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“Noi offriamo! Noi domandiamo! Noi abbiamo realizzato!”. Si tratta del titolo risoluto del Großmütter Manifest (Manifesto delle Nonne), redatto nel maggio 2011 da un gruppo di nonne svizzere in rivolta. La Großmütter Revolution (Rivoluzione delle nonne, appunto) nasce proprio per armonizzare le relazioni tra le diverse generazioni in una società che sta vivendo un momento di forte mutamento e intende difendere le esigenze delle donne che hanno già assunto o assumeranno presto il ruolo della nonna a tempo pieno.

La guida del progetto è assunta da Anette Stade, direttrice della rivolta sia nella Svizzera te-desca che a livello nazionale (dal 2013 infatti l’iniziativa è stata estesa anche alla Svizzera ita-liana). E’ insegnante a Lucerna e si occupa dell’assistenza ai gruppi di lavoro e di progettazio-ne. La responsabile per la Svizzera italiana è invece Norma Bargetzi Horisberger, nata a Lo-carno e cresciuta in un contesto di forte multiculturalità (fin da giovane ha imparato contem-poraneamente l’Italiano, lo Svizzero tedesco e il Francese). Nonna e moglie estremamente attiva, si propone di difendere con forza il suo nuovo ruolo, così cambiato negli ultimi anni e ricco di nuovi contenuti. A partire dall’autunno 2011 un “matronato” ha sostituito i precedenti gruppi di pianificazione dei progetti e degli eventi: è costituito da Ursula Steiger, Heidi Witzig, Ruth Fries, Marie Louise Barben e Hanna Hinnen, cinque nonne molto attive (chi si è spesa nella ricerca sociale, chi nell’impegno politico o nell’imprenditoria) che hanno deciso di sposare questa causa.

A sostegno del progetto agisce inoltre un soggetto di notevole importanza: si tratta di Migros, Percento culturale, a sua volta articolato in una serie di istituzioni (attive ad esempio negli ambiti della formazione, dell’economia, della qualità della vita e del tempo libero). La Migros costituisce una delle più grandi società cooperative della Svizzera e un’importante catena di distribuzione, mentre il Percento culturale rappresenta l’impegno assunto da tale azienda nei contesti sociali e culturali più svariati. Nel caso specifico della rivoluzione delle nonne, assicura la promozione del progetto, favorendo la creazione di reti tra le tante donne che vi fanno parte e fornendo idee e strumenti specifici.

Le protagoniste della rivolta assicurano la propria completa disponibilità (sia economica che di tempo) ad assistere figli, nipoti, parenti e promuovono il sostegno reciproco tra tutte le donne che stanno invecchiando. Tuttavia, le richieste esposte nel Manifesto sono di un certo peso: si rivendica, ad esempio, il riconoscimento sociale e finanziario del ruolo di nonna; si richiedono offerte di assistenza pubbliche o sostenute pubblicamente e a prezzi accessibili per le signore anziane; si sottolinea la necessità di affrontare il tema della povertà delle donne anziane e la volontà di partecipare alla discussione sull’istituzione di un adeguato sistema di assistenza. Nell’ultima sezione del documento, le nonne hanno deciso di riportare (con orgoglio) i risultati ottenuti grazie ai propri sforzi nel tempo. Si riconosce ad esempio l’impegno delle generazioni femministe degli anni Settanta, grazie alle quali le condizioni delle donne sono notevolmente migliorate (sebbene non abbastanza) e il grande incoraggiamento che la generazione delle nonne di oggi assicura sia alla sfera privata che alla società tutta. Il rapporto sulle generazioni in Svizzera (Generationenbericht Schweiz) ha stimato infatti il tempo totale di custodia non pagata di bambini da parte di persone ultracinquantenni (soprattutto nonni) a circa cento milioni di ore l’anno, il che equivale a prestazioni lavorative annuali per oltre due miliardi di franchi. Quasi quattro quinti di questo tempo, ovvero poco meno di 79 milioni di ore, sono forniti da mogli e nonne che, insieme alle figlie e alle cognate, sono anche responsabili di buona parte delle mansioni a casa. Il valore economico delle cure private in Svizzera è stimato a 10-12 miliardi di franchi. 

Diverse sono le attività e i progetti realizzati grazie all’iniziativa delle nonne svizzere. La Quarta età femminile – Cifre, fatti e riflessioni sulla qualità della vita in età avanzata è il titolo di uno studio di Elisabeth Ryter e Marie-Louise Barben, realizzato anche grazie al sostegno del Percento culturale Migros. Si tratta di un’analisi relativa ai diversi aspetti della vita delle donne di una certa età e verte su svariati temi, dall’impatto delle attività di assistenza e cura svolte dalle signore anziane sulla loro posizione finanziaria, alla possibilità di rendere tale lavoro pensionabile. Illustra inoltre alcuni dati specifici che riguardano la gestione della previdenza della vecchiaia in Svizzera e la qualità della vita nella quarta età. Segue, infine, una serie di richieste fondate proprio sui risultati dello studio: si ritengono necessarie ad esempio la considerazione dell’attività di assistenza gratuita svolta dalle donne anziane al pari del lavoro retribuito e la possibilità di partecipare alle decisioni per definire le future misure di assistenza per gli anziani.

Il progetto Wir wollen wohnen wie wir wollen (Vogliamo abitare come vogliamo) si fonda invece sulla richiesta di nuove forme abitative per le generazioni disposte a vivere insieme: non si tratta di case di riposo, ma di veri e propri appartamenti comunitari in grado di assicurare un miglioramento delle condizioni di vita anche agli anziani meno abbienti. Le promotrici sostengono la realizzabilità dell’iniziativa portando gli esempi di alcuni casi di successo, come i diversi progetti attivi in Olanda e di una “Mehrgenerationenhaus” (casa per più generazioni) a Winterthur (Canton Zurigo). Sebbene quest’attività sia momentaneamente sospesa per problemi organizzativi delle promotrici, il movimento delle nonne è sempre in attesa di nuove proposte.

Un’ultima iniziativa merita di essere ricordata: si tratta di Frauengeschichte – Frauenalltag (Storie di donne – Quotidianità di donne), un progetto del 2011 che ha permesso a donne tra i 65 e i 75 anni di raccontarsi. Protagoniste e spesso partecipanti dirette dei movimenti femministi, le signore della generazione del pre-Babyboom hanno descritto la propria esperienza del quotidiano e si sono confrontate per comprendere se e come gli eventi storici hanno avuto un impatto importante sul loro progetto di vita. La rivoluzione delle nonne svizzere si occupa anche di attività di svago e di iniziative dedicate al tempo libero: le signore hanno infatti preso parte a corsi accelerati di Facebook, al Progetto Clown (per imparare a improvvisare e a trasformarsi in perfette donne pagliaccio) e hanno perfino fondato due band musicali, le Crème brûlée e le Mammutz, specializzate in musica pop-rock e in giochi di parole.

Per concludere, è necessario ricordare due dei principali appuntamenti delle nonne protago-niste di questo movimento: si tratta del Forum delle nonne e del Convegno di primavera. Il primo, tenutosi l’ultima volta nel Settembre 2012, costituisce un appuntamento fondamentale per l’esposizione delle nuove idee e degli sviluppi delle iniziative, ovvero un momento di con-fronto tra le donne della generazione delle nonne. Il Convegno di primavera rappresenta una seconda importante occasione di incontro, con l’obiettivo di dare la possibilità a tutte le nonne (o coloro che lo diventeranno) di presentare nuove proposte su diversi argomenti: tra i principali si ricordano la necessità di assicurare nuove forme abitative per gli anziani, l’avvio di progetti intergenerazionali, la possibilità di aggiornamento del Manifesto e natural-mente di proporre nuovi temi da analizzare insieme. Il prossimo convegno si terrà a Herzberg (nei pressi della città di Aarau, Canton Argovia) il 7 e l’8 marzo 2013, a dimostrazione che la rivoluzione delle nonne è tuttora molto attiva e portatrice di nuove iniziative.
 

Riferimenti

Sito internet dell’iniziativa

Il Manifesto

Le nuove nonne (ita)

La Quarta età femminile

Wir wollen wohnen

Frauengeschichte – Frauenalltag Forum delle nonne 

Forum delle nonne

Convegno di primavera