secondo welfare

Vi raccontiamo la sessione conclusiva delle Giornate di Bertinoro dell’Economia Civile 2015, dedicata al tema “Generare e misurare l’impatto sociale”. Nel corso della mattinata è stata presentata la pubblicazione “Valutare l’impatto sociale. La questione della misurazione nelle imprese sociali” curata da Paolo Venturi e Sara Rago di AICCON. Poi un bel dibattito a partire dagli spunti della ricerca, cui hanno partecipato Luigino Bruni, Mario Calderini, Elena Casolari, Maurizio Gardini, e Tiziano Vecchiato, coordinati dall'inossidabile Stefano Zamagni.
Prima dell'estate vi avevamo raccontato delle interessanti prospettive di NEETwork, progetto promosso da Fondazione Cariplo, in partnership con CGM-Mestieri Lombardia e Fondazione Adecco, per contribuire all’attivazione dei giovani Neet. L'8 ottobre Cariplo ha presentato i primi numeri dell'iniziativa: entro 2016 si punta a riattivare 1.000 ragazzi tra i 18 e i 24 anni che in Lombardia non studiano e non lavorano. Finora sono 350 le organizzazioni non profit che hanno già aderito mettendo a disposizione oltre 600 posizioni di tirocinio retribuito.
La rivista Sviluppo&Organizzazione della casa editrice ESTE, in collaborazione con Percorsi di secondo welfare, organizza cinque convegni in altrettante provincie lombarde sul tema del welfare aziendale. Tra ottobre e novembre a Brescia, Bergamo, Monza, Varese e Mantova si svolgeranno cinque eventi pensati per capire come sviluppare - anche nelle Pmi - piani di welfare, mettendo a confronto i vari attori del territorio che possono essere coinvolti nel processo: associazioni, enti locali e aziende.
Anche quest’anno AICCON chiama in Romagna i protagonisti del mondo accademico, del volontariato e delle istituzioni per discutere di Economia Civile: il 9 e 10 ottobre, nella splendida cornice della rocca di Bertinoro, si svolgerà il tradizionale appuntamento con le Giornate per l’Economa Civile. L’obiettivo della XV edizione, dal titolo “L’economia della coesione nell’era della vulnerabilità”, è quello di favorire il confronto sul terzo settore nell’intento di elaborare un pensiero in grado di innovare i paradigmi dello sviluppo e della socialità.
“In Italia l’accesso alla conoscenza e alla cultura rimane un problema per tanti bambini, in particolare per chi nasce in contesti familiari svantaggiati”. E’ questa l’amara considerazione che emerge dal rapporto “Illuminiamo il futuro 2030” di Save the Children pubblicato negli scorsi giorni e frutto di una ricerca partita nel 2014, dedicata interamente alle povertà educative. Secondo Save the Children eliminare la povertà educativa e spezzare le catene della diseguaglianza tra minori sono obiettivi possibili.
L'emergere di nuovi bisogni e la crescita della domanda di prestazioni e tutele sociali ha determinato negli ultimi anni una trasformazione quantitativa e qualitativa del fenomeno povertà. In Europa, oggi, 123 milioni di persone (il 24,5% della popolazione) sono a rischio povertà. In questo contesto risultano sempre più necessarie misure innovative di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale per assicurare nuove forme di tutela, per contribuire alla crescita e allo sviluppo, e per garantire stabilità sociale.
Come in quasi tutti i Comuni che hanno sperimentato la Nuova Carta Acquisti, anche il Comune di Milano è riuscito a impiegare poco più del 50% delle risorse messe a disposizione dal Ministero. Nonostante ciò, la sperimentazione ha favorito alcuni cambiamenti positivi promuovendo l’innovazione degli interventi in materia di lotta alla povertà e integrazione dei servizi. Andiamo ad approfondire il percorso seguito da Palazzo Marino.
Le nuove tecnologie possono essere un’arma in più per contrastare lo spreco alimentare e impedire alle famiglie di scivolare verso situazioni di indigenza sempre più frequenti a causa della crisi. E’ in quest’ottica che le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno sviluppato un'applicazione per aiutare i cittadini con i propri consumi alimentari.
Qualche settimana fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un'interessante riflessione sui saving cost bonds. Per dare seguito alla positiva provocazione contenuta nell’articolo, laddove si provava a definire i termini di uno strumento utile a superare «la miopia bilancistica», proviamo a sviluppare una breve riflessione che contestualizzi lo strumento proposto e lo ricolleghi al discorso da tempo avviato sullo stretto rapporto tra impact investing e welfare.
Grazie al contributo del Bando Welfare in Azione 2014 di Fondazione Cariplo, in provincia di Cremona è stato sviluppato un interessante progetto che affronterà il tema della vulnerabilità attraverso supporti materiali ma anche, e soprattutto relazionali, per trasformare il welfare del territorio dando vita a un modello in grado di investire sulla capacità delle persone, attraverso azioni di responsabilizzazione, attivazione e inclusione.
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha annunciato i sei progetti partecipanti alla Misura A (innovazione di servizi sociali) che passeranno alla seconda fase del bando "Cantiere Nuovo Welfare". Fino alla fine di novembre i soggetti promotori dei progetti saranno accompagnati dal personale della Fondazione, che li aiuterà a predisporre specifici piani di fattibilità.
Per analizzare il Welfare Occupazionale Volontario gli autori del rapporto britannico hanno utilizzato principalmente dati statistici secondari, sia europei che nazionali. L’analisi dei contratti collettivi è stata invece piuttosto limitata, poiché si tratta di uno strumento raramente utilizzato dalle parti sociali per regolare l’offerta di WOV. Ecco i principali risultati.
L'Italia presenta una grande anomalia: l’«acqua» della redistribuzione non arriva mai fino in fondo. Nel complesso della spesa pubblica, solo poche gocce raggiungono i più poveri. E il paradosso nel paradosso è che, anche quando una data prestazione è pensata per chi ha veramente bisogno, il grosso finisce nelle mani di chi bisogno non ha. È la sindrome di Robin Hood alla rovescia.
Pochi giorni fa è stato presentato il Bilancio di Missione 2014 della Fondazione CON IL SUD, realtà non profit nata dall’alleanza tra Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore con l’intento di promuovere l’infrastrutturazione sociale nelle Regioni del Mezzogiorno. Grazie alla Fondazione nel solo 2014 sono state finanziate 184 iniziative attraverso l'erogazione di 24.4 milioni di euro.
Nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti appelli ed esortazioni che invitano il Parlamento “a fare presto” e approvare in tempi brevi la riforma del Terzo Settore, evitando di “perdere ulteriore tempo” perché “il non profit non può aspettare”. Quali sono i motivi di tale urgenza? Quali sono i principali contenuti della riforma? E soprattutto quale idea di impresa sociale intende realizzare?
La Fondazione della comunità di Monza e Brianza ha presentato i risultati dei bandi per l’erogazione di finanziamenti nei settori assistenza sociale e cultura. Alle risorse stanziate dalla fondazione, pari normalmente al 50% del valore del progetto, quest'anno potranno essere aggiunti ulteriori fondi grazie a un meccanismo che aiuterà le organizzazioni più attive sul fronte del fundraising.
L’innovazione sociale, come ogni tipo di innovazione, presenta un tasso di fallimento particolarmente elevato. Dei vari tentativi di produrre innovazione, pochissimi giungono a termine e possono contemporaneamente essere considerati di successo. Esattamente in quest’ottica è sorto il modello dei social impact bonds, uno strumento innovativo che pretende di fare innovazione.
Il cantiere della legge di Stabilità sta per aprirsi ed ecco arrivare, puntali come orologi, nuove proposte in materia di pensioni. Quest’anno non si tratta solo di salvaguardie per gli esodati o deroghe per questa o quella categoria. Si vorrebbe ripristinare la pensione di anzianità generalizzata a partire da 62 anni, non appena il totale fra età e durata della contribuzione raggiunge «quota 100».
Mentre in Italia, come spesso capita, si cavalca in modo un po’ superficiale l’entusiasmo altrui e si annuncia che sarebbe tempo di bilanci per i «social impact bonds che funzionano davvero», all’estero si anima sempre di più il dibattito su questo nuovo strumento, la cui efficacia resta tutt’altro che pacifica. A dimostrarlo è il caso del SIB sviluppato per il carcere newyorkese di Rikers Island.
Attraverso il progetto “Un giorno in dono” più di 1.300 dipendenti del Gruppo UBI Banca hanno avuto occasione di impegnarsi in attività di volontariato sui propri territori in 78 organizzazioni non profit. Queste, oltre al giorno di volontariato, potranno godere di un contributo economico donato UBI, pari al valore della giornata media lavorativa donata dal dipendente.
Sviluppare una rete che tenga insieme i ricercatori milanesi che lavorano sui temi di interesse pubblico per dare visibilità alla conoscenza come bene comune, per favorire lo sviluppo della città nel segno dell’innovazione e dell’inclusione sociale. E' questo l’obiettivo della call lanciata dal Comune di Milano per la creazione del primo "Laboratorio metropolitano per la conoscenza pubblica".
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Anagrafe Fondi Sanitari, istituita presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, ai sensi del DM 27 ottobre 2009, sono 290 i Fondi Sanitari iscritti, di cui 4 appartenenti alla categoria Fondi Sanitari Integrativi e 286 a quella degli Enti, Casse e Società di Mutuo Soccorso. Nell’anno 2013 il numero totale degli assistiti dei Fondi è stato di 6.914.184
Secondo la Corte dei Conti occorre ridurre il perimetro dell'intervento pubblico e la pressione fiscale, il cui livello attuale è "difficilmente tollerabile", ma in questo senso serve una "rigorosa articolazione tariffaria che realizzi il precetto costituzionale della concorrenza alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva". Per risanare i conti pubblici, dunque, è inevitabile ridurre il welfare, facendo pagare ai cittadini i costi di alcuni servizi con tariffe progressive.