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Qualche mese fa vi avevamo raccontato delle attività avviate da Action Aid Torino per affrontare alcune problematiche sociali emergenti nel capoluogo piemontese. A causa della crisi-che-non-passa un segmento consistente della popolazione della città si è infatti trovato a sperimentare situazioni di indigenza e povertà impensabili fino a pochi anni fa. La progressiva riduzione della spesa sociale dei Comuni e il ricorso forzato alla spesa privata ha quindi portato numerose famiglie a rinunciare, parzialmente o totalmente, ad acquisti di prima necessità, come farmaci e beni alimentari.

Action Aid si è mossa per cercare di contrastare questi fenomeni intervenendo, in particolare, sul fronte dell’alfabetizzazione finanziaria e dando vita ad alcuni progetti mirati. Uno dei programmi sviluppati in tal senso è “Facciamo i conti!”, iniziativa nata in partnership con diversi attori del territorio per migliorare il funzionamento e rafforzare l’efficacia della Nuova Carta Acquisti (NCA) sperimentata dal Comune di Torino negli ultimi mesi. I risultati del progetto sono stati presentati lunedì 6 luglio presso la Camera di Commercio di Torino nel corso di una tavola rotonda.

Il progetto ha interessato in maniera continuativa 38 persone (17 italiani e 21 stranieri) che nonostante le risorse derivanti dalla NCA faticavano a far quadrare i bilanci familiari. I partecipanti hanno preso parte a corsi di alfabetizzazione finanziaria a cui si sono affiancati momenti di sostegno psicologico, colloqui personali e incontri dedicati alla consulenza finanziaria personalizzata. Complessivamente il 94% dei partecipanti ha ritenuto il percorso utile, e ha altresì dichiarato di voler continuare l’esperienza avviata col proprio gruppo.

All’evento ha partecipato anche Franca Maino, direttrice di Percorsi di secondo welfare, a cui è stato chiesto di commentare i dati presentati nella prima parte della mattinata. Maino ha voluto sottolineare alcuni elementi che hanno senza dubbio permesso al progetto di ottenere risultati positivi. Primariamente è stato indicato il ruolo fondamentale della rete (composta da Action Aid, PerMicroLab, Fondazione CRT, Comune, Città metropolitana, Università e altre organizzazioni locali) sia sul fronte della comprensione dei bisogni che sulla capacità di offrire risposte innovative a problematiche cui il welfare pubblico fatica a trovare soluzioni. In secondo luogo è stata elogiata la scelta di sviluppare la progettualità nel solco di un’iniziativa di più ampio respiro (la sperimentazione della NCA) piuttosto che dar vita a un progetto completamente autonomo. Da ultimo sono stati segnalati alcuni elementi portanti dell’iniziativa: la premialità come fattore incentivante, l’attivazione e l’accompagnamento dei beneficiari in un’ottica di empowerement, la “contaminazione” che ha permesso di dar vita a nuove progettualità innovative sotto il profilo sociale.

In allegato le presentazioni di Luca Fanelli (Action Aid Piemonte), Chiara Ghislieri (Università di Torino)e Franca Maino (Percorsi di secondo welfare), grazie alle quali è possibile approfondire alcuni degli spunti offerti in questo breve contributo.


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