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Nel contesto di FATTI&EFFETTI, l’iniziativa Sodalitas per lo sviluppo della cultura e della pratica della valutazione e dell’Impatto sociale, è in corso in questi giorni la distribuzione di un questionario per le organizzazioni non profit ispirato ad un’analoga esperienza nel Regno Unito e sviluppato con il concorso di IRS e Fondazione Cariplo. L’obiettivo è di realizzare una fotografia dello stato attuale di cultura, conoscenze e pratiche di misurazione e valutazione sia da parte di organizzazioni che forniscono i servizi all’utenza, sia dei finanziatori privati (fondazioni di origine bancaria, fondazioni d’impresa), che di quelli pubblici (policy maker). 

 

Fatti & Effetti

“Fatti & Effetti”, è un network di operatori e pionieri motivati a diffondere anche in Italia la misurazione dell’impatto sociale. Aperto alla partecipazione di Accademia, consulenza, finanza sociale, Terzo Settore, donor istituzionali e imprese, nasce con l’obiettivo di mettere insieme le forze e le competenze per contribuire ad impostare su basi solide, affidabili e condivise lo sviluppo e la diffusione sia della cultura della valutazione sociale, sia delle pratiche e degli strumenti connessi.

Una ricerca condotta di recente in UK ha rivelato infatti che ben il 75% delle ONP del paese misura sistematicamente l’impatto sociale della propria attività; di queste, oltre la metà se ne occupa su sollecitazione dei propri finanziatori, mentre il 20% lo fa su mandato della leadership. Se dunque in UK l’obiettivo è far sì che misurare l’impatto diventi la norma nel settore sociale, in Italia questa pratica non ha ancora una diffusione trasversale, ma è già oggetto di ampio dibattito, perchè da una parte la crisi economica ha ridotto le risorse disponibili e ha reso finanziatori e donatori più attenti a come le risorse stesse vengono utilizzate, dall’altra anche le organizzazioni cercano nuovi modi per rispondere ai bisogni “facendo di più con meno” e “facendo, diversamente, di più”. La misurazione dell’impatto non rimuove il “rischio” che un progetto sociale non generi gli effetti attesi, rischio che è implicito in ogni attività innovativa, ma rende il progetto replicabile, perché fornisce le informazioni di fatto necessarie per valutare gli effetti dell’idea innovativa e, se possibile, migliorarne l’applicazione.

Da qualche tempo, quindi, strumenti e concetti come Impatto Sociale, SROI (il “ritorno sociale degli investimenti”), Social Impact Bond (questi e altri nuovi modelli di finanza sociale) trovano un’enfasi crescente in diversi contesti dalle organizzazioni impegnate nella solidarietà alla filantropia strategica, dalla pubblica amministrazione alla finanza. Si tratta di una questione importante, perché come detto la posta in gioco è la possibilità di progettare, finanziare, valutare gli interventi sociali sulla base della loro efficacia, del cambiamento che originano, di quello che, nel lessico prevalente, è l’Impatto Sociale che generano. Tuttavia, la maggior parte delle persone che lavora nel settore (di cui il volontariato rappresenta una delle ricchezze principali) è ancora spinta in larga misura da motivazioni di tipo solidaristico cui di rado fa spontaneamente riscontro la decisione di misurare e valutare gli esiti delle proprie attività.

E’ un percorso agli inizi che richiede un cambiamento culturale e lo sviluppo, la diffusione e il consolidamento di buone pratiche, e che è importante si avvii nella giusta direzione, quella che può assicurare le migliori prospettive di sviluppo per il sociale e il non profit e le basi più affidabili per innovative alleanze tra mondo del non profit, delle imprese, della finanza e della pubblica amministrazione. Ma a che punto siamo, oggi, in Italia? E’ possibile rispondere con i fatti a questa domanda?

Il questionario

Per rispondere a questa domanda, Sodalitas promuove un questionario, ispirato ad un’analoga esperienza nel Regno Unito e sviluppato con il concorso di IRS e Fondazione Cariplo. Il questionario si propone di realizzare una fotografia dello stato attuale di cultura, conoscenze e pratiche di misurazione e valutazione sia da parte di organizzazioni che forniscono i servizi all’utenza sia dei finanziatori privati (fondazioni di origine bancaria, fondazioni d’impresa), sia di finanziatori pubblici (policy maker).
Il questionario, la cui compilazione deve essere curata da una figura di vertice dell’organizzazione, può essere compilato on line auspicabilmente entro l’11 luglio 2014.

Per eventuali chiarimenti o informazioni è possibile contattare la Dottoressa Francesca Delpiano (02-86460236; [email protected]).

 

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