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Il 15 gennaio a Torino sarà ufficialmente inaugurato il Cottino Social Impact Campus, una realtà – prima nel suo genere in Italia ed Europa – dedicata all’impact education. L’obiettivo è la formazione di professionisti che sappiano coniugare la capacità di produrre intenzionalmente impatto sociale positivo con la sostenibilità e la redditività economica e finanziaria delle loro iniziative. In vista dell’evento abbiamo chiesto a Laura Orestano, CEO del Campus, di spiegarci meglio genesi e obiettivi di questo nuovo "luogo della sostenibilità".

Laura, ci può spiegare da dove nasce l’idea del Cottino Social Impact Campus e quali sono i suoi obiettivi?

L’idea del Cottino Social impact Campus nasce dall’intenzionalità della Fondazione Cottino di avviare un’azione imprenditoriale a impatto sociale che possa rispondere ad una delle sfide chiave della nostra contemporaneità: innovare l’educazione affinchè possa condurre alla creazione di cultura dell’impatto sociale.

L’obiettivo principale è proprio questo: generare cambiamento sistemico attraverso la creazione di nuova cultura per l’impatto sociale, aprendo la possibilità ai più di partecipare al suo sviluppo e di aggiungere al proprio bagaglio di conoscenza ed esperienze una lente precisa e verticale sull’impatto sociale poichè ogni azione e decisione sia singola che organizzativa possa divenire scelta intenzionale di innovazione e progresso sociale.

In questo senso, non parliamo di studenti o partecipanti ma di transformative leaders e transformative organizations, cioè persone ed organizzazioni che, attraverso la propria azione professionale e/o imprenditoriale, apprendono e agiscono intenzionalmente per costruire una società inclusiva e un mondo sostenibile. Noi li definiamo world-makers.

 


Laura Orestano: CEO del Cottino Social Impact Campus 


Come si strutturerà la vostra offerta formativa?

L’offerta formativa del campus si articola in un disegno sistemico di contenuti ed esperienze: Impactware, percorso dedicato all’apprendimento dei linguaggi e strumenti social impact; Impact Dive, ricerca immersiva sui temi impact di frontiera; Impact Agenda, workshop per la futura agenda dell’impatto sociale; e le Impact Academy, accademie sviluppate con partner nazionali e internazionali su design, leadership, democracy, city-making, foresight, migration, cooperation, philanthropy, storytelling, investing...

L’approccio è quello di aggiungere conoscenza ibrida ed esporre i singoli partecipanti così come le imprese e le organizzazioni a strumenti, linguaggi, casi, prassi, reti e innovazioni rilevanti per la società: una vera propria executive school for social impact che avrà in aula docenti ed esperti nazionali e internazionali, di frontiera e visione quali Ezio Manzini, Guido Palazzo, Kai Hockerts, Lisa Di Carlo, Sertec Yeltekin.

La cultura impact è cresciuta molto negli ultimi anni, ma sembra ancora mancare quel “salto di qualità” necessario a farla diventare centrale nelle scelte di organizzazioni pubbliche e private. Il 2020 potrebbe essere l’anno della svolta? Se sì, quali saranno i fattori a determinarla?

Il 2020 vedrà un’accelerazione più che una svolta: ancora troppi interessi sono ancorati a modelli anche tradizionali di innovazione. Siamo però confidenti che la consapevolezza crescente delle sfide sociali complesse che ci toccano sempre più da vicino aiuteranno a far capire che serve appunto un salto di qualità, di ecosistemi che si attrezzino a imparare e sperimentare insieme, aggregando creatività e pensiero critico, nuova imprenditorialità e nuova finanza, filantropia e partnerhsip pubblico-private e non da ultimo le comunità che, dal basso con il loro fare quotidiano, possano davvero guidare l’emancipazione culturale necessaria a costruire la sostenibilità integrale della quale abbiamo profondamente bisogno.

Da parte nostra, iniziamo il 2020 con l’accelerazione offerta dalla nostra conferenza internazionale ImpactWise, che si svolgerà a Torino il prossimo 15 gennaio: Mariana Mazzucato, Rahuram Rajan, Guido Palazzo e Kai Hockerts condivideranno attraverso il loro keynote speech un’agenda di azione per sviluppare impact culture e importanti panelist si confronteranno sulla visione prospettica verso la quale unire le forze e lavorare insieme.