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Il bando

La Giunta regionale ha approvato venerdì 18 dicembre 2015 un bando per la gestione sperimentale di un emporio solidale per il biennio 2016/2017. Il progetto, nato e strutturato nell’ambito di un gruppo di lavoro interistituzionale per la ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la rigenerazione e la ridistribuzione di altre tipologie di beni e materiali riciclabili costituito nel settembre 2013, vede la Regione come sostenitore di iniziative nate e gestite da associazioni di volontariato, espressione della rete sociale di un territorio che aiuta se stesso a dare un appoggio temporaneo alle persone fragili, che manifestano la volontà di uscire dalla loro condizione di indigenza.

«L’iniziativa, per la quale si stanziano al momento 50 mila euro di fondi nazionali – ai quali il soggetto scelto dovrà affiancare un cofinanziamento di almeno il 50% – prevede l’allestimento di uno spazio accogliente nel quale sia possibile, per famiglie prese in carico dai servizi sociali, scegliere beni alimentari di prima necessità freschi e secchi, frutto di una raccolta delle eccedenze da grande e piccola distribuzione. A questo si affiancherà uno spazio di ascolto, informazione e orientamento sui temi legati all’alimentazione, ai corretti stili di vita, alla gestione delle economie familiari» spiega l’Assessore alla Sanità e Politiche Sociali Antonio Fosson. All’interno dell’emporio verrà anche creato un Punto integrato di tutela a cura di Cittadinanzattiva, ossia un servizio di orientamento, informazione e tutela per i cittadini che hanno subito disservizi nell’ambito della sanità, dei servizi pubblici e della giustizia. La sede nazionale di CittadinanzAttiva metterà a disposizione gli strumenti digitali necessari per raccogliere, sistematizzare e rielaborare le segnalazioni dei cittadini e garantirà gratuitamente la formazione delle persone coinvolte nel progetto, inviando ad Aosta alcuni componenti del Punto integrato di Tutela della sede nazionale.

 

La rete: verso un nuovo welfare

«E’ questa una delle iniziative di lotta alla povertà e all’esclusione sociale a cui hanno contribuito varie strutture dell’amministrazione – aggiunge il Presidente della Regione Augusto Rollandin – attraverso la quale sperimentiamo nuovi modelli di welfare, in cui il privato sociale compartecipa alla creazione e alla sostenibilità di iniziative di aiuto e i beneficiari stessi restituiscono alla comunità quanto ricevono sotto forma di tempo e disponibilità attiva». L’idea progettuale “La Casa dei Cittadini – la maison des citoyens” era stata proposta lo scorso anno da un gruppo di soggetti guidati da Cittadinanzattiva e Lega Italiana contro il dolore della Valle d’Aosta in partnership con AUSL, Adiconsum, Cittadinanzattiva, Coldiretti e la Cooperativa la Sorgente.

Come abbiamo recentemente raccontato nel nono capitolo del Secondo rapporto sul secondo welfare – capitolo dedicato appunto agli empori della solidarietà – la società civile, ed in particolare il mondo del volontariato, sta dando vita ad una serie di iniziative di contrasto alla povertà alimentare che, se adeguatamente sostenute, potrebbero favorire l’innovazione delle politiche contro la povertà, andando a colmare i vuoti lasciati dal sistema vigente di politiche sociali. Affinchè tali iniziative possano essere valorizzate e sostenibili nel tempo devono sussistere alcune condizioni, tra le quali il sostegno delle istituzioni, chiamate a svolgere un ruolo di regia e di promozione e a implementare quegli strumenti, ad esempio normativi, utili ad agevolarne l’attività. E’ molto interessante dunque che in questo caso la Regione abbia deciso di promuovere e cofinanziare il progetto nell’intento di realizzare un sistema integrato di interventi e servizi sociali e nel rispetto della “Carta dei valori del volontariato”, con cui essa riconosce e agevola le attività svolte dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale, come si legge nella stessa delibera.

 

Una Buona Occasione

La Regione Valle d’Aosta è attiva sul fronte dello spreco alimentare già da alcuni mesi. Insieme alla Regione Piemonte ha infatti avviato lo sviluppo di una App per aiutare i cittadini a gestire adeguatamente i propri consumi alimentari, lavorando sulla dimensione culturale ed educativa. UBO, acronimo di Una Buona Occasione, è stata realizzata in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte e racchiude una grande quantità di informazioni su prodotti e alimenti – circa 500 – che possono essere acquistati al supermercato. L’App spiega agli utenti il miglior luogo in cui possono essere conservati i cibi, la loro storia, il tempo di conservazione e i possibili utilizzi – e ri-utilizzi – grazie a ricette “costruibili” a partire dagli ingredienti che si hanno in frigorifero.