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Il 9 luglio presso il Collegio Carlo Alberto di Torino si è svolto l’incontro "Gli investimenti a impatto sociale nella nuova programmazione europea" organizzato da Social Impact Agenda e Torino Social Impact per riflettere sul ruolo che l’impact investing potrà giocare nella prossima programmazione europea. Attraverso le diverse voci che hanno preso parte al dibattito, si è cercato di esplorare le potenzialità degli investimenti ad impatto sociale e raccontare i meccanismi comunitari a disposizione degli attori pubblici e privati per sviluppare politiche in grado di favorire gli ecosistemi locali.
 
L’apertura della giornata e i saluti di benvenuto sono stati affidati a Guido Bollato, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino, che ha subito sottolineato l’importanza crescente delle tematiche legate alla finanza d’impatto. Per questo motivo il Segretario ha fatto presente che Camera di Commercio Torino, insieme a Human Foundation, sta lavorando per la creazione di un Centro di competenza della misurazione dell’impatto sociale che sarà a disposizione di tutte le realtà territoriali. Bollato ha inoltre fatto riferimento a una partnership portata avanti assieme al Politecnico Università di Torino per definire un percorso accademico volto a formare degli esperti sul tema dell’impatto sociale e sulla valutazione. 
 
Stefano Granata – Vicepresidente di Social Impact Agenda per l’Italia – ha invece incentrato il proprio intervento sulla necessità di avvicinare i mondi del pubblico e privato al fine di superare una dicotomia storica che per troppo tempo ha contrapposto le due parti. A questo, a poi aggiunto Granata, va addizionata la necessità di sviluppare una cultura legata al tema dell’innovazione sociale, che non ragioni solo in termini di spesa e conto economico ma in termini di investimenti futuri.
 
Il position paper “Progettare l’innovazione sociale: impact investing e fondi UE
 
Silvia Morera, Partner di PwC, e Federico Mento, Direttore Generale e CEO di Human Foundation, hanno presentato il position paper “Progettare l’innovazione sociale: impact e fondi UE” 
 
Mento, prendendo spunto dall’intervento di Granata, ha rimarcato la necessità di coesione tra pubblico e privato, al fine di garantire la sostenibilità di un welfare che da diverso tempo è sotto stress a causa della forte crisi economica e dalle trasformazioni socio-demografiche in atto, come l’invecchiamento della popolazione. Secondo Mento, la strumentazione finanziaria del social investment può instillare all’interno del welfare pubblico dei germogli di innovazione in grado di supportare un nuovo modello di welfare che possa rispondere alle sfide che la modernità porta con sè. 
I due speaker hanno quindi spiegato sinteticamente il lavoro fatto sul position paper soffermandosi su alcuni spunti di contenuto. In particolare sono state menzionate alcune esperienze virtuose d’innovazione sociale come ad esempio quella del Portogallo, che dal 2013 ha lavorato alla costruzione di un ecosistema efficace per il sostegno delle imprese sociali attraverso una serie di iniziative pubbliche che vanno sotto il nome di Portugal Inovação Social (PIS). È stata inoltre citata la Regione Autonoma della Sardegna, che è stata la prima Amministrazione Pubblica in Italia a dotarsi di un fondo di Social Impact Investing (SII) orientato esclusivamente a sostenere interventi pilota di attività imprenditoriali con ricadute positive di impatto sociale, occupazionale e/o ambientale misurabili. 
 
I curatori hanno spiegato come il position paper, oltre a riportare alcune esperienze in cui si è fatto ricorso a strumenti di finanza a impatto per lo sviluppo locale, propone uno sguardo d’insieme sull’impact investing, un focus alla corrente stagione programmatica UE, alcune riflessioni sulla programmazione 2021-2027 e offre un approfondimento sui processi di attuazione del social investment.

Gli investimenti ad impatto sociale in Invest EU, 2021-2027 e il fondo nazionale per l’innovazione sociale
 
A presentare questa parte della giornata è stato Filippo Munisteri della Direzione Generale Affari Economici e Finanziari della Commissione Europea. Munisteri ha confermato che il bilancio dell’UE sarà in grado di fornire 38 miliardi di euro a sostegno dei progetti di importanza strategica in tutta l’Unione, da ripartirsi come indicato in figura 1. Attirando investimenti pubblici e privati, la Commissione prevede che il fondo Invest EU consentirà di mobilitare oltre 650 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi tra il 2021 e il 2027. 
 

Figura 1. Proposta allocativa delle risorse per Invest EU



 
 
Delle quattro finestre d’investimento previste due – Infrastrutture sostenibiliPiccole Medie Imprese – sono già previste dall’attuale Piano Junker, mentre altrettante – Ricerca, innovazione e digitalizzazione e Investimenti sociali e competenze – sono una novità. Importante dire, inoltre, che Invest EU andrà a centralizzare tutti i fondi finanziari ad oggi esistenti ed in gestione diretta da parte di Bruxelles, comprendente di fatto di uno spazio di policy composto da 14 fondi diversi.
 
A Filippo Munisteri è succeduto sul palco Marco De Giorgi, Direttore Generale dell’Ufficio per la Valutazione della Performance del Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. De Giorgi ha elogiato il lavoro di PwC e Human Foundation per la qualità del position paper presentato durante la giornata e si è soffermato sulla sua funzionalità dello stesso. Questo infatti permette di mappare esperienze significative sul social investment, fare una panoramica in anteprima sui prossimi fondi Ue ma, soprattutto, offre spunti utili definendo quattro obiettivi per i policy maker da raggiungere in tema di social investment:
 
  1. promuovere e sostenere attività di ricerca per l’innovazione sociale e sostenere la sperimentazione di sistemi di misurazione degli impatti sociali in grado di costruire metriche di valutazione delle politiche;
  2. sostenere la nascita di nuovi mercati innovativi attraverso finanza ad impatto e sperimentazione di partnership pubblico-privato;
  3. promuovere un’infrastruttura legislativa regolamentare che definisca e circoscriva in maniera certa il perimetro dell’economia sociale;
  4. promuovere e rafforzare le reti e la partecipazione dei cittadini ai processi di costruzione delle politiche di innovazione attraverso percorsi di capacity building con il sostegno alla nascita di incubatori e acceleratori;
L’intervento di De Giorgi si è concluso con una nota in cui hai fatto presente della recente pubblicazione dei bandi legati al Fondo nazionale per il supporto di progetti sperimentali di innovazione sociale dedicato ai Comuni e alle Città Metropolitane (di cui vi abbiamo parlato qui).
 
Tavolo tematico: come sostenere l’innovazione sociale e quali potenzialità per i territori
 
La giornata si è conclusa attorno ad un Tavolo multi-attoriale dedicato al confronto sui temi dell’innovazione sociale e al ruolo dei diversi attori locali. Elisa Rosso di Torino Social Impact ha moderato l’incontro al quale hanno partecipato: Alberto Anfossi, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo, Matteo Pessione, Chief operating officer di Fodazione CRT e OGRAndrea Silvestri, Direttore Generale Fondazione Cassa di Risparmio Cuneo, Gianni Gallo, Presidente Confcooperative Piemonte, Gianfranco Bordone, Responsabile della Direzione Coesione sociale della Regione Piemonte, e Fabrizio Gramaglia, Responsabile agevolazioni e strumenti finanziari di Finpiemonte.
 
Gli spunti emersi sono stati densi e stimolanti. Il filo conduttore fra tutti gli interventi è stato quello dell’ecosistema, una parola cara nel mondo dell’innovazione sociale e spesso utilizzata su più fronti per indicare come attori locali possono interagire positivamente fra loro per migliorare il benessere e la funzionalità collettiva.
 
Particolare attenzione è stata poi dedicata al ruolo delle Fondazioni, centrali nel supportare ed incentivare le sperimentazioni locali a forte ricaduta sociale e di advocacy e del ruolo dell’ente pubblico che, se pur ridimensionato, rimane ancora il principale allocatore di risorse, nonché interlocutore fondamentale per lo sviluppo di piani innovativi a livello locale.