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Sin dal Primo Rapporto sul secondo welfare si invitava a guardare a quello che abbiamo definito “secondo welfare” come a un quadro concettuale in grado di catturare processi che avrebbero potuto costituire una strategia complementare alle riforme di “ricalibratura” della composizione interna della spesa pubblica per la protezione e l’investimento sociale. L’analisi proposta nella prima sezione in questo capitolo conferma che nell’ultimo decennio la tenuta della spesa pubblica per le politiche sociali non si è accompagnata a una riorganizzazione incisiva delle diverse voci di spesa, lasciando così intatta l’ipertrofia previdenziale che caratterizza da molti decenni il welfare state italiano. I dati esposti illustrano nel complesso la perdurante fragilità del welfare state più tradizionale, che fatica a rinnovarsi in funzione delle mutate condizioni socio-economiche del Paese. Questa osservazione spiega l’importanza di provare a dar conto del “peso” del secondo welfare, obiettivo su cui si concentra la seconda sezione del capitolo. In questa parte, pur con tutti i limiti derivanti dalla scarsità e non standardizzazione dei dati a disposizione, proviamo a offrire una fotografia aggiornata di alcune dimensioni aggregate del secondo welfare, partendo dagli attori che si fanno promotori delle diverse iniziative. La fotografia restituisce la crescita, il consolidamento e gli attuali limiti del secondo welfare nelle tante, diverse ma interconnesse articolazioni che assume e che proviamo a descrivere richiamando le principali evidenze empiriche a livello macro, in termini di risorse e processi attivati dai suoi protagonisti.
 



Actors and resources, between first and second welfare

Since the First Report on second welfare, we suggested to consider our definition of “second welfare” as a conceptual framework able to capture processes that could constitute a complementary strategy to the “recalibration” reforms of public expenditure for social protection and investment. As pointed out in the first section of this chapter, the analysis shows that, over the last decade, the overall stability of public spending on social policies was not accompanied by vigorous measure of reorganization of the various expenditure items. Therefore, the social security hypertrophy – that has characterized Italian welfare state for many decades – has remained intact. The data shows the persistent fragility of the more traditional welfare state, still engaged to renew itself in the light of changes of the socio-economic conditions. This statement explains the importance of accounting for the “weight” of the second welfare. In the second part of the chapter, despite all the limitations due to the scarcity and non-standardization of available data, we provide an up-to-date picture of some aggregate dimensions of the second welfare, starting with the promoters of the various initiatives. This picture illustrates the growth, consolidation as well as the current limits of second welfare, in the different and interlinked aspects it assumes, providing the main empirical evidence at the macro level, in terms of resources and processes activated by its protagonists.