3 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Quando si parla di “lavoro agile” si fa riferimento a modelli organizzativi che, ricorrendo a strumenti informatici e telematici, sono capaci di liberare l’attività lavorativa da vincoli spaziali e temporali consentendo un’elevata libertà sia nella scelta del luogo in cui lavorare che delle modalità di svolgimento delle proprie mansioni. Sotto questo cappello possono essere quindi ricondotte tutte quelle forme di organizzazione del lavoro – come ad esempio smartworking, home working, telelavoro, work-shift e coworking – che cercano di andare incontro alle esigenze di conciliazione vita-lavoro dei lavoratori, rendere le imprese più competitive e, al tempo stesso, aiutare a tutelare l’ambiente (per approfondire: Lavoro agile: di cosa parliamo?). Per verificare nel concreto quali vantaggi derivino dall’introduzione di questi modelli flessibili di organizzazione del lavoro, il 6 febbraio dello scorso anno il Comune di Milano ha promosso la prima Giornata del Lavoro Agile che, visti i risultati positivi registrati, sarà replicata anche il 25 marzo prossimo.

I risultati dell’edizione 2014

La Giornata del Lavoro Agile 2014 ha visto l’adesione di 104 aziende di grandi, medie e piccole dimensioni, cooperative, studi professionali ed enti pubblici, con il coinvolgimento diretto di 5.679 tra dipendenti e professionisti che hanno potuto lavorare “altrove” rispetto al proprio tradizionale luogo di lavoro. Circa l’89% dei partecipanti ha lavorato da casa, il 7% lo ha fatto presso sedi distaccate, mentre la restante parte ha scelto invece altri luoghi come bar o spazi di coworking.

I lavoratori “agili” hanno complessivamente risparmiato in spostamenti 2.600 ore (pari a 324 giornate lavorative di otto ore ciascuna) che sono state “re-investite” in attività legate alla vita privata: cura dei figli o dei genitori anziani, sport, disbrigo faccende domestiche, etc. I minori spostamenti registrati nel corso della giornata hanno permesso di non utilizzare all’incirca 13.000 litri di carburanti fossili per trazione, evitando così l’emissione in atmosfera di 32 tonnellate di anidride carbonica. Queste quantità corrispondono a poco meno dell’1% delle emissioni atmosferiche che mediamente vengono rilasciate dal traffico stradale circolante a Milano in un giorno feriale invernale. Un bel risultato se si conta che all’iniziativa hanno partecipato “solo” 6.000 persone.

Ai partecipanti all’iniziativa è stato chiesto un giudizio sulla possibilità di svolgere il proprio lavoro in modalità “agile” sperimentata nel corso della giornata. Tra coloro che hanno risposto al questionario è stato riscontrato un alto gradimento dell’iniziativa: 4.7 su una scala di 5. Una fetta consistente degli interpellati (68%) hanno voluto spiegare le motivazioni di questo gradimento. Il 69% ha dichiarato di aver ottenuto significativi vantaggi personali, il 19% di aver rilevato ricadute positive sull’organizzazione del lavoro, il 9% ha percepito effetti positivi su mobilità e ambiente. Il 3% degli intervistati ha invece segnalato criticità quali l’inadeguatezza della strumentazione informatica in dotazione o la lentezza di alcuni collegamenti, il rischio di isolamento e di riduzione dei rapporti umani con i colleghi.

Verso la seconda Giornata del Lavoro Agile

Visti i riscontri positivi della prima edizione, Palazzo Marino – insieme con ABI, AIDP, Anci Lombardia, Assolombarda, CGIL Milano, CISL Milano Metropoli, UIL Milano e Lombardia, SDA Bocconi School of Management, Unione Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza e Valore D – ha scelto di promuovere una seconda edizione della Giornata del Lavoro Agile, che sarà realizzata in città e nell’hinterland il prossimo 25 marzo.


Anche quest’anno saranno valutati i vantaggi per i lavoratori in termini di risparmio di tempo e produttività e, grazie alla collaborazione con AMAT (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio s.r.l.), anche i benefici per l’ambiente a fronte dell’eventuale riduzione delle emissioni di CO2 e PM10, del traffico e dei consumi energetici. Alla Giornata del Lavoro Agile possono aderire aziende private, enti pubblici e studi professionali che desiderano far sperimentare per la prima volta ai propri lavoratori modalità di “lavoro agile”, ma anche realtà che hanno già attivato accordi e forme flessibili di organizzazione del lavoro.

Tra queste ultime rientra anche Percorsi di secondo welfare, che da quando è nato si distingue per un’organizzazione del lavoro flessibile e "decentrata", e che pertanto ha scelto convintamente di aderire all’iniziativa


Riferimenti

La presentazione della seconda Giornata del Lavoro Agile

Potrebbe interessarti anche:

Lavoro "agile": di cosa parliamo?

La prima Giornata del Lavoro Agile

Flessibilità, produttività e conciliazione famiglia-lavoro: una alleanza possibile?

 
Torna all’inizio