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Gli scorsi 16, 17 e 18 maggio la quiete di Piazza Affari a Milano – sede di Borsa Italiana – è stata “turbata” dai numerosissimi visitatori della ormai consueta Giornata Nazionale della Previdenza. Una tre giorni, giunta quest’anno alla sua terza edizione, dedicata all’informazione previdenziale per cittadini, lavoratori, famiglie e addetti ai lavori. Un’occasione per incontrarsi e discutere, ma anche per raccogliere informazioni e imparare grazie ai molti eventi in programma. Nell’ambito dei numerosi incontri, la GNP 2013 ci ha offerto l’occasione per tornare a parlare della Fondazione Welfare Ambrosiano, già oggetto dei nostri approfondimenti negli anni passati.

All’interno del seminario organizzato dalla Fondazione, intitolato “Welfare sussidiario per una mutualità locale”, è stato infatti presentato il nuovo progetto sperimentale rivolto ai milanesi: un fondo mutualistico di carattere sanitario aperto, interprofessionale e a carattere territoriale. L’iniziativa – destinata a tutti coloro che lavorano a Milano e alle loro famiglie e realizzata dalla Fondazione in partnership con la Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo – si propone di intervenire in particolare sulla prevenzione sanitaria e con particolare attenzione alle categorie più deboli: minori, donne e anziani.

Inaugurata dal suo presidente – il sindaco di Milano Giuliano Pisapia – nell’ottobre del 2011, la Fondazione Welfare Ambrosiano è nata dall’unione delle forze tra un gruppo eterogeneo di soci fondatori: il Comune di Milano, la Provincia di Milano, la Camera di Commercio di Milano, CGIL, CISL e UIL. Una “anomala alleanza” – come l’ha definita il presidente del Consiglio di Gestione della Fondazione Massimo Ferlini – che ha raccolto un patrimonio iniziale di 6 milioni di euro destinati da statuto all’aiuto dei cittadini nelle “zone grigie” della protezione sociale. Persone che si trovano in un momento di difficoltà economica, a causa della crisi ma anche di circostanze personali, che possono essere “aiutate ad aiutarsi” così da non cadere nella povertà e nell’esclusione sociale.

Il dibattito pubblico sulla crisi del welfare – ha ricordato Raffaele Bruni, membro del comitato scientifico della Fondazione – si concentra più sui problemi di ordine finanziario che sull’importanza di tutelare i nuovi bisogni. Il nostro sistema di welfare è tradizionalmente ben più generoso nei confronti di alcune categorie di cittadini, coloro cioè che lavorano e lo fanno con continuità, mentre si dimostra più debole proprio nel tutelare le fasce più deboli. Anche il “nuovo” welfare – come la previdenza complementare e i fondi sanitari – è disegnato per coprire quelle stesse categorie, e perpetua quindi un modello di welfare caratterizzato da forte segmentazione. Basti pensare – ha aggiunto Bruni – alla condizione delle donne: la stessa previdenza complementare non ha risolto il problema dei mancati versamenti previdenziali delle donne in maternità, per non parlare del fatto che i nostri fondi pensione non utilizzano tabelle attuariali congiunte per uomini e donne.

Proprio con l’idea di “riempire i buchi” dell’assistenza pubblica favorendo l’attivazione degli individui è nato il primo progetto della Fondazione, Microcredito Milano, che fornisce prestiti agevolati a famiglie in difficoltà e piccole realtà imprenditoriali. Ma fin dalla costituzione del fondo – ha spiegato Ferlini – era previsto che alla prima sperimentazione del sistema di “cofidi sociali” avrebbe dovuto seguire una “seconda gamba”, costituita da interventi a carattere universalistico destinati alla copertura di bisogni trasversali all’interno della popolazione locale e non efficacemente tutelati dal welfare pubblico. Per questo è iniziata quella ricerca di “nuove forme di mutualità” rivolte alla città che culminerà nell’autunno 2013 con la nuova sperimentazione di un fondo mutualistico sanitario incentrato sull’implementazione di “percorsi” di prevenzione da seguire nel tempo.

Per i minori si è pensato di proporre un piano di prevenzione odontoiatrica. Numerosi studi effettuati nei paesi nordici – ha raccontato il Direttore Generale Romano Guerinoni – dimostrano come la prevenzione odontoiatrica sui minori porti a un notevole risparmio futuro per le famiglie. Alle donne, che sono coloro che più spesso in famiglia “stringono la cinghia” rinunciando alle proprie necessità personali, sarà offerto un programma di prevenzione per specifiche patologie oncologiche. Infine ci sono gli anziani, che potranno usufruire invece di assistenza domiciliare di vario tipo, da quella sanitaria alle necessità legate alla vita quotidiana.

E’ prevista la possibilità di adesione libera, volontaria e individuale, ma anche collettiva, da contrattazione aziendale e territoriale, per coloro che non hanno accesso a un fondo professionale. Sono poi allo studio una quota di adesioni assistite per soggetti particolarmente vulnerabili. L’idea alla base dell’iniziativa rimane quella che ha ispirato la costituzione della Fondazione: fornire un aiuto, integrativo rispetto al servizio pubblico, favorendo al tempo stesso la partecipazione attiva dei beneficiari. Utilizzare dunque la mutualità come strumento per la promozione dell’individuo.

E’ possibile ricreare una dimensione di tutela collettiva grazie alla riscoperta di un valore tradizionale come quello del mutualismo? Marco Grassi, presente al convegno in rappresentanza della Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, ha ribadito come il sistema della mutualità si rivolga a “cittadini” e non a “consumatori”, creando un beneficio non individuale ma diffuso alla comunità di appartenenza. E’ necessario “scommettere” sul progetto in un’ottica di compartecipazione. Non solo da parte dei singoli iscritti, ma anche di tutte quelle realtà territoriali, non profit e imprenditoriali, che sceglieranno di prendere parte come fornitori di servizi e aderenti in forma collettiva. Un’organizzazione “di rete” che – proprio nello stile del secondo welfare – si sviluppa grazie alla sinergia dei diversi attori locali come “fattore di moltiplicazione”. Una realtà in cui il Terzo settore, ma anche le parti sociali, possono giocare un ruolo centrale per l’infrastrutturazione del servizio e l’adesione al fondo attraverso strumenti di welfare aziendale e contrattuale.

 

Riferimenti

Il sito della Giornata Nazionale della Previdenza 2013

Il sito della Fondazione Welfare Ambrosiano

Il sito della Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo

  • I nostri articoli dedicati alla Fondazione Welfare Ambrosiano:

Inaugurata la Fondazione Welfare Ambrosiano, 25 ottobre 2011

Microcredito a Milano: come va la Fondazione Welfare?, 6 aprile 2012

  • Le interviste sul nostro sito:

Cristina Tajani – Assessore al lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano

Romano Guerinoni – Direttore Generale della Fondazione Welfare Ambrosiano

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