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Da 24 anni l’ultimo sabato di novembre si svolge in tutta Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, durante la quale migliaia di volontari propongono a chi va al supermercato di donare parte della propria spesa per sostenere il Banco Alimentare, che è quotidianamente impegnato a recuperare cibo per sostenere chi si trova in povertà. Quest’anno, causa Covid-19, la Colletta assumerà una forma inedita, che nelle speranze degli organizzatori potrà comunque garantire un’ampia partecipazione in un momento drammatico per il nostro Paese. Secondo diversi osservatori (ne abbiamo parlato qui) il livello di povertà alimentare nel nostro Paese non è mai stato così elevato e, pertanto, appare ancora più necessario un forte impegno solidale da parte di chiunque possa dare il proprio contributo.


Una Colletta dematerializzata

Nel 2019 i volontari con al pettorina gialla furono oltre 145.000 e in appena un giorno raccolsero più di 8.000 tonnellate di cibo a lunga conservazione nei 13.000 punti vendita aderenti. In poche ore questi alimenti vennero registrati, inscatolati e trasportati su centinaia di furgoni messi a disposizioni da privati, istituzioni e organizzazioni del Terzo Settore, per venire poi stoccati in decine di magazzini sparsi per la Penisola ed essere progressivamente distribuiti a 7.500 strutture caritative che, attraverso pasti gratuiti o pacchi alimentari, sostengono chi si trova in difficoltà. Una rete solidale enorme che quest’anno, a causa della pandemia, non potrà essere dispiegata; la necessità di rispettare le norme di contenimento del Coronavirus rende infatti impossibile mettere in campo questa possente macchina organizzativa. Per questo è nata l’idea, spiegata nel corso di un evento di presentazione svoltosi lo scorso 9 novembre, di una Colletta dematerializzata, non più concentrata in un unico giorno ma distribuita su più settimane, che gli organizzatori sperano pemetterà di raccogliere le risorse necessarie per garantire il diritto al cibo a milioni di persone in povertà alimentare.


La
Charity Card

Lo strumento scelto per attuare questa Colletta inedita è la Charity Card. Si tratta di una carta plastificata – simile a un bancomat o una carta di credito – con il logo e i colori del Banco Alimentare, che sarà disponibile in espositori alle casse dei punti vendita aderenti. La card avrà 3 tagli di diverso valore – 2, 5 e 10 euro – definiti da un codice a barre: sarà sufficiente farla battere in cassa per donare al Banco Alimentare la cifra scelta, che sarà aggiunta al conto della propria spesa. Saranno acquistabili fisicamente tra il 21 novembre e l’8 dicembre 2020, ma già da ora disponibili online qui. Le carte potranno essere utilizzate più volte, sia nel supermercato in cui sono state acquistate sia in un qualsiasi altro punto vendita che aderisce all’iniziativa. Poiché il passaggio di alimenti di mano in mano è fonte di rischio, la card sarà l’unica modalità per partecipare alla Colletta Alimentare 2020
 

Il video dell’evento di presentazione della Colletta Alimentare 2020 



Solidali in sicurezza

Il 28 novembre, ultimo sabato del mese, la Colletta dovrebbe comunque riuscire ad avere una sua dimensione fisica. Con modalità che saranno meglio definite nelle prossime settimane, in base all’andamento della pandemia nelle varie aree del Paese, davanti ai supermercati aderenti dovrebbero essere presenti alcuni volontari che potranno promuovere le donazioni e spiegare le particolare modalità che la Colletta seguirà quest’anno. Chi non potrà partecipare come volontario e/o acquistare le carte presso le casse dei supermercati potrà comunque contribuire alla Colletta. Da un lato, ovviamente, donando online il corrispettivo delle charity card disponibili nei punti vendicata. Dall’altro facendo passaparola e diffondendo la notizia tra amici e conoscenti. A questo scopo sul sito del Banco Alimentare è peraltro disponibile molto materiale utilizzabile sui vari social network. Un modo per ricordare che, pur cambiando forma, la solidarietà non cambierà sostanza. 


Dove andranno le donazioni

A conclusione della Colletta il valore complessivo di tutte le card acquistate sarà convertito in cibo non deperibile, come pelati, legumi, alimenti per l’infanzia, olio, pesce e carne in scatola e altri prodotti a lunga conservazione. La tipologia e la quantità di alimenti convertiti saranno definite dal Banco Alimentare, sulla base delle necessità delle organizzazioni solidali sostenute, insieme alle insegne della Grande Distribuzione che parteciperanno alla Colletta Alimentare. Gli alimenti verranno ritirati dai punti vendita dopo Natale e saranno destinati alle sedi regionali della Rete Banco Alimentare, da cui poi partirà la distribuzione alle strutture caritative convenzionate su tutto il territorio italiano che, a loro volta, li consegneranno alle persone e famiglie assistite.