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Primo Welfare / lavoro

Il paradosso della Lombardia: tanti giovani disoccupati e Neet, ma le imprese non trovano personale qualificato

Il tema sarà al centro del workshop 'Giovani: una risorsa da valorizzare!' organizzato a Milano da Mestieri Lombardia e Fondazione Brodolini

Un appuntamento fra operatori, istituzioni, giovani ed imprese per mettere a fuoco quel che ha funzionato e quel che invece c’è da migliorare in Lombardia negli interventi a favore dei giovani e come connettere la risorsa rappresentata dai giovani alle esigenze espresse dalle imprese. Così si presenta "Giovani: una risorsa da valorizzare!", workshop organizzato da Mestieri Lombardia e Fondazione Brodolini che si svolgerà mercoledì 9 ottobre al Milano Luiss Hub for markers and students (Via Massimo D’Azeglio, 3).


Il tema dei Neet

Secondo i dati Istat (riferiti al 2018) in Italia circa il 32,2% dei giovani tra i 15 e i 24 anni sono disoccupati, mentre il 19,2% sono Neet (Not in Education, Employment or Training) cioè non studiano, non lavorano e non si formano. In Lombardia i numeri sono più bassi rispetto al resto del Paese – la disoccupazione giovanile è al 20,8% e i Neet al 13,1% – ma si scontrano con un paradosso: sono sempre di più le imprese che non riescono a trovare i profili professionali e di competenze di cui hanno bisogno. Nell’ultimo anno sarebbero state circa 120.000 le posizioni rimaste scoperte.


Anche in Lombardia c’è qualcosa che non va

La valorizzazione dei giovani rappresenta oggi una sfida strategica per il Paese, sia per la loro capacità di apportare in maniera creativa elementi di innovazione, che per la progressiva diminuzione di tale risorsa – una scarsità che la rende ancora più preziosa – sia per il concorso alla definizione delle identità personali e sociali di ciascuno. L’inclusione di tutte le risorse giovani è dunque un obiettivo da perseguire senza perder altro tempo. Ma evidentemente, visti i dati dell’ultimo anno, anche nella Regione traino del Paese c’è qualcosa che non permette di raggiungerlo. Le ragioni di questa situazione possono essere ricondotte al nostro sistema scolastico, che oggi rappresenta uno degli anelli deboli della catena di valore tra formazione e lavoro, ma anche ai servizi per il lavoro rivolti alla popolazione giovanile, che potrebbero essere migliorati visto il gap tra domanda e offerta di competenze.

Un workshop per cercare di dare qualche risposta

Stefano Radaelli, direttore di Mestieri Lombardia, agenzia per il lavoro legata al Gruppo CGM (di cui vi parliamo qui), spiega che "solo con uno sforzo congiunto di tutte le componenti riusciremo a migliorare significativamente il funzionamento del mercato del lavoro: c’è bisogno delle scuole ma anche delle imprese, delle agenzie per il lavoro, degli enti di ricerca e di tutte le istituzioni per garantire al sistema Paese di competere nella generazione e distribuzione di valore economico e sociale".

Proprio su questi presupposti è stato organizzato con Fondazione Brodolini il workshop "Giovani: una risorsa da valorizzare!", che si svolgerà il 9 ottobre a Milano. All’evento è stata invitata una platea eterogenea: istituzioni locali, fondazioni di comunità ed imprese, nella convinzione che la convergenza degli interessi di ciascuno possa garantire la generazione di valore sociale ed economico, al quale corrisponda una equa redistribuzione ed un complessivo miglioramento della qualità della vita di ciascuno.

Gli obiettivi che si pone questo momento sono principalmente tre. In primo luogo la condivisione della conoscenza e degli apprendimenti dei vari attori coinvolti, nella prospettiva che possa diventare un arricchimento per tutto il sistema dei servizi per i giovani. Secondariamente una seria autocritica che renda capaci di identificare i punti di debolezza degli interventi per concorrere, ciascuno con il proprio ruolo, a costruire condizioni migliori per il lavoro. Infine si vuole mettere al centro l’ascolto dei soggetti – in primis giovani e imprese – a cui è spesso rivolto uno sguardo frettoloso e che difficilmente riesce a mettere in discussione certezze di chi opera in questo campo. In tal senso, al workshop sono state invitate alcune imprese – attive nel settore della ristorazione, delle tecnologie e della funzione commerciale – dove la valorizzazione delle risorse giovani è una pratica ormai sperimentata. 


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