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Nella seduta dell’8 ottobre 2015, la Regione Lombardia ha approvato il “Reddito di Autonomia”, un pacchetto di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà economica. L’insieme dei provvedimenti è stato adottato dopo che la Regione Lombardia, la scorsa primavera, ha avanzato l’idea di avviare la sperimentazione di un reddito di cittadinanza su base regionale. Per l’implementazione di queste misure sono stati stanziati 50 milioni di euro per gli ultimi tre mesi del 2015 (la sperimentazione partirà infatti nello stesso mese di ottobre) e 200 milioni per il 2016. Le misure saranno realizzate anche grazie ai finanziamenti provenienti dal Fondo Sociale Europeo (programmazione 2014-2020). Questi finanziamenti saranno impiegati in particolare per la realizzazione di specifici percorsi di autonomia dedicati ad anziani e disabili. Nel complesso, il pacchetto di misure previste si rivolge a famiglie, anziani e disoccupati. L’introduzione di queste misure è stata accompagnata dall’istituzione di assessorato deputato alla loro implementazione. Il 23 ottobre infatti il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha attribuito a Giulio Gallera la delega al reddito di autonomia, all’inclusione sociale, associazionismo, volontariato e terzo settore.
 

Le misure per le famiglie

Il bonus affitti
Si tratta di un contributo economico di 800 euro una tantum rivolto a famiglie in condizione di fragilità socio-economica, residenti in uno dei 155 Comuni lombardi ad elevata tensione abitativa e che abbiano un contratto di affitto (relativo all’abitazione principale) sul libero mercato. Per accedere al beneficio è necessario avere un ISEE/FSA (Fondo Sostegno Affitti) compreso tra 7.000 e 9.000 euro ed essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni. Su base annua, la misura interesserà 6.000 famiglie.

Zero ticket sanitari
Questo intervento prevede l’abolizione del “superticket” ambulatoriale che in Lombardia può, in base alla prestazione, arrivare a 30 euro. La misura si rivolge a quanti hanno un reddito imponibile fino a 18.000 euro e, su base annua, interesserà 500.000 famiglie per un totale stimato di 1.250.000 cittadini.

Bonus bebè
Contributo una tantum di 800 euro per i secondi nati e di 1000 euro dal terzo figlio in poi, quale sostegno socio-economico al percorso di crescita del bambino. Questa misura si rivolge a quanti hanno un reddito imponibile non superiore a 30.000. La misura interesserà (su base annua) 26.000 secondogeniti e più di 10.000 terzogeniti e oltre. Per accedere al beneficio entrambi i genitori devono essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni.

Le misure per gli anziani e i disabili

Assegno di autonomia per anziani
Si tratta di un voucher di 400 euro al mese per dodici mesi, finalizzato all’acquisizione o al mantenimento di un’autonomia personale nel proprio contesto di vita. La misura si rivolge a persone anziane (con più di 75 anni), con un reddito ISEE fino a 10.000 euro e in possesso di una certificazione medica che evidenzi la riduzione di autonomia derivante da stato iniziale di demenza/Alzheimer o altre patologie di natura psicogeriatrica. Il voucher può essere utilizzato per prestazioni di cura della persona e del suo domicilio, attività sociali e relazionali da realizzarsi anche grazie alla frequenza di centri/servizi dedicati. Per accedere al beneficio è necessario essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni. Su base annua, i destinatari della misura saranno poco più di 500.

Assegno di autonomia per disabili
Anche in questo caso si tratta di un voucher di 400 euro al mese per dodici mesi. Il voucher può essere utilizzato per il sostegno a percorsi di autonomia personale e di inclusione in contesti sociali e nella vita di relazione. La misura si rivolge a persone disabili con reddito ISEE fino a 10.000 euro di età compresa fra i 16 e i 35 anni (con particolare riferimento alla disabilità intellettiva) e di età superiore a 35 anni (con esiti da trauma o patologie invalidanti, dimessi dal sistema socio-sanitario e che necessitano di un percorso di acquisizione di specifiche abilità sociali). Su base annua i destinatari della misura saranno poco meno di 500.

Le misure per i disoccupati

Progetto di inserimento lavorativo (PIL)
Contributo economico di 300 euro al mese, per un periodo di massimo sei mesi, per favorire l’inserimento (o il re-inserimento) lavorativo attraverso attività di orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro. La misura si rivolge a quanti hanno un ISEE fino a 18.000 euro e in particolare ai disoccupati da oltre 36 mesi che non usufruiscono di alcuna integrazione al reddito e si trovano in condizione di difficoltà economica. Si stima che coinvolgerà 5.000 persone su base annua.