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La Fiera della Contrattazione è un evento promosso annualmente da Cisl Lombardia in cui sono proposti incontri, dibattiti e tavole rotonde su diversi temi, come la crescente importanza del fenomeno degli enti bilaterali, la contrattazione per le fasce più deboli del mercato del lavoro – lavoratori precari, atipici, interinali – e della popolazione – disabili, interi nuclei familiari che vivono in condizioni di indigenza, anziani non autosufficienti -, la diffusione di pratiche di welfare aziendale e territoriale e gli strumenti con cui si cerca di arginare la crisi nei diversi settori produttivi. 

Il vero cuore dell’evento è tuttavia nella presentazione degli accordi raggiunti attraverso la contrattazione sindacale: ogni edizione ospita l’intervento di decine di delegati sindacali che hanno il compito di condividere con i loro colleghi l’esperienza maturata sul campo, presentare il contenuto dei contratti aziendali e territoriali da loro negoziati e divulgare esempi di buone prassi in un periodo così buio per l’economia italiana. 

Della Fiera ci eravamo già occupati nel maggio del 2012, quando Giulia Mallone ci riepilogò i contenuti della terza edizione, e due anni dopo con la cronaca, sempre a cura di Mallone, della prima tappa della Fiera 2014 tenutasi a LeccoMa quali sono le ragioni che hanno spinto Cisl Lombardia a dare vita a questo evento? Quali i motivi per cui ogni anno viene riproposto all’interno del mondo sindacale della regione? Per cogliere appieno la portata di questa manifestazione abbiamo deciso di capirne meglio origine, evoluzione e configurazione grazie al confronto con Giorgio Caprioli, responsabile dell’Osservatorio sulla Contrattazione di Cisl Lombardia.


Le ragione che stanno alla base della Fiera della Contrattazione

L’idea di istituire una Fiera della Contrattazione matura nella sede di Cisl Lombardia verso la fine del 2009 in corrispondenza con la nascita dell’Osservatorio sulla Contrattazione curato da Giorgio Caprioli con l’obiettivo di raccogliere i contratti siglati dai delegati della Cisl presenti sul territorio e nelle aziende di grandi o medie dimensioni in cui il sindacato è rappresentato. Da tempo infatti la Cisl regionale – che oggi conta oltre 788.000 iscritti ed è articolata sul territorio in 8 Unioni Sindacali Territoriali, 19 Federazioni sindacali di categoria, 12 Enti, Associazioni e Fondazioni – ritiene conclusa la fase della grande concertazione che ha caratterizzato le relazioni industriali degli anni Novanta, e rivolge la propria attenzione all’attività di contrattazione, per continuare a far sentire la propria voce nei luoghi di lavoro e nei territori.

Con l’avvento della globalizzazione e poi della recente crisi, si è assistito, infatti, al riemergere della prospettiva locale attraverso il sindacato, che ha cercato di farsi portatore degli interessi non solo dei lavoratori, ma anche di tutti i cittadini attraverso la tutela e la promozione di diritti universali. Con la Fiera della contrattazione si rafforza la volontà di Cisl Lombardia di riappropriarsi dello stretto rapporto con i lavoratori e le lavoratrici e con il territorio rilanciando la contrattazione decentrata, in un momento in cui il tessuto economico e produttivo italiano è messo a dura prova dalla recessione.

Non bisogna infatti dimenticare che la contrattazione nazionale, avendo norme che si applicano ad un intero settore industriale a prescindere dalla collocazione geografica delle aziende che ne fanno parte, è per definizione rigida. Negli ultimi sette anni si è invece resa necessaria una maggior flessibilità del sistema contrattuale. Un’esigenza cui si può venire incontro attraverso l’ampliamento della contrattazione decentrata poiché si tratta del livello contrattuale più vicino all’azienda, e quindi maggiormente in grado di dare risposte “su misura” per l’impresa o il territorio coinvolti.


Dalla contrattazione acquisitiva a quella difensiva: il valore aggiunto

C’è un altro aspetto che va sottolineato: da quando è nato l’Osservatorio e conseguentemente la Fiera, si è assistito contemporaneamente ad un significativo passaggio da un tipo di contrattazione acquisitiva ad una di tipo difensivo. Mentre la prima è tipica delle fasi di espansione economica, in cui il sindacato cerca di ottenere migliorie in termini di condizioni di lavoro per i suoi iscritti, nella seconda, tipica delle fasi di crisi, si ha come fine principale la salvaguardia dell’occupazione e la protezione dei diritti acquisiti, con accordi che prendono atto delle condizioni in cui versa l’azienda e pertanto introducono la cassa integrazione, la cassa integrazione in deroga e la mobilità per i propri dipendenti. Mentre la contrattazione acquisitiva mira ad aggiungere nuovi diritti per i lavoratori, in quella difensiva si assiste spesso alla sostituzione delle vecchie tutele con nuove misure e prestazioni.

Se non è errato dire che in questi anni di crisi la contrattazione di secondo livello è aumentata, tuttavia va specificato che quest’incremento è dato da una parziale diminuzione di accordi di tipo acquisitivo e da un aumento consistente di quelli di tipo difensivo: sono numerose infatti le aziende che in fase di recessione hanno avuto bisogno di firmare accordi c.d. “di crisi” per dichiarare cassa integrazione. Come ha più volte evidenziato Giorgio Caprioli, questo tipo di distinzione è fondamentale per capire un’interessante consuetudine: la reticenza dell’operatore Cisl a operante livello territoriale nel trasmettere alla Segreteria Regionale l’esito della contrattazione effettuata. E’ infatti ricorrente che, arrivando al tavolo delle trattative con una serie di richieste che non sempre vengono accolte dalla controparte, il sindacalista viva il raggiungimento di un accordo come una parziale sconfitta, nonostante una analisi oggettiva riesca invece molto spesso a individuare, nel testo dei contratti, migliorie nei casi di contrattazione acquisitiva, e strumenti di salvaguardia dell’occupazione nei casi di contrattazione difensiva.

La Fiera nasce quindi come occasione per promuovere la raccolta dei contratti di secondo livello, che altrimenti resterebbero chiusi nei cassetti dei delegati territoriali, ma anche con un’altra serie di obiettivi. Gigi Petteni, ex-Segretario Generale di Cisl Lombardi, ricorda ad esempio nel corso della Fiera si scelgano gli accordi ritenuti migliori, che poi sono presentati da chi li ha sottoscritti, promuovendo in questo modo un confronto e una discussione su queste buone prassi e stimolando per questa via l’imitazione in positivo. Inoltre, la Fiera è a tutti gli effetti un importante un momento di socializzazione, di confronto e di lancio di indicazioni per il futuro che possano basarsi su esperienze già realizzate.


Origine e sviluppo della Fiera

“Contrattare è il mio mestiere” è lo slogan con cui nel 2010 era stata lanciata la prima Fiera della Contrattazione, che da quell’anno è stata per la Cisl un appuntamento annuale fondamentale rilanciare la validità e ribadire la priorità dell’azione contrattuale decentrata. Protagonisti dell’evento sono sì gli accordi, ma anche coloro che li hanno visti nascere all’interno della singola azienda, chiamati a prender parte alla manifestazione per raccontare la propria originale esperienza di contrattazione, presentare i contenuti e diffondere le novità introdotte. La Fiera funge quindi da momento in cui i rappresentanti sindacali si ritrovano per discutere del loro operato, per scambiarsi opinioni e consigli, per trarre spunti innovativi e soluzioni originali da mettere in campo in prima persona nelle negoziazioni future.


I contratti presentati alla Fiera sono scelti dall’Osservatorio della Contrattazione sulla base di due criteri: l’innovazione e la riproducibilità, a cui può concorrere anche l’importanza che un contratto può avere in un determinato contesto. Un accordo, benché non riproducibile o particolarmente innovativo in termini di contenuti, può infatti essere valutato positivamente e selezionato per la Fiera qualora sia generoso, comprensivo di numerose voci, stipulato in un particolare contesto territoriale o aziendale, o coinvolga un elevato numero di lavoratori. Solo pochi di questi accordi selezionati sono stati però premiati sul palco della Fiera, a seguito della valutazione di una commissione composta da quattro studiosi ed esperti di diversi campi: Guido Baglioni, docente di sociologia ed ex-Presidente del CESOS (Centro di Studi Economici e Sindacali), Carlo Dell’Aringa, economista del lavoro ed ex-Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sotto il Governo Letta, Luciano Pero, docente presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano ed esperto in ristrutturazioni aziendali ed infine Anna Ponzellini, docente di sociologia del lavoro nelle Università di Bergamo e Brescia nonché studiosa di organizzazione del lavoro, politiche del lavoro e welfare.

Contrattare in tempo di crisi non è assolutamente un’impresa semplice. La competizione internazionale impone alle aziende del nostro paese di incrementare la produttività, ma allo stesso tempo il venir meno delle risorse in capo a queste rende purtroppo talvolta necessaria la riduzione del personale nell’ottica del taglio dei costi. Ed è proprio dalla crisi che riparte il sindacato, come riportato nel volantino distribuito durante la seconda Fiera nel 2011: "Dalla crisi la Cisl vuole uscire con più contrattazione e innovazione". Si percepisce che è iniziato un tempo in cui, per creare sviluppo, occupazione e riprodurre equità, va potenziata la contrattazione aziendale e territoriale. Con la crisi nuovi filoni contrattuali si stanno rafforzando ed emergono nuove soluzioni per nuovi bisogni: il welfare contrattuale, le deroghe utili e la conciliazione flessibile, la contrattazione dell’occupazione e l’uso della formazione, la difesa del reddito sono le nuove aree che stanno caratterizzando questa nuova stagione contrattuale. A maggior ragione Cisl Lombardia, con i suoi territori e le sue categorie, vuole portare alla luce i risultati, le soluzioni, le idee e le proposte per continuare a fare della contrattazione il mestiere principale del sindacato. "Una occasione straordinaria per guardare dal di dentro lo stato di salute e le prospettive della contrattazione decentrata nella più importante regione del paese”. Tale linea emerge con chiarezza anche nell’edizione del 2012, che si è svolta a Monza, di cui – come detto – vi avevamo raccontato gli aspetti più interessanti qui.


Le novità dell’edizione 2014 e le prospettive per il futuro

Il 2013 è stato l’anno dell’XVII Congresso nazionale della Cisl, che si è svolto a Roma dal 12 al 15 giugno. L’evento, che ha visto impegnate anche le massime cariche della Segreteria lombarda, ha assunto di fatto un ruolo prioritario ed ha portato alla momentanea sospensione della Fiera, che però è tornata nel 2014 con una nuova veste: non più una due giorni d’incontri come nelle edizioni precedenti, bensì sei piccole fiere territoriali seguite da una giornata finale, a Sesto San Giovanni, con la premiazione dei migliori accordi regionali. Ciò che si è cercato di fare è incrementare l’aspetto itinerante per scavare più a fondo ed di andare a toccare le diverse zone per osservarle più da vicino. A partire dal 21 maggio con la tappa nell’unione sindacale di Monza, Brianza e Lecco, il percorso è poi proseguito in altri cinque territori lombardi, nell’ordine: 22 maggio Cisl Asse del Po, 28 maggio Cisl Sondrio, 28 maggio Cisl Pavia, 29 maggio Cisl dei Laghi e il 30 maggio Cisl Bergamo. Giorgio Caprioli sottolinea che, poiché il sindacalista agisce per la gran parte del tempo all’interno del suo territorio, tende a non confrontare le sue esperienze con quelle dei suoi colleghi, anche all’interno della stessa categoria. La Fiera ha voluto agire proprio in questo senso: contribuire a togliere quelle barriere stimolando il confronto tra i vari operatori affinché sviluppino un senso di autocritica in merito agli accordi da loro stipulati in azienda

Tra gli argomenti più signficativi dell’ultima edizione, sicuramente per la vicinanza temporale con l’inizio dell’Expo, sono spiccati quelli riguardanti della legalità e della sicurezza. Benché non si tratti di temi tradizionalmente legati alla contrattazione di secondo livello, tutti gli accordi presentati hanno tuttavia ribadito l’impegno comune delle parti sociali su questi argomenti, impostando la messa in atto di regole e buone prassi per far emergere e correggere i comportamenti scorretti. Per questo motivo, il primo premio nella giornata conclusiva della Fiera 2014 è andato alla RTI Mantovani, che si è distinta per la stesura di un’intesa in cui si sottolinea il ruolo delle parti sociali nella lotta contro l’illegalità e la corruzione. Gli obiettivi sono impedire il lavoro irregolare, far rispettare le norme di sicurezza e contrastare le infiltrazioni di organizzazioni criminali attraverso l’impegno delle parti sociali ad instaurare un sistema di relazioni industriali orientato al raggiungimento dei fini elencati, attraverso la gestione informatica dei dati di appalti e subappalti affinché il processo di definizione dei lavori risulti trasparente. 

A circa un anno di distanza è possibile affermare che per Cisl Lombardia la scelta di realizzare sei piccole fiere territoriali è risultata vincente: le buone prassi sono state condivise e gli operatori hanno potuto comprendere quanto la contrattazione di secondo livello possa far bene alle aziende operanti nelle diverse aree lombarde. Per questo motivo, Giorgio Caprioli ci ha confermato che anche la Fiera della Contrattazione 2015 seguirà lo stesso format: otto incontri nei rispettivi territori, seguiti da una giornata conclusiva. L’evento si terrà il 10 giugno a San Donato Milanese.

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