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Venerdì 11 marzo a Roma, presso la Camera dei Deputati, è stata ufficialmente presentata l’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Questa nuova realtà, nata su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma Tor Vergata, riunisce attualmente oltre 80 tra le più importanti organizzazioni sociali e reti della società civile italiana* che si prefiggono di far crescere anche nel nostro Paese la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile.

Questo documento, approvato dalle Nazioni Unite nel settembre 2015, impegna anche il nostro Paese a perseguire obiettivi e traguardi ambiziosi: dall’eliminazione della povertà alla crescita economica e alla buona occupazione, dal consumo responsabile alla riduzione delle disuguaglianze, dal contenimento del cambiamento climatico all’educazione di qualità per tutti, dalla lotta a tutte le forme di discriminazione contro le donne all’impegno contro la corruzione. Per il raggiungimento dei 17 obiettivi e i 169 target dell’Agenda, da raggiungere entro il 2030, saranno necessarie importanti scelte politiche, strategie imprenditoriali orientate al benessere collettivo e uno sforzo comune della società civile per coinvolgere i cittadini nel cambiamento necessario.

L’ASviS intende mettere in rete tutti i soggetti impegnati nel raggiungimento di uno o più obiettivi per diffondere la cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientare modelli di produzione e di consumo, analizzare le implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda Globale 2030, contribuire alla definizione di una strategia nazionale per il conseguimento degli SDGs e alla realizzazione di un tempestivo e dettagliato sistema di monitoraggio. Ogni Paese si è infatti impegnato a definire una propria strategia che consenta di raggiungere i 17 obiettivi e l’ONU svolgerà un monitoraggio continuo dello stato di attuazione dei piani nazionali. 

“Con l’Approvazione dell’Agenda Globale 2030 – ha sottolineato il presidente dell’ASviS, Pierluigi Stefanini – tutti i Paesi del mondo dovranno valutare il proprio “stato di salute” attraverso una serie di parametri, obiettivi e target interconnessi, che contemplano aspetti economici, sociali, giuridici, umani, tecnologici, ecc. Raggiungere i 17 obiettivi è un impegno e un’ambizione per tutti i Paesi che, consapevoli dei rischi connessi a uno sviluppo non più sostenibile, dovranno mettere in atto un cambiamento capace di garantire il futuro della generazione attuale e di quelle che verranno”. Rispetto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’Italia presenta alcuni punti di forza, come l’alta aspettativa di vita in buona salute, una significativa quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, e, purtroppo, molti punti di debolezza, tra cui l’alto livello di percezione della corruzione, l’elevato tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, le scarse competenze in lettura, matematica e scienze, l’alto abbandono scolastico, significative disuguaglianze di genere, elevati rischi ambientali.

Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS ha sottolineato che "sottoscrivendo l’Agenda Globale 2030 l’Italia ha scelto un futuro fatto di sviluppo economico che rispetti i limiti ambientali e sia, al contempo, in grado di assicurare educazione per tutti e benessere psico-fisico a tutte le età, di ridurre nettamente le disuguaglianze tra ricchi e poveri, di eliminare le discriminazioni e la violenza contro le donne, di piena occupazione e di elevata qualità dell’ambiente. Gli obiettivi che l’Italia si è impegnata a raggiungere disegnano, finalmente, un concetto dello sviluppo sostenibile che travalica la dimensione puramente ambientale, alla quale è stato, per troppo tempo, erroneamente ridotto. Per questo la sfida è ancora maggiore e a tutti viene chiesto di contribuire per migliorare la qualità della vita e ridurre la vulnerabilità del nostro Paese ai futuri shock che scienziati, economisti, sociologi indicano come probabili. Da questo punto di vista, siamo tutti paesi in via di sviluppo sostenibile”. 

L’Agenda Globale 2030, infatti, riconosce l’attuale modello di sviluppo come insostenibile sul piano ambientale, economico e sociale, e ne propone uno nuovo basato sulla conservazione o l’aumento delle varie forme di capitale economico, naturale, umano e sociale. Inoltre, rende evidente che un processo teso alla piena sostenibilità non può prescindere da iniziative politiche volte a rimuovere le discriminazioni economiche, giuridiche, sociali e culturali che ancora sussistono tra ‘generi e generazioni’.

Per questo, nella strategia delineata dall’Onu assumono un ruolo cruciale, oltre l’equa distribuzione delle risorse e la buona governance, la difesa dei diritti fondamentali della persona, l’istruzione, la salute e l’eliminazione delle discriminazioni di genere. “Il mondo dell’università e della ricerca – secondo Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’ – può svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo di innovazioni capaci di ridurre i costi di transizione alla sostenibilità e nella formazione di una nuova generazione di persone qualificate, in grado di orientare alla sostenibilità tutte le attività umane. Per questo la nostra Università ha fatto dello sviluppo sostenibile la sua missione”.

All’ASviS possono aderire associazioni delle parti sociali, reti di associazioni della società civile, associazioni di enti territoriali, università, centri di ricerca pubblici e privati e le relative reti, associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione, fondazioni e reti di fondazioni, soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile.
Per ulteriori informazioni si veda il sito www.asvis.it, dove è disponibile anche la traduzione italiana dei 17 obiettivi e dei 169 target dell’Agenda Globale 2030. 


Per maggiori informazioni su ASviS clicca qui


*Elenco degli aderenti
Accademia del Georgofili, Actionaid, Agenzia di Ricerche e Legislazione (AREL), Alleanza contro la Povertà in Italia, Anima per il sociale nei valori d’impresa, Arci, Associazione Italiana per gli Studi sulla Qualità della Vita (AIQUAV), Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit (AICCON), Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare (AISEC), Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), Associazione Nazionale Riccardo Lombardi, Associazione Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI), Centro di ricerca ASK Bocconi – Laboratorio di economia e gestione delle istituzioni e delle iniziative artistiche e culturali, Centro Nazionale per il Volontariato (CNV), Cittadinanzattiva, Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL), Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confesercenti, Consorzio universitario per l’Ingegneria nelle Assicurazioni – Politecnico di Milano (CINEAS), Consumers’ Forum, CSR Manager Network, Donne In Rete contro la violenza (D.i.Re), Enel Foundation, Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario (FOCSIV), Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione Aurelio Peccei, Fondazione Bruno Visentini, Fondazione con il Sud, Fondazione Curella, Fondazione Dynamo, Fondazione ENI Enrico Mattei, Fondazione Ermanno Gorrieri, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Giovanni Agnelli, Fondazione Giovanni Lorenzini, Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Fondazione Gramsci Emilia Romagna, Fondazione Istituto Gramsci, Fondazione Lars Magnus Ericsson, Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, Fondazione per la Cittadinanza Attiva (FONDACA), Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Fondazione Pirelli, Fondazione PLEF – Planet Life Economy Foundation, Fondazione Pubblicità Progresso, Fondazione Simone Cesaretti, Fondazione Sodalitas, Fondazione Symbola, Fondazione Triulza, Fondazione Unipolis, Fondazione WeWorld onlus, Forum del Terzo Settore, Gruppo di studio per la ricerca scientifica sul Bilancio Sociale (GBS), Human Foundation, Impronta Etica, Istituto Europeo di Ricerca sull’Impresa Cooperativa e Sociale (Euricse), Istituto Luigi Sturzo, Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Legacoop), Legambiente, Libera, Oxfam Italia, Pari o Dispare, Rete per la Parità – associazione di promozione sociale, Save the Children Italia, Senior Italia FederAnziani, Sustainable Development, Solutions Network (SDSN) – Mediterranean, Unione Italiana del Lavoro (UIL), Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università di Siena, Urban@it – Centro nazionale di studi per le politiche urbane, WWF Italia.
Questo elenco è stato aggiornato l’11 marzo 2016