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Il 3 novembre 2016 ha fatto tappa a Cremona il TechSoup Tour 2016, intitolato “Solidarietà digitale, ecosistema sociale”, iniziativa realizzata da TechSoup Italia con il supporto di Fondazione Cariplo e Microsoft Italia. L’evento ha visto la collaborazione del CSV Cisvol e della Fondazione Comunitaria della Comunità Cremonese ONLUS.


Cos’è Techsoup

TechSoup Global Network è un programma mondiale di donazione di software che si interpone tra le imprese fornitrici e le organizzazioni non profit beneficiarie per valutare l’idoneità di queste ultime con la mission di garantire l’upload tecnologico del terzo settore.

In Italia è attualmente promosso da SocialTechno Impresa Sociale s.r.l. Le imprese informatiche coinvolte sono Adobe, Autodesk, Box.org, Cisco, Google, Microsoft, Symantec. Sono ammesse al programma organizzazioni ONLUS, enti religiosi, organizzazioni non profit prive dello status di ONLUS ma attive in campo sociale (come alcune associazioni di promozione sociale). Le imprese partner donano gratuitamente il software, TechSoup valuta l’idoneità delle richieste e fornisce l’accesso agli applicativi. In alcuni casi si prevede il pagamento simbolico del 5% o del 10% del valore del software per coprire i costi amministrativi del progetto.

Per le organizzazioni del terzo settore i principali vantaggi sono il risparmio economico sull’acquisto della strumentazione e l’accesso legale al software proprietario (con la possibilità di ricevere sempre gli aggiornamenti).


La tappa cremonese

Ha introdotto la mattinata Alfredo Scarfone, board member di TechSoup Italia. Ha sottolineato come la tecnologia sia importante per il funzionamento delle organizzazioni non profit, sia per garantirne una maggiore efficienza, sia per strutturarne meglio l’organizzazione, sia per diffonderne l’immagine e implementare la comunicazione. L’uso di tecnologie informatiche consente di ridurre i costi, facilitare la circolazione d’informazione, mettere in contatto persone e strutture lontane, trasmettere le attività e i valori dell’organizzazione on line facendola conoscere da un elevato numero di persone che possono diventare volontari o donatori.

Giorgio Reali, presidente del CSV Cisvol di Cremona, ha evidenziato come l’iniziativa si inserisca nel percorso di innovazione promosso dalla sua realtà, evidenziando come le reti non si basino solo sulle tecnologie ma soprattutto sulla solidarietà e non possano funzionare senza la capacità di cogliere la parte umana delle relazioni.

Sarti, consulente marketing, comunicazione e raccolta fondi della Fondazione Comunitaria della Comunità Cremonese ONLUS, ha invece ricordato come le fondazioni di comunità siano state promosse da Fondazione Cariplo allo scopo di intercettare i bisogni delle comunità ai quali il welfare statale non riesce più a rispondere, e ha descritto l’importanza dell’innovazione e della comunicazione per il terzo settore. Ha poi spiegato come la tecnologia non sia nemica dei rapporti umani, in quanto maggiore è l’uso della tecnologia all’interno di un’organizzazione maggiore è la necessità di rapporti umani per utilizzarla.

Si è poi entrati nel vivo dell’incontro con un intervento di David Casalini, CEO e founder di Startupitalia. L’imprenditore ha messo in luce come le tecnologie digitali abbiano favorito lo sviluppo e la diffusione delle start up, alcune delle quali hanno avuto un grande sviluppo basandosi solo di esse. Ha però sottolineato come l’investimento italiano in start up sia notevolmente inferiore al resto d’Europa e degli Stati Uniti. Ha poi proseguito analizzando i consumi digitali della popolazione globale, europea e italiana, rilevando la grande incisività delle connessioni e della comunicazione sulla vita quotidiana e il brevissimo lasso di tempo (in confronto a radio, televisione e altre tecnologie precedenti…) impiegato dalle tecnologie digitali per diffondersi. Un dato significativo sia per un’impresa che per un’organizzazione non profit, che deve quindi sviluppare nuove modalità comunicative per farsi conoscere e operare.

Vi è poi stata la testimonianza dell’associazione culturale Tartaloto, impegnata nella diffusione dello yoga a Crema, che con TechSoup ha avuto la possibilità di beneficiare gratuitamente di Google Adsense e strutturare una campagna comunicativa che ha espanso notevolmente le connessioni al loro sito. Google Adsense è un software che consente di pubblicizzare il proprio sito sui motori di ricerca previo il pagamento per ogni click attraverso il link sponsor; attraverso TechSoup il servizio è offerto gratuitamente fino all’ammontare di 10.000 euro mensili.

In seguito Davide Minelli, direttore TechSoup Italia, ed Emma Togni, marketing executive TechSoup Italia, hanno esposto i vantaggi della tecnologia Cloud (in particolare Microsoft Office 365), che consente di lavorare in rete senza applicativi sulla propria postazione, salvando i file su server remoti garantendo così la protezione dei dati e la condivisione con il proprio network di lavoro.

Per partecipare al programma TechSoup e accedere agli applicativi è necessario iscriversi al seguente link ed in seguito inviare alcuni documenti come l’autocertificazione dello status di ONLUS e lo statuto dell’organizzazione.


Conclusioni

Il progetto TechSoup mette in luce come le trasformazioni tecnologiche, cambiando completamente il modo di vivere delle persone, incidano anche sull’operatività delle organizzazioni del terzo settore in quanto espressione della relazionalità di persone e comunità che, da un lato vedono ampliarsi le proprie possibilità operative, dall’altro si scontrano con nuove difficoltà connesse all’uso delle tecnologie e al modificarsi degli scenari.
È possibile poi notare come la responsabilità sociale d’impresa possa concatenarsi strettamente ai processi produttivi dell’impresa responsabile in quanto questi possono avere ricadute positive sulla società; nel caso specifico viene valorizzato il know how tecnologico da parte di imprese pionieristiche nel campo dell’informatica. Inoltre si può notare come l’impresa responsabile non possa sempre gestire in completa autonomia programmi filantropici ma necessiti di interlocutori esterni con una maggiore conoscenza del mondo non profit.