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In merito all’esperienza di welfare aziendale di Intesa Sanpaolo vi abbiamo già parlato in alcuni nostri precedenti articoli. Recentemente, il Comitato Welfare dell’istituto creditizio – organo paritetico formato da rappresentanze sindacali e aziendali – ha fornito alcuni dati riguardanti l’utilizzo delle misure di conciliazione vita-lavoro. Ecco che cosa è emerso.

Congedi parentali, permessi e banca del tempo

Secondo quanto rilevato dal comunicato stampa pubblicato lo scorso 21 febbraio dal Comitato Welfare di Intesa Sanpaolo, nel biennio 2016-2017 sono incrementate le richieste dei lavoratori per gli interventi inerenti la conciliazione vita-lavoro.

Per quanto riguarda le misure e i permessi assicurati dal contratto integrativo aziendale, sono stati 605 i lavoratori che si sono assentati per assistere un familiare malato – per un totale di 2.070 giornate lavorative – e 297 quelli che lo hanno fatto per assistere un figlio affetto da DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), per un totale di 1.125 giorni. Il congedo parentale facoltativo destinato ai papà è stato richiesto da 218 persone.

Molto utilizzata è stata inoltre la banca del tempo, strumento che consente ai dipendenti di mettere a disposizione delle ore lavorative (pienamente retribuite dall’azienda) che possono essere utilizzate da colleghi sotto forma di permessi: sono stati 748 i lavoratori che hanno contribuito ad incrementare la banca del tempo con donazioni in aggiunta a quelle aziendali. Complessivamente, tra il 2016 e il 2017 sono state utilizzate 34.000 ore di permesso attraverso questo meccanismo di stampo solidaristico.

La sospensione volontaria dal lavoro – prevista secondo il contratto aziendale per un massimo di 15 giorni all’anno – è stata infine richiesta per un totale di 106.520 giornate lavorative nel solo 2017.

Volontariato e mobilità sostenibile

Tra gli altri interventi previsti da Intesa Sanpaolo, spicca la possibilità per i dipendenti di sostenere azioni di volontariato promosse dall’azienda. Tali attività hanno coinvolto 75 dipendenti nel 2016 e 253 nel 2017. Grazie al loro supporto sono stati implementati progetti a Roma, Milano, Napoli, Torino, Padova, Bologna, Bari, Palermo, Parma, Firenze e Monza.

Infine, il comunicato annuncia che da marzo 2018, per la sola sede di Milano Bisceglie, sarà attivo il servizio di car-pooling realizzato attraverso l’app BePooler. Grazie all’applicazione chi condivide con un collega il viaggio per andare in ufficio riceve un premio in buoni carburante dall’azienda.

Il contesto normativo e gli sgravi fiscali

Le attività appena descritte sono state implementate anche grazie agli sgravi fiscali e contributivi introdotti in via sperimentale lo scorso settembre 2017 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e validi per il biennio 2017-2018. Il beneficio di tale manovra – per la quale sono stati stanziati oltre 110 milioni di euro – è infatti riconosciuto ai contratti collettivi aziendali e di secondo livello sottoscritti e depositati dal 1 gennaio 2017 al 31 agosto 2018. Le prestazioni che consentono l’accesso agli sgravi contributivi riguardano:

  • l’area di intervento genitorialità: estensione del congedo di paternità, con previsione della relativa indennità; estensione del congedo parentale, in termini temporali e/o integrazione della relativa indennità; previsione di nidi d’infanzia/asili nido/spazi ludico-ricreativi aziendali o interaziendali; percorsi formativi per favorire il rientro dal congedo di maternità; buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting;
  • l’area di intervento flessibilità organizzativa: lavoro agile; flessibilità oraria in entrata e uscita; part-time; banca ore; cessione solidale dei permessi con integrazione da parte dell’impresa dei permessi ceduti;
  • l’ambito del welfare aziendale: convenzioni per l’erogazione di servizi time saving; convenzioni con strutture per servizi di cura; buoni per l’acquisto di servizi di cura.

 

Riferimenti
Comunicato stampa del Comitato Welfare di Intesa Sanpaolo