5 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Alla conferenza organizzata dall’EPHA (European Public Health Alliance) dal titolo “Restructuring health systems: How to promote health in times of austerity” si e’ parlato di sanità pubblica e di quali sono le prospettive per i sistemi sanitari europei a fronte della grave crisi che sta colpendo il vecchio continente. Austerità è la parola che sembra dominare e caratterizzare ogni riforma in atto o in programmazione nei paesi membri. La domanda che dunque sorge spontanea è quali siano le prospettive per i sistemi nazionali di welfare e in particolare per la sanita’ pubblica.

Le parole d’ordine dei governi dell’Unione Europea per la salute sono efficienza e sostenibilità. L’obiettivo, in questa fase di drammatica crisi economica e finanziaria, è quello di evitare che le politiche sanitarie entrino nella spirale dei pesanti tagli alla spesa pubblica, fenomeno che in questi mesi sta interessando una realtà molto vicina a noi come la Grecia, in cui, nel 2011, il taglio alla voce “sanità” è stato di 1.4 miliardi di Euro e le prospettive attuali sono, se possibile, ancora più preoccupanti.

Nel quadro dell’azione dell’Unione Europea, da un lato si pone la strategia Europa 2020 per una crescita “intelligente, sostenibile e solidale” e, dall’altro, la necessità di adottare misure di rigore dei conti finanziari rispetto ad una spesa sanitaria che risulta essere tra le voci principali dei 27 Stati membri dell’Unione (pari a circa il 10% del PIL).

Nel suo intervento, il Direttore europeo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita’) Zsusanna Jakab ha sottolineato come la crisi da una parte e gli interventi di rigore e di austerita’ dall’altra abbiano messo a dura prova la fornitura e la copertura dei servizi sanitari in un momento in cui la disoccupazione crescente genera nuove sacche di povertà e, conseguentemente, incrementa i fattori di rischio per la salute di fasce di popolazione che fino ad ora avevano vissuto in condizioni di sostanziale benessere. Sullo sfondo della crisi, la domanda di servizi sanitari è costantemente aumentata in questi anni e continuerà a crescere in ragione dell’invecchiamento progressivo della popolazione europea. Come emerge dalle conclusioni del Consiglio Europeo dello scorso maggio, lo scenario di riferimento nel periodo 2010-2060 prospetta un innalzamento della spesa pubblica per i servizi sanitari e l’assistenza di lunga durata di 2.7 punti percentuali del PIL dovuto soprattutto agli sviluppi demografici.

La diminuzione della mortalità infantile e l’aumento delle prospettive di vita sono sinonimo di benessere. Tuttavia è ovvia la loro implicazione in termini di sfide economiche, di bilancio e sociali. A questo proposito, nel 2010, il “Joint Report on Health Systems”, redatto dalla Commissione e dal Comitato sulla Politica Economica, ha messo in risalto l’importanza della sanità pubblica non solo come “politica assistenziale” ma anche come fondamento per la prosperità, lo sviluppo e la crescita economica di un paese. Lo sviluppo di sistemi di sanitari di qualità viene presentato a tutti gli effetti come una priorità politica oltre che sociale.

Il settore della sanità si rivela, del resto, una importante fonte di impiego per un grande numero di lavoratori con abilità e qualificazioni diverse (dottori, infermieri, ricercatori), generando allo stesso tempo domanda di beni sanitari che favorisce lo sviluppo di un’industria strettamente legata con la frontiera dell’economia della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione: elementi ritenuti prioritari nella strategia Europa 2020.

La Commissione Europea sottolinea proprio questi due differenti aspetti dei sistemi sanitari: da un lato, la sanità è un settore a elevatissimo potenziale d’impiego (generazione di posti di lavoro altamente qualificati), quindi cruciale per la crescita economica dell’Unione; dall’altro, la stessa è una delle principali voci della spesa pubblica e non si puo’ prescendire dalla sua sostenibilità di lungo periodo per poter garantire un sistema equo ed efficiente anche alle generazioni future.
Come ribadito dal Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei Consumatori John Dalli, garantire la sostenibilità del sistema sanitario degli Stati membri non significa per forza aumentare la spesa ma bisogna focalizzarsi soprattutto su un utilizzo piu’ efficiente delle risorse eliminando al massimo gli sprechi in un settore cruciale come quello sanitario in cui il rischio che la spesa sfugga al controllo e’ molto elevato. Lo stesso Dalli ha del resto dichiarato che “la salute non è un costo per la società ma è un investimento nella società” e che “la crisi economica non può trasformarsi in crisi sanitaria”.

L’opinione generalizzata che è emersa dalla Conferenza è che le spese sanitarie stiano crescendo a ritmi troppo sostenuti, superando la crescita del PIL. Lo stesso FMI a livello globale auspica e suggerisce riforme strutturali che vadano nella direzione di un contenimento della spesa. Come ha spiegato Sanjeev Gupta, direttore del dipartimento “Fiscal Affairs” del Fondo Monetario Internazionale, tanto negli USA quanto in Europa la vera sfida è quella di contenere la spesa pubblica per la sanità. Le riforme dovrebbero rispettare le differenti caratteristiche e necessità dei paesi in cui si inseriscono: contenimento del budget (Italia, Svezia), maggiore decentralizzazione, competizione (Germania), maggiore rilevanza della sanità complementare e dei finanziamenti privati (Francia). Per la natura delle competenze che possiede, l’analisi dell’FMI si è sofferma principalmente sulla sostenibilità economica dei sistemi. Le istituzioni europee spingono invece maggiormente nella direzione della difesa dell’equilibrio tra solidità e performance dei sistemi in termini di efficienza, qualità, accessibilità ed equità.

Del resto, il documento del Consiglio Europeo del 2011 “Verso sistemi sanitari moderni, adeguati e sostenibili” pone in primo piano la necessità di azioni che stimolino la cooperazione tra gli Stati membri nel settore della sanità pubblica. A questo proposito, l’utilizzo dei fondi stutturali di coesione dell’Unione è considerato uno strumento fondamentale nel perseguire lo sviluppo di sistemi moderni ed efficienti (oltre che sostenibili): «la riduzione delle principali disparità e l’annullamento dei profondi divari esistenti sotto il profilo sanitario tra gli Stati Membri e all’interno di essi sono della massima importanza» (Council Conclusions, 2011).

Nell’Annual Growth Survey del 2011 la Commissione ha anche evidenziato l’importanza di riforme dei sistemi sanitari che perseguano gli obiettivi di risanamento del bilancio pubblico (spesa sanitaria inferiore al tasso di crescita del PIL), dello sviluppo del mercato interno dei servizi, della creazione di nuovi posti di lavoro (sistema sanitario ad alta intensità d’impiego), della protezione delle fasce più deboli (a rischio di esclusione dall’accesso alla sanità). Fondamentale, all’interno della strategia EU2020 per una crescita intelligente, è del resto l’innovazione tecnologica nel campo dei servizi sanitari. La nuova “agenda europea del digitale” prevede, infatti, l’utilizzo e lo sviluppo dei moderni servizi online anche per il settore sanitario (ICT e E-Health Area).

L’Unione Europea è sicuramente molto attenta a raccogliere le nuove sfide e necessità a cui i sistemi sanitari si trovano a dover far fronte. Tuttavia, la “crescita solidale” nell’ambito della strategia Europa 2020 dovrà essere progettata tenendo conto del contesto di crisi economica e finanziaria che sta colpendo il vecchio Continente . La Conferenza “Restructuring health systems: How to promote health in times of austerity” ha fotografato uno scenario europeo assai prossimo in cui il numero di persone a rischio di esclusione sociale e vicina alla soglia della povertà è destinato ad aumentare significativamente: l’ardua sfida per la sanità pubblica europea è sicuramente quella di continuare a garantire un accesso e un assistenza di qualità ed equa per tutti i cittadini

Riferimenti

Raccomandazioni del Consiglio sull’attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri la cui moneta è l’Euro

Conclusioni del consiglio “Verso sistemi sanitari moderni, adeguati e sostenibili”

Conclusioni del Consiglio sulla sostenibilità della spesa pubblica alla luce dell’invecchiamento della popolazione

Comunicazione della commissione: Annual growth survey 2012

Report ufficiale EPHA sulla Conferenza: “The economic crisis should not turn into a health crisis”

Pubblicazione del Fondo Monetario Internazionale: The Economics of Public Health Care Reform in Advanced and Emerging Economies

Pubblicazione dello European Observatory on Health Systems and Policies: Health systems and Financial Crisis

Joint Report on health systems (EC/EPC)