Nell’ambito del progetto Rete Welfare Aziendale-Territoriale, promosso dal Comune di Modena, lo scorso aprile è stata realizzata una ricerca proprio in materia di welfare di natura aziendale che ha coinvolto 50 Responsabili Risorse Umane e 472 dipendenti di imprese di varie dimensioni, rappresentative di 13 settori produttivi del territorio modenese. La ricerca – sviluppata circa un anno dopo quella realizzata dal Laboratorio Percorsi di secondo welfare (disponibile gratuitamente qui) – costituisce una base conoscitiva di supporto alla Rete di imprese per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di servizi di welfare aziendale e per co-progettare nuove azioni di miglioramento del benessere dei dipendenti e delle loro famiglie.

La Rete Welfare Aziendale-Territoriale Modena

La ricerca è stata realizzata nell’ambito del progetto “Rete Welfare Aziendale-Territoriale Modena”, promosso dal Comune di Modena, Assessorato al Welfare e Coesione Sociale, in partnership con la provincia di Modena. Il progetto vede il finanziamento della Regione Emilia-Romagna e l’adesione ufficiale di Camera di Commercio di Modena, CNA e Confesercenti.

La Rete, attivata nel 2017, è uno strumento-laboratorio volto a promuovere un welfare integrato e favorire l’incontro tra domanda di servizi di welfare aziendale, per i dipendenti e le loro famiglie, con l’offerta di servizi da parte di altre imprese, enti pubblici e organizzazioni non profit del territorio modenese.

Il progetto è condotto con il supporto e il coordinamento tecnico di Focus Lab, e prevede un percorso di attività di aggiornamento, visite aziendali, laboratori di confronto sulle prestazioni attivate e degli interventi finalizzati alla co-progettazione di servizi di welfare aziendale a “Km0”, in particolare destinati alle piccole e medie imprese e loro dipendenti.

Le attività svolte si basano su un approccio multistakeholder: ad oggi aderiscono e partecipano attivamente oltre 70 attori, tra cui imprese di varie filiere, associazioni imprenditoriali, imprese sociali, organizzazioni sindacali, centri di formazione, reti di imprese, associazioni di volontariato, Università di Modena e Reggio, Fondazioni, Comune di Modena.


Ambiti di indagine e modalità di rilevazione

L’indagine realizzata si è basata su due livelli: il primo si basa sul coinvolgimento diretto dei Responsabili HR del campione di 50 imprese che hanno deciso di partecipare alla survey; mentre il secondo prevede il coinvolgimento di 470 dipendenti delle imprese che hanno scelto di collaborare.

A tale scopo è stato utilizzato un apposito questionario online, dedicato a rilevare le pratiche in corso, gli obiettivi futuri e le condizioni di miglioramento dal punto di vista dei Responsabili HR. Contestualmente, è stato chiesto agli stessi Responsabili di inviare ad un campione di dipendenti un secondo questionario, al fine di rilevare i fabbisogni di welfare aziendale interni e le preferenze rispetto alla modalità di fruizione dei servizi.

Le aree di indagine hanno riguardato complessivamente 7 ambiti: Convenzioni e Sconti (Cost Saving); Servizi Salva-Tempo (Time Saving); Conciliazione Vita-Lavoro (Work-Life Balance); Previdenza e Sanità; Servizi alla Persona (People Care); Sviluppo delle competenze dei dipendenti; Welfare Territoriale. Ciascuna di queste aree era costituita da una serie di servizi concreti di welfare aziendale, componendo complessivamente un “universo” di 50 soluzioni totali.

I risultati dell’indagine: il punto di vista dei Responsabili Risorse Umane

In generale, le aziende del campione analizzato dimostrano una discreta varietà di azioni di welfare messe in campo, coprendo con almeno un servizio a disposizione dei dipendenti mediamente tra le 3 e le 4 aree sulle 7 totali. Dal punto di vista della “intensità”, ovvero del numero di servizi attivati rispetto ai 50 complessivi, emerge una media del campione pari a 7.

Tra le pratiche di welfare aziendale in corso, nelle aziende del campione prevalgono le soluzioni “Cost Saving” (Convenzioni e Sconti), dove il 68% delle imprese ha attivato almeno un servizio, ma anche lo “Sviluppo delle competenze dei dipendenti” (62%) e la “Conciliazione Vita-Lavoro” (60%). Meno utilizzate risultano invece le attività di People Care (Servizi alla Persona). Guardando ai singoli servizi attivati, spiccano in particolare la formazione oltre gli obblighi normativi (58%), la flessibilità degli orari di ingresso/uscita (56% del campione), la fornitura di buoni pasto (38%), la “Ricezione e consegna pacchi da corrieri in azienda” (34%).


Figura 1: Pratiche in corso da parte delle aziende del campione rispetto alle sette aree di indagine


Fonte: Il report di Rete Welfare Aziendale-Territoriale

Grado di conoscenza delle misure, impatti generati e opportunità di miglioramento

I Responsabili HR intervistati percepiscono per il 76% come “bassa o intermedia” la conoscenza dei propri dipendenti rispetto ai servizi già messi in pratica; allo stesso tempo, la percezione di apprezzamento di questi servizi è giudicato pienamente soddisfacente da appena il 26% dei responsabili HR.

Gli impatti del welfare sono valutati come significativamente positivi in particolare per quanto riguarda il miglioramento della soddisfazione dei lavoratori e del clima aziendale, così come per il miglioramento della reputazione e dell’immagine aziendale. Tra le condizioni di miglioramento indicate, risultano dominanti gli aspetti economici (maggiori incentivi fiscali e risorse economiche interne disponibili), ma anche la disponibilità di risorse umane e tempo, così come la possibilità di entrare a far parte di reti o alleanze con altre imprese del territorio.

Figura 2: I risultati raggiunti dalle imprese attraverso il welfare aziendale

Fonte: Il report di Rete Welfare Aziendale-Territoriale

Obiettivi di sviluppo futuri indicati dai Responsabili Risorse Umane

Per le priorità future, le prestazioni relative all’ambito “Convenzioni e Sconti” si confermano le soluzioni più interessanti per le aziende; a seguire si trovano “People Care”, “Servizi Salva-Tempo” e “Welfare territoriale” (dove le pratiche in corso sono meno numerose).

Tra i singoli servizi, quello ritenuto maggiormente prioritario è l’attivazione di corsi di formazione per i dipendenti oltre gli obblighi normativi (48% delle aziende); a seguire sono indicati come importanti in ottica futura anche l’aumento della flessibilità degli orari (28%) e la sperimentazione di pratiche di smart working (26%), o azioni “People Care” come i servizi di baby sitting a domicilio e programmi di prevenzione sui temi della salute sul luogo di lavoro (28% ciascuno).

Figura 3 – I servizi prioritari in ottica futura secondo le aziende del campione

Fonte: Il report di Rete Welfare Aziendale-Territoriale

I bisogni indicati dai dipendenti

I 472 dipendenti coinvolti nell’indagine, appartenenti a 25 imprese del campione globale, indicano le “Convenzioni e Sconti-Cost-saving” come area di maggior interesse (85% dei lavoratori intervistati). A seguire, sono ritenuti particolarmente interessanti l’ambito dei “Servizi alla Persona” (76%) e quello della “Previdenza complementare e Sanità integrativa“ (73%).

Scendendo nel dettaglio, il singolo servizio scelto come prioritario dal campione di dipendenti risulta la “Formazione oltre gli obblighi legislativi” (scelta dal 55% del totale). Tra le soluzioni di maggior interesse rientrano anche la flessibilità degli orari di ingresso e uscita (48%), le convenzioni per prestazioni sanitarie e odontoiatriche (48%), l’applicazione di soluzioni di smart working (45%) e le convenzioni e sconti con esercizi commerciali (34%).

La maggior parte dei dipendenti (68%) considera in maniera positiva la possibilità di convertire il Premio di Risultato o di Produttività in welfare aziendale. Emerge inoltre che i dipendenti partecipanti sono disponibili in maggioranza (65%) a mettere a disposizione il proprio tempo e competenze a servizio di progetti per la comunità promossi dall’azienda, come: recupero scolastico, cucina, sport, lingue, informatica.

Figura 4 – I bisogni prioritari espressi dai dipendenti delle aziende del campione

Fonte: Il report di Rete Welfare Aziendale-Territoriale

Percezione dei servizi esistenti e possibilità di sviluppo

Al momento dell’indagine, i servizi di welfare aziendale sono fruiti dai dipendenti prevalentemente senza l’intermediazione di piattaforme web (70%). Dove il progetto vede il coinvolgimento dei provider, i giudizi sono sostanzialmente intermedi.

Il giudizio della maggioranza dei dipendenti sui servizi complessivi esistenti si situa tra lo “scarso” e il “sufficiente”, anche se la valutazione risulta variabile in base all’area di welfare considerata. L’andamento nel tempo delle pratiche delle imprese è giudicato dai dipendenti prevalentemente “stabile” o “in miglioramento”; solo in pochi casi è valutato come “in peggioramento”.

I lavoratori indicano infine come possibilità di miglioramento principalmente l’aumento del numero di servizi di welfare a disposizione, ma anche un rafforzamento della conoscenza degli stessi e un incremento della loro qualità.

Considerazioni conclusive

I risultati ottenuti attraverso l’indagine qui riportata sono rilevanti ai fini di comprendere come le imprese della provincia di Modena stanno implementando strumenti di welfare aziendale. Attraverso i dati ricavati, tali realtà avranno l’opportunità di incrociare meglio la domanda e l’offerta di servizi per co-progettare soluzioni di welfare aziendale-territoriale all’interno dei laboratori della Rete modenese. L’attività di co-progettazione di prestazioni a “Km0” intende posizionarsi ad integrazione dei servizi di welfare proposti dalle piattaforme on-line.

Dal punto di vista delle singole imprese che hanno preso parte alla rilevazione, i dati raccolti sono stati messi a disposizione dei Responsabili Risorse Umane in modo gratuito, attraverso un report personalizzato contenente le preferenze espresse dai propri dipendenti in modo aggregato ed anonimo. Per molte imprese locali si tratta della prima esperienza di approccio conoscitivo sul tema rivolto ai dipendenti, un’opportunità di crescita in termini di consapevolezza, migliore valutazione e valorizzazione delle azioni di welfare aziendale informali in corso, nonché occasione di ascolto e di Employee Engagement.

Da evidenziare sotto questo profilo, la disponibilità dei dipendenti coinvolti a fornire un loro apporto di competenze per azioni di supporto al benessere e welfare territoriale su diversi ambiti: supporto scolastico, informatico, assistenziale, sportivo, culturale.

Riferimenti

Il report della ricerca
Il progetto “Rete Welfare Aziendale-Territoriale Modena”
Focus Lab