4 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Il 22 aprile 2013 – a seguito della proposta della Commissione europea del dicembre 2012 – il Consiglio UE ha adottato formalmente la raccomandazione sulla Youth Guarantee, la Garanzia per i Giovani che assicurerà ai cittadini europei con meno di 25 anni un’offerta di lavoro, studio o formazione entro quattro mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. Se in Italia il dibattito sull’utilizzo dei fondi FSE per la Garanzia Giovani è più che mai acceso (si veda il piano attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), anche il resto dell’Europa si muove. Al 15 gennaio 2014, 17 dei 28 Stati Membri hanno presentato alle istituzioni UE il proprio piano attuativo. Mancano ancora i progetti di Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Slovenia, Olanda e Gran Bretagna.


La Garanzia in Europa

L’Europa invita i governi nazionali a sfruttare per il raggiungimento degli obiettivi della Youth Guarantee le risorse del Fondo Sociale Europeo, che ammontano complessivamente a più di 10 miliardi di Euro all’anno per il periodo 2014-2020. In aggiunta, 20 dei 28 Stati Membri riceveranno ulteriore supporto finanziario dal programma YEI, Youth Employment Initiative. Si tratta di un canale di integrazione ai fondi FSE, per un totale di 6 miliardi di Euro, riservato ai paesi che presentano almeno in una regione tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25%. I paesi virtuosi “esclusi” dallo YEI sono Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi. Per tutti gli altri – compresa l’Italia con uno stanziamento di circa 530 milioni di Euro, seconda solo agli oltre 881 milioni di Euro per la Spagna – è stato possibile pianificare le attività finanziate dallo YEI già a partire dal settembre 2013. A condizione però che i governi riservino all’implementazione della Youth Guarantee almeno lo stesso ammontare di risorse nell’ambito della propria dotazione FSE. Il target dei fondi YEI sono i giovani NEET – Not in Education, Employment or Training – fino a 25 anni o, nei Paesi che lo ritengono necessario, fino a 30. Più in generale, l’Europa chiede a tutti di utilizzare i fondi provenienti dal FSE per realizzare ampie riforme strutturali che – nel tentativo ultimo di arginare il fenomeno drammatico della disoccupazione giovanile – aumentino l’efficacia del sistema educativo e facilitino il passaggio scuola-lavoro, potenzino i servizi per l’impiego e per la formazione professionale, e migliorino le condizioni all’interno del mercato del lavoro.


L’ispirazione finlandese

Già nel 2012, come si evince dal documento di lavoro che accompagnava la proposta di raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di una garanzia per i giovani, il modello per quella che sarebbe diventata la Youth Guarantee europea era costituito dal progetto finlandese della garanzia per i giovani istituito per la prima volta nel 2005. A seguito di una revisione dello strumento nel 2011, l’iniziativa è ripartita all’inizio del 2013 per concludersi nel 2016. Il modello finlandese – come spiega il Ministero dell’Educazione e della Cultura – è basato sul “Public-Private-People-Partnership Model”, un approccio che vuole favorire la partecipazione attiva non solo delle istituzioni pubbliche ma anche di tutti gli stakeholder coinvolti nelle politiche del lavoro e degli stessi beneficiari, perché si facciano carico in prima persona del proprio percorso di crescita professionale. Istituzioni locali, Terzo settore, parti sociali, associazioni giovanili, imprese e imprenditori, e fornitori di servizi sul territorio sono i protagonisti dell’iniziativa studiata insieme dai ministeri del lavoro, dell’educazione, delle politiche sociali e della salute con uno stanziamento pubblico di 60 milioni di euro all’anno.

Ogni giovane di età inferiore a 25 anni e ogni neo-laureato di età inferiore ai 30 riceveranno un’offerta di lavoro, tirocinio, formazione sul lavoro, proseguimento degli studi, o un periodo di attività di laboratorio o recupero entro tre mesi dall’inizio della disoccupazione, mentre a coloro che lasciano la scuola è garantito un posto nella scuola secondaria superiore, nell’istruzione e formazione professionale, nell’apprendistato, in laboratorio per giovani, o in altre attività di recupero. Per raggiungere questi obiettivi, il Governo finlandese ha provveduto alla creazione di nuovi corsi e scuole professionali, e affidato alle autorità locali la responsabilità di fornire counselling a tutti gli studenti al termine dei loro studi. Attenzione particolare è rivolta poi alla condizione dei cittadini stranieri attraverso l’offerta di più corsi di lingua e possibilità per completare il proprio percorso scolastico.

L’analisi svolta da EUROFOUND sui progetti di Garanzia Giovani di Finlandia e SveziaNuorten Yhteiskuntatakuu e En jobbgaranti for ungdommar – evidenzia come l’attenzione posta sul buon funzionamento dei servizi per l’impiego pubblici e l’obbligo per questi di fornire consulenza ai giovani entro un massimo di tre mesi dall’inizio del periodo di inattività, abbia offerto soluzioni appropriate e puntuali per evitare fenomeni di scarring, giovani “marchiati” e intrappolati in situazioni di inattività e disagio sociale a causa dei tempi di intervento troppo lunghi dei servizi pubblici. Tuttavia, conclude il rapporto Eurofund, rimangono irrisolti problemi di natura strutturale all’interno del mercato del lavoro, e l’iniziativa sembra essere ancora poco efficace per “raggiungere” i giovani più a rischio di disoccupazione di lungo periodo. Le iniziative finlandese e svedese – così come implementate fino al 2012 – non agivano abbastanza nel campo della formazione, nell’assicurare un progetto professionale di lungo periodo e necessitavano maggiore integrazione tra la dimensione lavorativa e quella sociale e sanitaria.

Se in un mercato del lavoro dinamico e ben funzionante come quello dei paesi nordici la scelta di focalizzare l’intervento sul ruolo dei servizi pubblici per l’impiego può risultare ragionevole, in contesti caratterizzati da malfunzionamenti del mercato del lavoro concentrarsi sulla capacità dei centri per l’impiego di collocare i giovani sul mercato del lavoro – senza considerare attentamente la tipologia e le condizioni di lavoro proposte – potrebbe invece costituire un rimedio di breve periodo, non certamente sostitutivo rispetto all’implementazione di riforme strutturali.


Riferimenti

European Commission – MEMO/14/13 15/01/2014

DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE che accompagna il documento Proposta di raccomandazione del Consiglio sull’istituzione di una garanzia per i giovani {COM(2012) 729 final}

Eurofound (2012) Youth Guarantee: Experiences from Finland and Sweden

The Youth Guarantee in Finland provides employment, training and a customised service

Il piano attuativo italiano del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
 

Per saperne di più

Youth Guarantee: il dialogo tra Ferrera e Giovannini

Youth Guarantee: la lezione francese

Dai leader UE nuovi impegni per avviare la Youth Guarantee
 



Torna all’inizio