato lo scorso 23 gennaio sul sito del Governo Italiano il rapporto sulla spesa pubblica redatto dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda. I dati, che anticipano la “spending review” del Governo, presentano l’evoluzione della spesa pubblica negli ultimi sessant’anni, dal 1951 al 2010. Riportiamo alcuni risultati significativi.

• Si è ridotto drasticamente il peso delle componenti tradizionali dell’intervento pubblico come la fornitura di servizi pubblici, le spese per trasferimenti a sostegno delle famiglie, e gli investimenti pubblici. La spesa pensionistica invece assorbiva il 10% delle risorse nel 1951, per salire al 22,7% nel 1980 e al 30,2% nel 2010.

• Negli anni ’80 è cambiata la composizione interna della spesa per i consumi collettivi:
la quantità e il mix di servizi offerti al cittadino è variato nel tempo, in particolare con l’aumento della spesa sanitaria e per servizi generali, finanziato in larga parte con il rallentamento della crescita della spesa per l’istruzione.


Fonte: Piero Giarda, Dinamica, struttura e criteri di governo della spesa pubblica: un rapporto preliminare p. 10.

• E’ aumentato il costo dei beni di consumo collettivi, a causa della dinamica salariale simile a quella del settore privato e del basso tasso di progresso tecnico. In 40 anni i prezzi di produzione dei consumi collettivi sono aumentati del 39% rispetto ai prezzi di vendita dei beni di consumo privati. Il rapporto rileva come sia necessaria una riflessione circa le condizioni di offerta dei beni di consumo collettivo che il settore pubblico produce o acquista, e sui processi produttivi, caratterizzati da assenza di innovazione e svincolati da ogni considerazione sui risultati in termini di efficienza e produttività.

• La crescita della spesa pensionistica: è la categoria di spesa che è cresciuta più rapidamente per tutti i 60 anni. Il suo peso al’interno della spesa pubblica è passato dal 9,4% nel 1951 al 32,4% nel 2010. Si possono individuare nella spesa due componenti: la crescita della pensione media e quella del numero delle pensioni.


Fonte: Piero Giarda, Dinamica, struttura e criteri di governo della spesa pubblica: un rapporto preliminare p. 13.

– Il livello della pensione media continua a rimanere superiore al reddito nazionale pro-capite, e a crescere con tassi superiori a quelli del PIL.

– I valori medi delle pensioni maschili sono sempre superiori a quelli femminili: per le pensioni di vecchiaia e anzianità dell’INPS il valore della pensione media erogata alle pensionate donne è pari a 51,7% di quella degli uomini.

– Le pensioni medie del pubblico sono molto più elevate di quelle del settore privato, il 60% in più per le pensioni maschili e il 120% in più per le pensioni femminili.


Fonte: “Dinamica, struttura e criteri di governo della spesa pubblica: un rapporto preliminare” p. 14.

Riferimenti

Il sito del Governo Italiano

Il rapporto del Ministro Giarda

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