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Giovedì 20 maggio la Camera ha approvato il cosiddetto Decreto Sostegni. Al suo interno, come vi abbiamo raccontato qui, è presente una norma (inserita nell’articolo 6-quinquies) che raddoppia il limite dei cosiddetti fringe benefit: in questo modo le imprese potranno destinare ai propri dipendenti una serie di servizi di welfare aziendale per un valore massimo di 516,46 euro, il doppio rispetto ai 258,23 euro previsti dalla normativa, totalmente esenti da tassazioni.

Ma cosa sono i fringe benefit? Questi benefit riguardano una vasta gamma di servizi e soluzioni che godono di specifici benefici fiscali secondo quanto previsto dalla normativa che regola il welfare aziendale. Tra le formule più comuni ci sono: card acquisto da spendere presso catene commerciali o negozi (anche della grande distribuzione online), buoni benzina, beni e servizi connessi allo sviluppo della mobilità sostenibile (novità recente, prevista dall’interpello 293/2020 dell’Agenzia delle Entrate), polizze assicurative. Molto spesso, inoltre, nei fringe benefit rientrano varie forme di voucher che, tramite strumenti digitali o cartacei, sono spendibili presso attività commerciali e fornitori di servizi convenzionati.

Come vi abbiamo sottolineato lo scorso anno – in occasione della prima introduzione di questa norma con il cosiddetto Decreto Agosto – la misura, utilizzabile facilmente anche dalle piccole e medie imprese, rappresenta uno strumento interessante a disposizione di tutto il tessuto produttivo italiano, per sperimentare i vantaggi del welfare aziendale".

Inoltre questo intervento può essere un’opportunità economica per il sistema Paese. In generale infatti le cifre che i datori di lavoro destinano al welfare aziendale vanno ad integrare la normale retribuzione ma, al contrario di quest’ultima, non possono “andare a risparmio” e devono essere spese dai lavoratori entro l’anno fiscale di riferimento. In un periodo come quello attuale di generale contrazione dei consumi, permettere un maggiore ricorso ai fringe benefit potrebbe dare una decisa spinta ai consumi.

Per consultare il Decreto Legge