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Come noto, il Decreto Legge n. 25/2017 ha abolito la possibilità di acquistare i voucher lavoro INPS per retribuire le prestazioni di lavoro occasionale accessorio. Il provvedimento stabilisce che fino al 31 dicembre 2017 sarà consentito l’utilizzo dei buoni lavoro già stati acquistati entro il 17 marzo 2017, ma l’assenza di uno strumento alternativo per la regolarizzazione del lavoro occasionale sta mettendo in difficoltà molte imprese, enti e famiglie (badantato e colf) nella gestione delle prestazioni occasionali. La maggior parte delle alternative ai voucher oggi presenti nel nostro sistema, infatti, sono più onerose o di più difficile applicazione.

È in questo contesto che l’Agenzia per il Lavoro Cooperjob con il Gruppo Cooperativo CGM – la più importante rete di imprese sociali in Italia con più di 10.000 unità operative presenti in tutto il territorio nazionale – hanno lanciato il progetto Protezione Lavoro, un modello d’intervento innovativo che intende favorire lo sviluppo di nuova occupazione andando a occupare parte del vuoto lasciato dai voucher.

Abbiamo chiesto a Marco De StefaniDirettore Generale di Cooperjob – di spiegarci l’idea che sta dietro a questo progetto e i dettagli dell’iniziativa.

Chi sono e come operano CGM e l’Agenzia Cooperjob?

Il Gruppo Cooperativo CGM – fondata 30 anni fa – è la più grande rete italiana di imprese sociali.
Il distretto CGM conta attualmente su 64 consorzi territoriali; sono 824 le imprese che compongono la base sociale dei consorzi territoriali di cui 487 cooperative sociali di tipo A (servizi alla persona) e 248 cooperative sociali di tipo B (inserimento lavorativo soggetti svantaggiati), 65 cooperative a scopo plurimo (A+B), 24 altre tipologie di cooperativa, 14 consorzi altri e 36 altre tipologie di soci (associazioni, fondazioni, soci sovventori). CGM è presente con le sue 10.000 unità operative in tutte le Regioni italiane, 70 province e 5.000 comuni.

Le politiche del lavoro rappresentano da sempre un nucleo fondamentale dell’azione del Gruppo CGM, non solo con l’obiettivo di garantire accesso alle opportunità lavorative per le fasce più fragili della popolazione ma anche, e sempre di più, per contribuire alla crescita di nuova occupazione (in linea con la propria mission, le persone operanti all’interno del distretto CGM sono 57.250 – dato 2015- di cui 41.400 lavoratori e 15.850 volontari e altri soci e il 74% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato).

Cooperjob è una Agenzia del lavoro “sociale”, la cui mission è favorire l’avviamento al lavoro di chi vive in situazioni di precariato e di inattività. Nonostante sia un’azienda di mercato – dunque con esigenze di redditività – mette in atto progetti di sviluppo agendo dentro il perimetro operativo e valoriale di una rete di imprenditorialità sociale di portata nazionale, come il Gruppo CGM.
Cooperjob – unica nello scenario italiano – agisce secondo le seguenti caratteristiche:

  • Possiede una banca dati di soggetti con caratteristiche di svantaggio; in fase di selezione del personale la profilazione avviene secondo tali caratteristiche e, a parità di competenze, si favorisce chi ha più necessità.
  • Gestisce ed eroga corsi di riqualificazione attraverso l’utilizzo dei fondi Formatemp; il 22% delle persone che partecipano ai corsi viene poi assunto direttamente dall’azienda, dopo un periodo di somministrazione lavoro, e di questi il 39% a tempo indeterminato.
  • Applica prezzi vantaggiosi per agevolare le fasce deboli e favorire l’emersione del lavoro nero; le altre agenzie del lavoro hanno costi fissi elevati, Cooperjob agisce all’interno di consorzi legati al mondo del lavoro con un abbattimento di costi fissi. Il risparmio ottenuto sui costi della struttura viene interamente trasferito a favore delle tariffe di vendita dei servizi.
  • I guadagni che derivano dai servizi di somministrazione erogati alle aziende vengono utilizzati a favore di progetti sociali implementati sul territorio di provenienza delle imprese stesse che diventano quindi parte attiva di processi virtuosi locali. Collegare il sistema di tariffazione con il mondo sociale favorisce la fidelizzazione delle aziende con una ripercussione positiva sulle fasce deboli.

Cos’è il progetto Protezione Lavoro?

In questo solco culturale, CGM e CooperJob hanno elaborato il progetto Protezione Lavoro che si rivolge in particolare alle persone maggiormente a rischio di esclusione dal mercato del lavoro per dare così soluzioni sostenibili alle situazioni di irregolarità o di instabilità estrema dell’occupazione, attraverso una modalità di regolarizzazione contrattuale vantaggiosa per entrambi gli attori coinvolti (aziende e lavoratori).

La leva strategica messa in campo da CGM è la riduzione del costo del lavoro per l’impresa – vero ostacolo alle assunzioni come lavoratore dipendente – grazie all’intervento dell’Agenzia che incentiva questa scelta rinunciando quasi interamente al proprio margine di profitto.

Si configura così un patto sociale che intende assicurare al lavoratore condizioni di vita professionale migliori e più sicure. Protezione lavoro è la traduzione progettuale dell’ibridazione tra economia sociale e modelli di mercato che oggi rappresenta l’opportunità di elaborare risposte alla complessità del contesto economico e sociale. Questa novità nell’ambito del mercato del lavoro italiano è oggi in fase di sperimentazione in 27 aziende presenti in 5 regioni e ha favorito nelle prime settimane l’avvio di oltre 100 nuovi contratti subordinati.

Quali sono le prospettive di sviluppo?

Al di là del tema della somministrazione lavorativa, è importante segnalare che sono stati fatti alcuni accordi con compagnie assicurative a favore di un microcredito al consumo in cui Cooperjob fa da garante e i lavoratori con situazioni di incertezza possono godere dell’accesso ad alcuni servizi a rate TAEG zero – questa iniziativa offre così anche alle banche di agire secondo una logica sociale.

Nelle prossime settimane prenderà l’avvio un progetto volto a favorire ulteriormente l’inserimento lavorativo, attraverso la messa in condivisione in forma libera della banca dati di Cooperjob, il patrimonio più prezioso che un’agenzia del lavoro possiede. Questo intende facilitare il processo di ricerca di risorse umane da parte delle aziende che potranno agire autonomamente.

È imminente anche il lancio di una Web TV legata a Youtube pensata come spazio libero e condiviso che raccoglierà – al di là delle sigle e degli schieramenti politici – le esperienze di quanti vorranno raccontare la propria situazione lavorativa. Lo scopo di questa iniziativa è creare un luogo virtuale che favorisca un processo di inclusione della comunità.

Da maggio inoltre sarà possibile diventare azionista di Cooperjob senza costi di transazione notarile sul modello della public company inglese con lo scopo di creare la prima borsa valore italiana. L’iniziativa vuole dare la possibilità a chiunque di partecipare all’attività aziendale concepita come azienda quotata con un sistema aperto e trasparente.