Fondazione CON IL SUD (FCS) è nata nel 2006 dall’alleanza tra Fondazioni di Origine Bancaria (FOB) e organizzazioni del terzo settore e del volontariato con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale dell’Italia meridionale. Partendo dall’idea che lo sviluppo locale non può contare esclusivamente su iniziative e risorse pubbliche, questa Fondazione sostiene la crescita del mezzogiorno supportando reti di solidarietà e forme di collaborazione tra le diverse realtà locali.

In particolare, FCS punta sull’infrastrutturazione sociale. Con questo termine si fa riferimento allo sviluppo di reti relazionali tra luoghi e soggetti diversi che lavorano insieme per il bene comune e per rafforzare percorsi di coesione sociale e di sviluppo sostenibile. L’infrastrutturazione sociale mira quindi non tanto a riequilibrare e correggere meccanismi di disuguaglianza derivanti da uno sviluppo iniquo, quanto piuttosto a proporre modelli di sviluppo locale che non producano disuguaglianze.

In undici anni di attività, FCS ha finanziato più di 1.200 progetti di economia civile, welfare di comunità, valorizzazione di risorse sociali e culture locali.

Linee di azione

FCS segue tre strade principali per il perseguimento della propria missione: Progetti Esemplari, Fondazioni di Comunità e Programmi di sostegno al volontariato.

Progetti Esemplari

La Fondazione sostiene progetti che per qualità, rappresentatività delle partnership coinvolte, gestione delle risorse e impatto sul territorio, possono diventare esempi di riferimento di un processo virtuoso di sviluppo del capitale sociale nel Meridione. Progetti, quindi, esemplari, che prevedono la creazione di partnership tra organizzazioni del volontariato e del terzo settore, ma anche con enti pubblici, università, operatori privati e parti sociali.
Gli ambiti d’azione di tali progetti sono:

  • l’educazione dei giovani, con particolare riferimento alla cultura della legalità e ai valori della convivenza civile;
  • lo sviluppo del capitale umano di eccellenza;
  • la cura e la valorizzazione dei "beni comuni";
  • lo sviluppo, la qualificazione e l’innovazione dei servizi socio-sanitari, non in via sostitutiva dell’intervento pubblico;
  • l’accoglienza e l’integrazione culturale, sociale ed economica degli immigrati (ambito trasversale).

Fondazioni di Comunità

La seconda strada seguita da FCS è quella delle Fondazioni di comunità. Queste sono istituzioni filantropiche che si propongono di migliorare la qualità della vita delle comunità residenti in un determinato territorio. Si tratta di enti che mirano alla "democratizzazione della filantropia" fungendo da "catalizzatori" e "facilitatori" per tutti quei soggetti che vorrebbero contribuire allo sviluppo del proprio territorio e della sua società ma che, per ragioni differenti, hanno difficoltà a farlo individualmente.

Il loro patrimonio, infatti, è costituito attraverso donazioni provenienti "dal basso" che sono poi utilizzate per sostenere realtà del terzo settore che operano in favore della propria comunità. Proprio il carattere territoriale e la capacità di creare e rafforzare relazioni sociali hanno spinto la FCS a investire su di esse (per approfondire vedi qui).

La FCS ha finora sostenuto la nascita di cinque Fondazioni di comunità: Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità di Messina, Fondazione di Comunità San Gennaro, Fondazione di Comunità Val di Noto. Una sesta è attualmente in fase di sviluppo nel Salento. Come ha recentemente sottolineato il Presidente di Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo, queste realtà si sono finora rivelate una straordinaria “provocazione culturale” per il Mezzogiorno. Per capire meglio origini, scopi e operatività delle Fondazioni di Comunità prendiamo ad esempio il caso della Fondazione di Comunità San Gennaro.

Fondazione di Comunità San Gennaro – Nel 2008 FCS ha finanziato un intervento di restauro e valorizzazione del patrimonio storico e artistico delle Catacombe di San Gennaro nel quartiere Sanità di Napoli. In sede di progettazione è stato ridisegnato il percorso di accesso al sito archeologico in modo che coinvolgesse anche le vie del quartiere. La riqualificazione ha così interessato non solo il sito, ma una chiesa adiacente e l’intero quartiere che – per ragioni urbanistiche – era isolato dal resto della città. Oltre a garantire l’accesso a un importante bene culturale, il progetto ha innescato un meccanismo di valorizzazione dei luoghi del quartiere di cui ha beneficiato tutta la comunità: aumento del turismo, creazione di un piccolo sistema di ospitalità, investimento nei trasporti, sviluppo di attività artigianali e commerciali. Questo percorso ha portato a un lavoro di rielaborazione della forte identità del quartiere, alla realizzazione di numerose iniziative culturali e, nel 2015, alla nascita della Fondazione di Comunità San Gennaro. Come tutte le fondazioni di comunità, quella di San Gennaro ha una forte vocazione territoriale e finanzia numerosi interventi di inclusione sociale e contrasto alla povertà nel quartiere.

Sostegno al volontariato

La Fondazione, infine, si concentra sulla realizzazione di programmi di sostegno al volontariato. Si tratta di una linea di intervento, per ovvie ragioni, fortemente sinergica con le due precedenti e volta a rafforzare il ruolo delle organizzazioni di volontariato sul territorio. Visto il carattere trasversale che contraddistingue la natura e l’agire delle organizzazioni e delle reti di volontariato, FCS intende sostenerne il consolidamento, il potenziamento e l’impatto sul territorio, favorendo la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione in rete.

Modalità operative

FCS opera prevalentemente attraverso l’emanazione di bandi rispondenti alle esigenze che emergono sui vari territori e finalizzati a favorire l’infrastrutturazione sociale. In particolare, ogni anno la Fondazione pubblica dei “bandi ricorrenti” e dei bandi caratterizzati da un’attenzione ai bisogni temporanei dei territori. In alcuni casi FCS eroga anche contributi economici diretti a singole organizzazioni al fine di contenere i potenziali effetti negativi prodotti dal meccanismo del bando (eccessivo stimolo alla competizione e limitazione del protagonismo dei territori).

Infine FCS interviene attraverso il cofinanziamento, per coinvolgere – non solo economicamente – organizzazioni private del Nord Italia nell’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno e per colmare la carenza di soggetti finanziatori nel Sud Italia e nelle isole. In questo caso, la Fondazione eroga fino al 50% delle risorse necessarie per realizzare progetti virtuosi, mentre la restante parte è finanziata da soggetti privati ed enti filantropici non meridionali. Le iniziative di cofinanziamento rappresentano anche un ulteriore canale di dialogo con i soggetti del territorio: attraverso di esse è infatti possibile intercettare bisogni che non hanno ancora trovato risposta e che potranno, successivamente, essere al centro di futuri bandi.

Il rapporto con il territorio e con le amministrazioni pubbliche

I bandi si rivolgono quasi sempre a partenariati di più soggetti, sia pubblici che privati, e la Fondazione è impegnata in un continuo sforzo di facilitazione del dialogo tra tali attori, come testimonia il blog Esperienze Con il Sud, creato proprio a questo fine.

L’obiettivo fondamentale dei partenariati sostenuti da FCS è la conoscenza dei bisogni locali dei territori, da perseguire proprio grazie al radicamento sul territorio delle realtà che compongono le partnership. Una ulteriore caratteristica dei partenariati è l’eterogeneità dei soggetti che li compongono: dato che ogni intervento finanziato si propone di raggiungere vari obiettivi, i partenariati devono poter contare su diverse competenze tecniche ed esperienze.

In molti casi questi partenariati coinvolgono anche soggetti pubblici. Talvolta la presenza di questi ultimi è addirittura un requisito imprescindibile per la partecipazione al bando. È il caso ad esempio dei progetti di contrasto alla dispersione scolastica, attraverso i quali FCS intende promuovere una visione delle scuole come presidi a cui tutta la società (ragazzi, famiglie, cittadini) si può rivolgere per attività di carattere educativo e culturale.

In termini generali però il rapporto con la pubblica amministrazione registra andamenti più o meno positivi. Con alcuni soggetti pubblici si è instaurata una relazione collaborativa, che ha portato anche a migliorare l’efficacia degli interventi (ad esempio permettendo un’estensione maggiore di alcuni progetti, resa possibile attraverso canali organizzativi e comunicativi dell’istituzione pubblica). Al contrario, in altri casi la pubblica amministrazione non ha partecipato ai bandi della Fondazione e non ha svolto quel ruolo di regia e di garanzia di replicabilità di esperienze pilota che molti soggetti del privato sociale riconoscono all’ente pubblico.

Progetti legati al contrasto e alla prevenzione della povertà

Il target degli interventi promossi da FCS è sempre il territorio: i bandi non si rivolgono a un problema specifico, ma alla creazione di reti sociali e al miglioramento delle condizioni di vita. Questo obiettivo è coerente con le azioni di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Infatti, gli interventi di FCS toccano sempre (in maniera più o meno diretta) gli elementi che compongono la povertà intesa come fenomeno multidimensionale.

Fra i numerosi interventi promossi, di seguito si riportano due esempi di progetti attraverso i quali la Fondazione ha promosso il contrasto alla povertà e sostenuto modelli di sviluppo locale inclusivi.

Infanzia, prima

“Infanzia, prima” è un progetto concluso nel 2016 e realizzato in collaborazione con Compagnia di San Paolo, Cariplo e Cariparo e con il supporto scientifico della Fondazione Zancan. “Infanzia, prima” è uno dei pochissimi interventi promossi da FCS con un obiettivo specifico di contrasto alla povertà, in particolare alla povertà educativa. Questo progetto aveva lo scopo di sostenere servizi innovativi a favore di bambini e bambine in fascia di età 0-6 anni e in condizione di disagio ed esclusione sociale. Il progetto ha previsto lo stanziamento di 100.000 € per implementare 16 iniziative tese al miglioramento dei servizi educativi e di cura della prima infanzia.

Un aspetto importante di “Infanzia, prima” risiede nelle sue origini. Questo progetto è nato in seguito al programma internazionale TFIEY (Transatlantic Forum for Inclusive Early Years), che ha coinvolto numerosi paesi dell’Europa e dell’America del Nord. Il programma consisteva in una serie di workshop tematici che coinvolgevano amministratori, studiosi, politici, operatori e finanziatori su temi come l’integrazione dei servizi dedicati alla prima infanzia e la valutazione della loro qualità. Tale esperienza ha creato occasioni di dialogo e di scambio territoriale e internazionale tra esperti, politici e amministratori locali su temi comuni. A questo progetto va anche riconosciuto il merito di aver sottolineato (a livello nazionale e internazionale) l’importanza degli interventi rivolti alla prima infanzia.

Bando per lo sviluppo locale

Tra il 2008 e il 2010 la Fondazione ha erogato circa 5 milioni e mezzo di euro all’anno attraverso un bando dedicato allo sviluppo locale ed economico. I progetti finanziati non hanno però prodotto i risultati auspicati, nonostante l’impegno dei partenariati coinvolti. La Fondazione ha ritenuto che il meccanismo del bando avesse creato un’eccessiva competizione sul territorio e tra territori, e nel 2011 ha deciso di perseguire il medesimo obiettivo, con gli stessi fondi, attraverso un’altra modalità. È stato individuato un territorio, il comune siciliano di Castelbuono, presso cui sperimentare un nuovo sistema partecipativo di sviluppo locale.

Il territorio selezionato era caratterizzato dalla vulnerabilità del tessuto economico e sociale ma, allo stesso tempo, da una buona collaborazione tra istituzioni, cittadinanza e organizzazioni del terzo settore. Proprio attraverso queste ultime, la Fondazione ha contattato il sindaco e incontrato la cittadinanza e le istituzioni, facilitando una riflessione sulle potenzialità del territorio. Attraverso un lungo processo di analisi e valutazione di idee progettuali, e grazie alla costruzione di un network locale, i facilitatori della Fondazione hanno portato la comunità ad individuare i settori su cui lavorare e le iniziative da attivare prioritariamente per innescare meccanismi di sviluppo del territorio. I facilitatori hanno svolto poi un ruolo di accompagnamento del territorio nella gestione finanziaria e operativa delle iniziative.

A Castelbuono è stata ampliata la connessione internet, è stato riqualificato uno spazio per ospitare le associazioni locali e sono stati implementati programmi di agricoltura sociale per la produzione della manna (produzione tipica della zona, che costituisce un importante patrimonio colturale, culturale ed economico).

A Guspini, comune sardo in cui è stata realizzata una seconda sperimentazione, il bando per lo sviluppo locale si è concentrato sui temi della cultura e dell’ambiente. Il progetto si è impegnato inoltre a generare un ritorno economico per la comunità attraverso il supporto a imprese sociali, la restituzione al territorio di beni confiscati alla criminalità organizzata e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale.

Riferimenti

Il sito di FCS

Il blog dei progetti sostenuti da FCS, Esperienze Con il Sud

Il sito della Fondazione di Comunità San Gennaro