innovazione sociale

I mutamenti necessari allo sviluppo non sono facili da realizzare. La prima cosa da fare è rispolverare la mission più profonda delle biblioteche, cercando di sostenere chi ci lavora con una dotazione adeguata di strumenti e alleanze.
Il volume a cura di Domenico Cersosimo e Sabina Licursi è la sintesi strutturata di una ricerca svolta in Calabria, che offre ampi spunti di riflessione sia sul versante scientifico che su quello delle policy multilivello delle aree interne.
Dal gruppo di lettura alle reti territoriali, dall’ibridazione rigenerante all’apertura ai giovani: spunti operativi (e punti in comune) su diverse biblioteche che nel nostro Paese stanno cercando di essere nuovi luoghi di welfare
Continua il nostro viaggio alla scoperta delle biblioteche come nuovi luoghi di welfare. Parliamo di ruoli, funzioni e confini che occorre sviluppare, oltre che delle attenzioni necessarie perché i cambiamenti siano positivi e sostenibili.
A livello internazionale sono tanti i casi di biblioteche che si sono innovate per andare incontro ai bisogni sociali delle proprie comunità. Andiamo a scoprire tre esperienze poco note ma molto interessanti che si sono sviluppate in Inghilterra, Svezia e Danimarca.
L’idea del sociale sta cambiando le biblioteche, che da “case dei libri” stanno diventando luoghi dove si possono costruire nuove relazioni e immaginare servizi di welfare “leggeri” attraverso processi territoriali partecipati.
Le biblioteche rispondono da sempre a una pluralità di bisogni. Sono ad esempio presidi civici e sociali che offrono la possibilità di socializzare e acquisire liberamente una formazione autonoma, fuori dagli spazi istituzionalmente deputati all’apprendimento e all’istruzione. Ma sapranno sopravvivere alle innovazioni degli ultimi anni?
Nel 2023 solo il 7% delle risorse utilizzate a livello globale è stato reimpiegato in nuovi cicli produttivi. In un'intervista pubblicata da Rivista Solidea Nadia Lambiase, fondatrice della startup Mercato Circolare, descrive modelli economici alternativi che tengono conto di parametri come la sostenibilità, la giustizia sociale e ambientale.
Il provvedimento, spiega Giuseppe Guerini di CECOP-CICOPA Europe, conferma che l'UE ha dato al tema “uno spazio mai visto prima”. E pur trattandosi di un atto politico non vincolante, manda un segnale forte a tutti i Paesi membri sull'importanza del tema.
Come una cooperativa sociale di tipo B sta provando a usare innovazione e digitale per garantire l’accesso alla cultura a tutta la cittadinanza, a partire da quella più fragile.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina 87 miliardi alle amministrazioni locali, che spesso vanno in difficoltà. Ma ci sono anche Comuni che riescono a cogliere le opportunità grazie al sostegno delle fondazioni di origine bancaria. L’esperienza del bando Next Generation We.
La settima edizione dell'iniziativa conferma l'utilità di intercettare e valorizzare le organizzazioni del Terzo Settore capaci di generare innovazione sociale in risposta ai diversi bisogni delle comunità.
Un'ampia compagine di enti pubblici e privati ha lavorato insieme per individuare i principali problemi dei giovani del territorio. Sulla base dei dati raccolti, anche grazie al sostegno di Secondo Welfare, gli attori locali hanno stabilito obiettivi e azioni da mettere in campo nei prossimi due anni.