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Negli ultimi anni il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e delle società è arrivato prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Le crisi recenti hanno infatti reso urgente lo sviluppo di nuovi parametri di carattere statistico, in grado di guidare sia i decisori politici nella realizzazioni di interventi adeguati sia i comportamenti individuali delle imprese e delle persone che compongono la società. Per queste ragioni, ferma restando l’importanza del Prodotto Interno Lordo come misura dei risultati economici di una collettività, è ormai riconosciuta la necessità di integrare tale strumento con nuovi indicatori che rendano più articolata la valutazione sullo stato di benessere e sul progresso di una società.

Nell’individuazione di questi parametri sorge tuttavia un problema: il concetto di “benessere” non può essere stabilito univocamente. I fattori in gioco – luogo, tempo, cultura e tradizione della comunità che si prende in considerazione – sono differenti da contesto a contesto e solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori che compongono la società che si vuole esaminare è possibile comprendere pienamente il grado di benessere della stessa. Per poter fornire una definizione corretta, dunque, occorre un processo di legittimazione democratica dell’indicatore, che permetta di individuare dal basso aspetti qualificanti il benessere, sia individuale che sociale. In linea con le esperienze più avanzate che stanno prendendo forma in tutto il mondo, nel dicembre 2010 Cnel e Istat (come avevamo già raccontato in un nostro precedente articolo) si sono impegnati ad elaborare uno strumento capace di individuare gli elementi fondanti del benessere in Italia, coinvolgendo a questo scopo migliaia di cittadini, istituzioni, associazioni e corpi intermedi presenti nel Paese. Il confronto serrato con le diverse componenti della società ha così permesso lo sviluppo di nuovi parametri, utili a individuare aspetti che i normali indicatori economici non sono in grado di cogliere.

In questo modo ha preso forma il BES – Benessere Equo e Sostenibile un insieme di indicatori innovativi capaci di mostrare sotto una luce diversa punti di forza, debolezze, differenze di genere, squilibri territoriali, andamenti temporali, vantaggi o svantaggi di particolari gruppi sociali e della società italiana nel suo insieme. I risultati del lavoro svolto congiunto Istat-Cnel, sono stati sintetizzati nel Rapporto Bes 2013, il Benessere Equo e Sostenibile in Italia, che secondo le intenzioni dei suoi promotori mira a divenire una “Costituzione statistica”, un riferimento condiviso dalla società italiana, in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare. Domandarsi quali siano le dimensioni del benessere e trovare modo di misurarle ha infatti permesso di condurre una riflessione circa i fenomeni che sarà necessario prendere in considerazione per migliorare il nostro Paese, individuare obiettivi di breve e lungo periodo, e potrebbe permettere di valutare in maniera diversa i risultati dell’azione pubblica.

Molto soddisfatto del nuvo strumento il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, che ha sottolineato come il BES possa "orientare meglio le scelte della politica, promuovendo un modello di sviluppo diverso con al centro la persona e non i prodotti" e ancora "se governo e parlamento usassero il Bes, oltre al Pil, per valutare l’effetto dei provvedimenti, sarebbe una rivoluzione". "La pubblica opinione ormai sa che questo tema non è un lusso", ha consluso, "l’agenda dell’Europa e dell’Italia non può essere fatta di solo Pil".

Il Rapporto Bes 2013 fornisce una sintesi dei dati raccolti nel periodo 2012-2012, suddivisi in 12 capitoli tematici riguardanti altrettante dimensioni ritenute significative per individuare il grado di benessere. Tutte le informazioni statistiche e metodologiche elaborate nel corso del progetto, sono inoltre disponibili sul sito www.misuredelbenessere.it, costantemente aggiornato in base ai dati e alle informazioni provenienti dalla stessa società italiana.

 

Riferimenti

Il rapporto Cnel-Istat Bes 2013, Il Benessere Equo e Sostenibile in Italia

Il sito del progetto nel BES

L’articolo di Laura Canale Misurare e valutare il benessere della società italiana: il progetto BES

 

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